Combattimento delle entità luciferiche e arimaniche per la natura dell’uomo.

O.O. 218 – Entità Ostacolatrici – 16.11.1922


 

Sommario: Combattimento delle entità luciferiche e arimaniche per la natura dell’uomo. L’uomo trasformato in “automa morale” da Lucifero, e incatenato alla Terra da Arimane. Jahvé-Luna e le entità di Mercurio e Venere in lotta con Arimane. Le entità di Marte, di Giove e di Saturno contro Lucifero. Certe malattie preservano da Lucifero e da Arimane. La forza del Cristo salvifica e redentrice.

Ho qualche comunicazione da farvi sulle potenze e sulle entità spirituali che vivono nell’ambio sovra-sensibile riguardante l’uomo e che prendono parte alla sua esistenza terrestre. Comprenderete che tutto ciò che accade tra queste entità spirituali, nel mondo sovrasensibile, differisce molto da quanto fanno gli uomini terrestri, sebbene sia difficile parlare dell’essere e delle attività di queste Intelligenze nel linguaggio umano. Quest’ultimo è stato creato per le condizioni terrestri. Tuttavia, poiché queste cose devono essere dette attualmente, ve le dirò in forma d’immagine. Capirete anche perché molte espressioni ch’impiegherò qui appariranno tratte dall’esperienza sensibile, della condizione umana, così come è quaggiù. Ciò che queste espressioni vogliono tradurre è giusto, ma esse non sono che delle immagini improntate alla condizione umana.

 

Abbiamo attorno a noi, sulla Terra, la natura con i suoi differenti regni: il regno minerale, il regno vegetale, il regno animale, e anche – si può dire – il regno umano. Questa natura che percepiamo è in qualche modo raddoppiata in un’altra natura, che è spirituale, sovrasensibile. L’uomo percepisce con i suoi sensi la natura ordinaria, sensibile; non percepisce la natura sovrasensibile, ma essa ha una grande influenza sulla sua esistenza terrestre.

 

L’uomo ha, d’altra parte, in se stesso, una natura fisica ed egli la percepisce all’interno del suo essere, sotto forma di passioni e istinti, che sono ben inteso, di natura astrale, ma che salgono dalla sua natura fisica. Quello che l’uomo percepisce così in sé con l’aiuto dei suoi istinti, desideri e passioni, è qualcosa ch’egli sente inferiore a lui – un regno d’entità che sono intimamente legate a lui, ma di cui egli presagisce il carattere “sub-umano”.

 

Quando osserviamo con l’aiuto dei nostri sensi tutto ciò che circonda, non abbiamo che la “superficie” della natura, l’esteriorità della natura. Al di sopra intuiamo la natura sovrasensibile, e al di sotto scopriamo anche una natura “sotto-sensibile”, inferiore; quando guardiamo in noi stessi, presagiamo che essa esiste dietro ai nostri istinti.

 

La natura sovrasensibile che ci circonda non può essere appresa che da colui che è dotato di comprensione spirituale e che non s’arresta, come fa la scienza, ai processi diretti dalle “leggi naturali”. Mai la natura sovrasensibile si manifesterà agli sguardi degli scienziati d’oggi, per essi non sorgerà che ciò che la scienza può studiare con i suoi metodi! Ce se ne rende conto quando si esercita lo sguardo spirituale per conoscere ciò che non è conforme alle leggi naturali, ciò del quale si dice generalmente: – “Questo non è sottomesso che alle leggi del Caso!”

 

Al Caso sono assoggettate, nel nostro ambiente, le irregolari variazioni dell’atmosfera terrestre. Se studiate da vicino, ad esempio, una nebbia londinese, potrete applicare, grossolanamente, una certa legge, ma non nei dettegli.

 

Per i dettagli, per tutto ciò che concerne i venti, la pioggia, etc…, si dice ch’essi dipendono dal caso. E se vedete che si predice nei giornali il tempo che farà nei prossimi giorni, non potete assumere questo con la stessa certezza che ci assicura che il sole sorgerà domani mattina.

