Col termine di sostanza-akasha s’intende caratterizzare l’elemento spirituale perenne degli eventi cosmici

O.O. 13 – Dalla cronaca dell’akasha – (IV)


 

Quando un essere arriva ad una esistenza corporea, con la sua morte fisica perisce anche la parte materiale.

Non spariscono però nello stesso modo le forze spirituali dalle quali la corporeità trae la sua origine;

esse lasciano la loro traccia, la loro impronta esatta nella sostanza spirituale del mondo;

e chi attraverso il mondo visibile si rende capace di elevarsi alla percezione di quello invisibile,

giunge finalmente a vedere dinanzi a sé qualcosa che si potrebbe paragonare a un vasto panorama spirituale

in cui sono impressi tutti i passati eventi del mondo.

 

La scienza occulta dà a queste incancellabili tracce di tutto ciò che è spirituale

il nome di « cronaca dell’akasha »

dove, col termine di sostanza-akasha s’intende caratterizzare

l’elemento spirituale perenne degli eventi cosmici e non solo le loro forme caduche.

 

Qui torna opportuno ripetere che l’investigazione nelle regioni soprasensibili dell’esistenza si può compiere soltanto con l’aiuto della percezione spirituale, e perciò, nel campo che appunto stiamo esaminando, soltanto per mezzo della lettura della suddetta cronaca dell’akasha. Vale peraltro anche in questo caso ciò che in altri casi simili è già stato detto precedentemente in questo libro.

 

I fatti soprasensibili possono essere investigati soltanto mediante la percezione soprasensibile;

ma quando sono stati investigati e vengono comunicati dalla scienza occulta,

essi possono essere compresi per mezzo del pensiero normale, purché sia veramente spregiudicato.

 

Nelle pagine che seguono esporremo le condizioni dell’evoluzione della Terra dal punto di vista della conoscenza soprasensibile, e seguiremo le trasformazioni del nostro pianeta fino alle condizioni di vita in cui questo si trova attualmente. Se qualcuno osserva con mente davvero spregiudicata ciò che si palesa attualmente alla semplice percezione sensibile, e poi accoglie in sé quanto la conoscenza soprasensibile dice in proposito, e cioè come da un lontanissimo passato si sia sviluppato lo stato presente, egli dovrà dire a se stesso: in primo luogo è perfettamente logico quello che la scienza occulta afferma; in secondo luogo posso rendermi ragione che le cose siano divenute tali, quali oggi appunto mi si presentano, se accetto per giuste le comunicazioni dell’indagine soprasensibile.

 

A questo riguardo, parlando di « logica », naturalmente non intendo dire che in qualche esposizione dell’indagine soprasensibile non siano contenuti errori di logica. Anche qui si deve parlare di logica soltanto nel senso in cui se ne parla nella vita abituale del mondo fisico.

 

Come in questo dominio vige l’esigenza di un’esposizione logica, sebbene questo o quell’espositore di un certo campo di fatti sia esposto a cadere in errori di logica, così succede pure per l’indagine soprasensibile. Può perfino succedere che un investigatore, capace di percepire le regioni soprasensibili, sia soggetto a errori nell’esposizione logica, e che possa venir corretto da altra persona incapace di percepire il soprasensibile, ma dotata invece di un sano pensiero.

 

Ma in sostanza nessuna seria obiezione può venir sollevata contro la logica che è stata applicata nell’indagine soprasensibile. Né occorre dire che contro i fatti stessi non può essere sollevata alcuna obiezione basata su semplici ragioni logiche.

 

• Come nel campo del mondo fisico non si può logicamente dimostrare l’esistenza o meno di una balena,

ma soltanto per mezzo dell’osservazione diretta,

• così anche i fatti soprasensibili possono essere soltanto conosciuti a mezzo della percezione spirituale.

 

Occorre però ripetere con insistenza, a chi si accinge allo studio delle regioni soprasensibili,

che è assolutamente necessario, prima di tentare di avvicinarsi ai mondi spirituali con la percezione diretta,

che ne acquisti un’idea generale per mezzo appunto della suddetta logica,

e tanto più quando si riconosce come il mondo manifesto ai sensi riesca ovunque facile a comprendersi

qualora si premetta la giustezza delle comunicazioni della scienza occulta.

 

Ogni esperienza nel mondo soprasensibile non potrà essere fatta che a tastoni

e riuscirà incerta — e perfino pericolosa — se si trascura la via di preparazione appunto descritta.

 

Questa è la ragione per cui in questo libro verranno prima comunicati i fatti soprasensibili dell’evoluzione terrestre, e soltanto dopo si parlerà della via che conduce alla conoscenza superiore.

Bisogna anche tener conto che un uomo, il quale si addentra per la via del puro pensiero in quanto la conoscenza soprasensibile ha da dirgli, non si trova affatto nelle medesime condizioni di chi ascolta il racconto di un evento fisico che egli stesso non può vedere.