Colui che ha accolto il Cristo in sé si è ben preparato negli anni precedenti

O.O. 112 – Il Vangelo di Giovanni in relazione agli altri 3 – 25.06.1909


 

«Colui che ha accolto il Cristo in sé si è ben preparato negli anni precedenti;

nel suo corpo astrale è diventato tanto virtuoso, nobile e saggio,

quanto era necessario che fosse affinché il Cristo potesse nascere in lui.

Anche il suo corpo eterico è maturato,

e il suo corpo fisico è divenuto così agile e bello, che il Cristo ha potuto dimorare in lui.»

Occorre soltanto comprendere giustamente il Vangelo.

 

Nel secondo capitolo del Vangelo di Luca prendiamo il versetto 52. Certo che così come è scritto nelle Bibbie usuali, questo versetto non può dire ciò che appunto ho detto. Il versetto 52 del capitolo secondo dice: « E Gesù cresceva in saggezza, in età e in grazia presso Dio e gli uomini ».

 

Si può attribuire un certo significato a queste parole, se un uomo, come lo scrittore del Vangelo di Luca, dice di Gesù di Nazareth che cresceva in saggezza. Ma quando egli racconta come fatto importante che Gesù cresceva in età, allora la cosa diventa alquanto incomprensibile, perché questo fatto non sarebbe di per sé specialmente degno di essere notato. Se nondimeno è detto, significa che deve indicare qualche altra cosa.

 

Prendiamo il versetto 52 del capitolo secondo nel testo originale:

χαι ‘Ιησους προεχοπεν εν σοφια χαι ηλιχια χαι χαριτι παρα δεϖ χαι ανδρϖποις.

 

In verità ciò significa quanto segue: «Egli crebbe in saggezza», cioè egli formò il suo corpo astrale.

Chi sa ciò che lo spirito greco intendeva con la parola ηλιχια potrà dirvi che qui è intesa l’evoluzione,

attraversata dal corpo eterico, per mezzo della quale la saggezza diventa gradatamente un’attitudine.

 

Voi sapete che

il corpo astrale elabora le proprietà che servono una volta sola;

vale a dire che si capisce una volta una cosa e poi la si è capita.

Il corpo eterico sviluppa invece ciò che prende forma di abitudini, di inclinazioni, di abilità;

e questo succede a seguito di continue ripetizioni.

 

Ciò che è saggezza diventa abitudine; si esegue perché ormai ci è entrata nel sangue.

Questo crescere significa dunque acquistare in « maturità ».

Come il corpo astrale cresce in saggezza,

così il corpo eterico cresce in abitudini elette, verso ciò che è buono, nobile e bello.

 

La terza cosa, nella quale Gesù di Nazareth era cresciuto, χαρις, è in verità ciò che si manifesta e diventa visibile sotto forma di bellezza. Tutte le altre traduzioni non sono esatte. Noi dobbiamo tradurre dicendo che egli crebbe in « bellezza avvenente », che anche il suo corpo fisico si formò in maniera nobile e bella.

 

«E Gesù cresceva

• in saggezza (nel suo corpo astrale)

• in tendenze mature (nel suo corpo eterico)

• e in avvenente bellezza (nel suo corpo fisico),

in modo che era visibile a Dio e agli uomini».

 

Questa è la descrizione di Luca; essa ci mostra come egli sapesse che colui, che doveva accogliere in sé il Cristo,

doveva portare al massimo sviluppo il suo triplice involucro: il corpo fisico, il corpo eterico e il corpo astrale.