 

Le leggi naturali hanno dunque una relativa indipendenza nei processi meteorologici. Si può avere un certo dono profetico in questa materia, e coltivare con esercizio questo dono, ma tale dono non si fonda sulle leggi naturali, è ispirato o intuitivo.

 

Ebbene, in tutti questi fenomeni meteorologici, in ogni sbalzo di vento o della pioggia, vivono delle entità che non si vedono, perché non hanno un corpo che sia visibile ai nostri occhi terrestri. E non di meno, esistono! Hanno un corpo che non è fatto che d’aria e di calore, e non racchiude né acqua, né altro liquido, né terra solida.

Questi corpi d’aria e calore si formano, si disgregano, si riformano, cambiano molto rapidamente.

 

Ciò che si vede nelle forme delle nuvole, quanto si sente nei soffi di vento, non è che la loro espressione esteriore, le loro azioni. Abbiamo dunque nella nostra atmosfera, alla periferia delle Terra, un mondo d’entità aeree e caloriche. Esse appartengono alla categoria che ho spesso chiamato, nei miei scritti e nelle mie conferenze, come esseri luciferici.

 

Essi hanno, riguardo all’uomo, una tendenza molto particolare. Benché vivano talvolta in dei fenomeni disposti senza uniformità, hanno in estremo conto la qualità morale dell’ordine sociale umano. Il loro ideale sarebbe che l’uomo non avesse più un vero corpo fisico, o per lo meno, un corpo fisico di fatto estraneo agli elementi “terra” e “acqua”. Vorrebbero che l’uomo non fosse che d’aria e di calore, perché allora, essi lo renderebbero forzatamente morale, senza concedergli la minima libertà: farebbero degli uomini degli automi morali.

 

Queste entità luciferiche lottano perpetuamente, nel corso dell’anno, per distaccare l’uomo alla Terra, per renderlo estraneo alla Terra, per privarlo della Terra, ed attirarlo nella loro sfera. Essi sono particolarmente dannosi per l’uomo, perché tendono ad estraniarli, a renderli fanatici d’un nebuloso misticismo. Questi mistici cedono facilmente alla tentazione luciferica: allontanare l’uomo dalla Terra, conferendogli una natura quasi angelica.

 

Per singolare e paradossale che possa apparire, le potenze che si esprimono nei venti e nelle piogge, che respirano in qualche modo nei venti e nelle piogge, in tutti i fenomeni puramente atmosferici, sono quelle che nello stesso tempo minacciano di più la libertà umana, che non vogliono conoscerla, che vogliono renderla impossibile, in breve, che vogliono fare degli uomini degli automi morali, delle nature quasi angeliche. Si librano in una violenta battaglia, se ci si può servire di questa locuzione terrestre, per pervenirvi.

 

Queste entità hanno, in qualche modo, le loro cittadelle, le loro fortezze nell’aria – comprenderete che non si tratta che di una immagine – di fronte a loro, ve ne sono delle altre, che ho già menzionato nella mia ultima conferenza sotto un altro rapporto. Quest’altre entità sono quelle che hanno un rapporto preciso con i nostri istinti, i nostri desideri e le nostre passioni. Esse non risiedono nell’interiorità dell’uomo: là, non vi si trovano che i loro effetti.

 

Queste entità vivono direttamente sulla Terra, ma in modo tale che l’uomo non possa vederli. Esse non acquisiscono mai un corpo accessibile agli occhi dell’uomo. Hanno un corpo che vive negli elementi “terra” e “acqua”. I loro effetti nel divenire terrestre sono specificatamente i flussi e i riflussi degli oceani, poi, i fenomeni vulcanici e sismici, di fronte ai quali la scienza resta straordinariamente perplessa e disarmata, come sapete. L’investigatore spirituale vi vede la manifestazione d’un mondo d’entità “sub-umane”, le quali sono assoggettate alle potenze che ho sempre chiamato come entità arimaniche.

 

Questi esseri hanno diverse entità subalterne e si possono distinguere qui tutte le categorie di spiriti elementari che il folklore conosce sotto il nome di “coboldi”. Tutti sono contenuti negli elementi “terra” e “acqua”. Sono tutti arimanici. Essi si propongono tutt’altro scopo da quello delle entità luciferiche di cui vi ho parlato precedentemente.

 

Quando si abbraccia con uno sguardo d’insieme queste entità dette “ostacolatrici”, le luciferiche e le arimaniche, non si può volergliene realmente. Come prendersela con le entità luciferiche che vorrebbero fare di noi degli esseri fondamentalmente e naturalmente morali, anche se sotto la loro influenza, l’uomo non potrà mai essere libero. Diventerebbe, come ho detto, un automa morale. Esse hanno infatti le più buone intenzioni del mondo…

 

Le entità arimaniche hanno le loro cittadelle, se si osa dirlo, giusto al disotto della superficie terrestre, nel suolo e nel sottosuolo, ma i loro effetti salgono al metabolismo degli uomini e ciò che si vede nelle maree oceaniche, o più raramente nei fenomeni vulcanici e sismici, è strettamente legato ai flussi e ai riflussi del metabolismo umano.

 

Così mentre gli spiriti luciferici edificano le loro cittadelle nell’aria, per lottare contro ciò che è terrestre e per ciò che è morale, gli spiriti arimanici li combattono: essi cercano d’indurire l’uomo, di renderlo simile a loro stessi. L’uomo diverrebbe allora infinitamente sapiente in ciò che concerne il mondo materiale, e incredibilmente intelligente! Questi spiriti non possono pervenire a questo scopo direttamente, ma solo indirettamente.

 

Dopo sforzi millenari, sono riusciti a creare nella vita della Terra tutta una razza d’entità sub-umane. Questi spiriti s’approssimano alla vita istintiva dell’uomo, quando questa natura è particolarmente forte e malvagia. Essi la conquistano e l’uomo diviene loro preda per tutta la durata della sua presente incarnazione. Quando l’uomo è così succube, durante la sua vita terrestre, degli impulsi arimanici, quando è particolarmente volgare e debosciato, allora, le entità arimaniche, subito dopo la sua morte, possono assorbire, aspirare in esse la sua immortalità e farne degli esseri sub-umani invisibili, dei quali esiste già tutta una popolazione; essa abita il suolo e il sottosuolo; veramente s’incarna negli elementi acquei e terrestri del nostro globo.

 

Che cosa progettano di realizzare gli spiriti arimanici grazie a questi esseri sub-umani? Tutta una razza, fatta d’acqua e di Terra esclusivamente, e che già oggi, è conosciuta da certi lavoratori delle miniere che hanno mantenuto una certa chiaroveggenza. Questi esseri sono stati strappati all’entità umana al momento della morte. Arimane e le sue coorti spiano i decessi degli uomini che il loro karma ha predisposto alla volgarità e alla dissolutezza, e Arimane spera sempre che tali uomini finiscano col dire: – “Non voglio ritornare nel mondo spirituale. Quando avrò abbandonato il mio corpo fisico non voglio più elevarmi ad una vita spirituale superiore, ma incarnarmi in uno di questi esseri sub-umani, sotto sensibili. Per far ciò devo restare attaccato alla Terra. Io non morirò più.”

 

Effettivamente per paradossale che possa apparire quando si considera la straordinaria intelligenza degli spiriti arimanici, si constata che questi spiriti sperano di popolare la Terra con questa specie di “sottouomini”. Grazie a questo, renderebbero il globo terrestre immortale e quasi indistruttibile; questo globo non potrebbe più volatilizzarsi nello spazio universale. Così, abbiamo nel nostro ambito terrestre due coorti d’entità ben distinte: la coorte aerea che vorrebbe rendere l’uomo morale, ma sollevarlo al di sopra della Terra, e la coorte terrestre, che agisce immediatamente sotto la superficie del globo, che vorrebbe trarre l’uomo a sé ed incatenarlo per sempre alla Terra.

 

Queste due coorti sovrasensibili vivono nel regno minerale, nel regno vegetale, nel regno animale e nel regno umano fisico. Esse sono obbligate a tollerarsi mutuamente, fin tanto che l’uomo non si consegni esageratamente ai suoi desideri e alle sue passioni.

 

In ciò che concerne il regno minerale, ecco ciò che vorrei dire: la divinità che si chiama “Dio Padre” nella religione cristiana ha stabilito la pace tra questi due avversari, fin dai tempi più antichi. Nell’ambito della natura e nella parte animale dell’essere umano – là dove non interviene affatto la sua coscienza – Dio Padre ha stabilito la pace fin dalle origini.

 

Di conseguenza, quando prendete in mano un cristallo, un minerale, una pianta, voi non osservate nessun conflitto fra entità avversarie in queste creature. Ma quando arrivate all’anima che compenetra il corpo umano, le cose vanno altrimenti. Là, le entità luciferiche dicono a quelle arimaniche: “Noi abbiamo promesso a Dio Padre di non disputare a riguardo dei minerali, dei vegetali e degli animali, e ugualmente a proposito dell’uomo, fin tanto che egli resta l’essere incosciente dei primordi quando viveva in modo simile agli animali. Ma ci batteremo accanitamente per l’uomo moderno, perché egli ha acquisito la coscienza di sé.”

 

Ed effettivamente, una guerra terribile si scatena a proposito dell’uomo moderno tra le entità dell’aria e del fuoco da una parte, e le entità della terra e dell’acqua dall’altra. Oggi l’umanità è divenuta adulta in ciò che concerne la sua conoscenza della natura esteriore, nella quale gli spiriti luciferici e gli spiriti arimanici si tollerano mutuamente, Ma l’uomo non sa nulla di ciò che vive al di là del mondo dei sensi, niente del sovrasensibile e nulla della natura subumana, sotto-sensibile. In questi due ambiti, le entità che vi ho descritto mantengono una guerra senza tregua.

L’entità che si chiama Jéhovah o Jahvé, nell’Antico Testamento, risiede sulla Luna. Vi ho detto all’inizio di questa conferenza in che senso mi servo d’espressioni del genere. Jahvé ha dunque il suo posto sulla Luna.

 

Questo significa che in quanto essere spirituale, Egli, appartiene nel cosmo, alla colonia degli spiriti che s’esprimono nei fenomeni fisici collegati alla Luna. Il suo scopo, nell’ordinamento del mondo, è di guidare verso la Terra l’uomo che si reincarna e che discende dai mondi spirituali per rivestirsi di un corpo. Ma tale entità jahvica si riserva anche d’agire più tardi, nell’essere umano incarnato, e di regolare in lui tutto ciò che si rapporta alle forze della riproduzione. Esso cerca dunque, di governare le pulsioni e gli istinti legati alla funzione riproduttrice, ma non può regolarizzare isolatamente questa funzione. Essa si collega ad altri istinti e pulsioni umane. Per questo Jahvé ha bisogno d’aiuto.

 

È necessario, ad esempio che gli istinti alimentari siano d’accordo con gli istinti riproduttivi, e che, in modo generale, la sfera degli istinti sia regolarizzata. A tale fine, Jahvé, che è, in qualche modo, il dio della Luna deve trovare aiuto negli spiriti di Mercurio e di Venere. È così che costatiamo nel mondo spirituale un’alleanza tra la Luna, dove si trova il dio Jahvé, con altri spiriti lunari e gli spiriti che sono di Mercurio e di Venere. Tutti insieme, vogliono governare ciò che, nell’uomo, è fatto di carne e sangue, perché l’uomo non è unicamente un essere terrestre: l’intero universo agisce in lui!

 

Le entità che adesso ho chiamato arimaniche, che hanno le loro cittadelle sotto la superficie della Terra, non sono affatto “mature” per poter regnare sul pianeta terrestre come Jahvè regna sulla Luna, e gli altri spiriti, su Mercurio e Venere. L’ordine universale li condanna a restare solamente sotto la superficie del globo terrestre.

 

Come potete pensarlo, queste entità che sono prive di ogni moralità, non lottano soltanto contro gli spiriti luciferici dell’aria e del fuoco, ma anche e soprattutto contro Jahvé e i suoi ausiliari, vale a dire contro la Luna, Mercurio e Venere. Perché Jahvé, ve l’ho detto prima, è il regolatore della natura istintiva degli uomini, ma non la dirige che dall’esterno – dalla Luna – ed è per questo che tale natura istintiva resta accessibile ad altre influenze, senza per questo diventare immorale. Grazie alla legittima supremazia di Jahvè, la specie umana è diventata sulla Terra, così come la conosciamo: essa risulta da una convergenza tra le potenze lunari, mercuriali e gli spiriti di Venere.

 

Ma contrariamente alle intenzioni di Jahvé, le entità arimaniche tentano di creare una razza sub-umana invisibile della quale vi ho parlato. Uno dei mezzi che essi impiegano, ve l’ho spiegato nell’ultima conferenza che ho fatto qui: quando l’uomo dorme, le entità arimaniche lo avvicinano e vogliono convincerlo che il Male è Bene. L’uomo accetta questo insegnamento con una facilità sorprendente, fin tanto che dorme. E lo trasporta, al risveglio nei suoi corpi fisico ed eterico. E le entità di cui stiamo trattando credono di raggiungere i loro scopi attraverso queste insinuazioni demoniache!

 

L’uomo, in ciò che concerne la sua natura inferiore, dovrebbe dipendere unicamente dalle entità superiori, quelle della Luna, di Mercurio e di Venere. Questa natura inferiore non è né buona, né malvagia, in sé. Lo diviene soltanto perché gli avversari di Jahvé se ne impossessano come vi ho spiegato.

 

Jahvè vorrebbe che le potenze arimaniche non s’esprimessero che nelle maree oceaniche, nei fenomeni vulcanici e nei sommovimenti della Terra. Ma le falsità d’Arimane s’attaccano all’uomo. Gli esseri arimanici non soltanto attaccano gli spiriti luciferici dell’aria e del fuoco, ma ancora e soprattutto, assalgono Jahvè e i suoi alleati planetari. L’uomo è così il campo di una terribile guerra in cui il giusto ordine del mondo è posto in causa.

Dall’altro lato, le falsificazioni d’Arimane cercano di fare dell’uomo un essere totalmente immorale e straordinariamente intelligente.

 

Tutto questo sale dalla terra e dall’acqua, e si propaga facilmente negli uomini, perché quest’ultimi sono costretti a nutrirsi dei prodotti della terra e dell’acqua. Essi non si nutrono né d’aria, né di semplice calori. Le entità luciferiche, che hanno il loro corpo nell’’aria e nel calore, sono altrettanto poco “mature” delle precedenti. Esse sono i rappresentanti “mancati” delle colonie di spiriti che abitano Marte, Giove, e Saturno, esse conducono degli assalti, non soltanto contro le entità arimaniche, ma anche contro le entità “regolari” di Marte, di Giove e di Saturno – i pianeti detti “lontani”.

 

Queste entità planetarie hanno, anch’esse, delle influenze sull’uomo, localizzate principalmente negli occhi, le orecchie e negli altri organi sensoriali, situati sulla superficie del corpo fìsico. In compenso, gli spiriti della Luna, di Mercurio e di Venere hanno dell’influenza sulle viscere, sugli organi interni. Delle importanti azioni di Saturno si fanno valere nell’occhio umano. Questi spinti dei pianeti lontani vogliono fare dell’uomo un essere umano, perfetto nel suo genere, con degli organi sensori inseriti alla periferia dell’’organismo, dotati di prolungamenti nervosi in tutto il corpo. Saturno dona i sensi, Giove i loro prolungamenti nervosi, così come Marte è la forza che governa il linguaggio degli uomini. Gli organi dei sensi sono delle inserzioni del mondo esteriore attraverso la pelle umana, verso l’interiorità del corpo.

 

Le entità d’aria e di fuoco risiedono nell’atmosfera e si dispiegano specificatamente nei bagliori, nei fenomeni ignei dell’atmosfera. Vorrebbero rendere l’uomo fisico del tutto identico, in una sorta di perfezione, all’occhio, all’orecchio e al naso, ma prolungandone la superficie nell’interiorità: allora l’uomo non farebbe altro che vedere e intendere, cesserebbe di bere e di mangiare, sarebbe della natura degli Angeli. Gli spiriti di Saturno, Giove e Marte, si comportano molto saggiamente nella natura esteriore – tanto che oso parlare d’esseri sublimi! Essi impregnano di moralità ciò che noi percepiamo di questa natura esteriore. Effettivamente essi portano all’uomo la moralità, perché questa penetri in lui attraverso le vie delle sue percezioni sensorie.

 

Gli spiriti luciferici vogliono che l’uomo divenga, in fin dei conti, esclusivamente come un organo di senso affinché egli non percepisca nient’altro che ciò che è impregnato di moralità. In questo modo vogliono realizzare un automa morale.

Vedete, nella natura che ci circonda, tutto ciò che s’esprime attraverso delle forze proviene dallo spirito di Marte; ciò che s’esprime attraverso delle leggi naturali proviene dallo spirito di Giove e tutto ciò che è colore o suono proviene da Saturno. Ma gli spiriti luciferici non vorrebbero che l’uomo avesse un corpo fisico, perché non vorrebbero che trasmettergli che delle forze e delle leggi, vale a dire dei pensieri, e lasciarlo nell’ignoranza dei colori e dei suoni. Essi lo vorrebbero, l’ho già detto, simile ad un’entità angelica.

 

Osservate, nella natura esteriore vi è una buona intesa tra gli spiriti della Luna, di Mercurio, di Venere, di Giove e di Saturno…e ciò grazie al Sole che mantiene l’equilibrio. Ma essi sono attaccati da due lati. Le entità luciferiche combattono i pianeti lontani, esterni al Sole: Marte, Giove e Saturno. Gli esseri arimanici combattono tutto ciò che è lunare, mercuriale e appartenente a Venere.

 

È nel seno di questa lotta generale che l’uomo deve accedere al progresso e alla libertà! Egli l’ha fatto nei tempi passati, grazie agli insegnamenti dei Misteri, nella nostra epoca lo deve fare grazie a ciò che può rivelare l’investigazione spirituale del sovrasensibile e del sotto sensibile. Restare nell’ignoranza a proposito di queste cose, condurrà l’umanità nell’avvenire a delle immani catastrofi!

 

Dovete comprenderlo oggi: le entità luciferiche e arimaniche sono straordinariamente sviluppate, le prime in moralità, le seconde in intelligenza. Malgrado questo, le une e le altre sono persuase ch’esse raggiungeranno il loro scopo. Riprendono senza sosta il combattimento, ma si conducono sulla Terra a delle amare delusioni.

Quando, grazie alla scienza iniziatica moderna, si possono incontrare tali entità dietro la natura o al di sopra dell’uomo, le si trova, tanto giubilanti nell’ubriacatura del trionfo, quanto abbattute e deluse. Il giubilo e la delusione s’alternano continuamente nella vita di queste entità.

 

Vediamo ora qualche dettaglio. Sottolineiamo subito che tutte l’entità, luciferiche e arimaniche sono deluse dall’organismo fisico dell’uomo. Si possono ricevere delle forti impressioni quando si visitano degli ospedali oppure delle cliniche per alienati – in breve, i capezzali dei malati. È là che Lucifero e Arimane subiscono le più sferzanti sconfitte.

Essi si combattono reciprocamente con un estremo ardore, e quando uno dei due trionfa sull’altro, questo compromette il risultato per entrambi.

 

Arimane riporta delle vittorie sulle divinità della Luna, di Mercurio e di Venere e, Lucifero riporta delle vittorie sulle divinità di Marte, Giove e Saturno, ma queste non sono mai delle vittorie complete, benché siano rafforzate dal successo che Arimane e Lucifero riportano l’uno sull’altro. Questi sono in tutti i casi, dei successi puramente apparenti, da cui la delusione. Perché una vittoria d’Arimane, ad esempio, nel senso che ho indicato precedentemente, provoca negli uomini delle malattie cancerose, o anche delle malattie del metabolismo, come ad esempio il diabete.

 

Ogni volta che queste malattie appaiono negli esseri umani, è Arimane che riporta una vittoria su Lucifero: il risultato, è che la natura fisica dell’uomo è rovinata, e allora questa natura non ha più valore per Arimane: non può estrarne alla morte gli istinti e i desideri, per formare la sua razza sub-umana. Questo offre una visione, forse paradossale, ma giusta, di ciò che è la malattia. In molti casi, essa è il solo mezzo che hanno gli uomini per sfuggire ad Arimane.

 

E ogni volta che Lucifero riporta una vittoria sulla natura umana, impedendo ad Arimane d’utilizzarla ai suoi fini, allora l’uomo soccombe a delle affezioni catarrali gravi, o cade in degli stati di demenza. Anche da questo lato la sua vittoria è compromessa.

 

Ecco perché le entità arimaniche e luciferiche si mostrano tristi al capezzale dei malati negli ospedali o nelle cliniche per alienati! Esse constatano lì che possono anche lottare, ma che in realtà è impossibile ch’esse siano vittoriose.

Quando gettate uno sguardo nella natura eterica dell’uomo – e non più nella sua natura fìsica – trovate delle nuove ragioni per spiegare la circostanza per la quale le potenze luciferiche e arimaniche sono costantemente deluse.

 

Infatti quando i primi trionfano sui secondi, nel corpo eterico dell’uomo, questi diventa un mitomane, qualcuno che mente per abitudine. Questo non rende affatto quell’uomo, morale, così che può sfuggire all’angelicità alla quale Lucifero lo destinava. In questo caso Lucifero solleva l’uomo, in apparenza, al di sopra del mondo terrestre, ma non lo rende un automa morale… ne fa un mentitore inveterato! E per quanto possa apparire paradossale, questa mitomania è inizialmente un’arma difensiva di cui si servono le buone potenze per sottrarre un uomo a Lucifero. Perché questa mitomania può guarire, in seguito, in ragione del karma personale, mentre l’uomo sarebbe perduto, completamente strappato da Terra, se Lucifero trionfasse.

 

Quando Arimane trionfa, o è prossimo a trionfare nel corpo eterico, l’uomo diviene un posseduto. Anche lì, Arimane non può estrarne la natura istintiva per i suoi fini, perché in virtù di questa possessione, tale natura aderisce troppo fortemente al corpo eterico.

Così, su vasta scala, gli spiriti avversari della normale evoluzione sperimentano delle grandi delusioni.

 

E se ora osservate il corpo astrale, quando Arimane è prossimo a trionfarvi, vedrete l’uomo divenire un tremendo egoista. Per tale motivo, l’uomo trattiene i suoi istinti e i suoi desideri, come contratti in sé. Arimane non riesce ad estrarli. In questo modo, anche i più egoisti sono preservati dal terribile destino che riserva loro Arimane.

 

Se è Lucifero prossimo a trionfare nel corpo astrale, l’uomo può diventare ciò che si chiama un inveterato sognatore, che non è mai di fatto in sé, tanto da apparire privo di “Io”. Queste condizioni esistono. L’uomo può esservi soggetto, per eccesso.

Per le potenze luciferiche, è una grande delusione – non possono fame in nessun modo un automa morale!

Lo vedete, vi sono per le due sorte d’entità ostacolatrici, seri motivi di delusione. Ma percepite nel medesimo tempo, l’ampiezza di questo combattimento di cui l’uomo è la posta.

 

Già nell’antichità, quando gli antichi Misteri iniziatici esistevano ancora, l’uomo si trovava al centro di una simile lotta, che si svolgeva dietro il mondo fisico. I grandi Maestri dei Misteri erano i messaggeri del “Dio Padre”. I loro discepoli erano dei “guru” e gli allievi dei “chela”. I più alti “guru” ricevevano delle direttive, direttamente, dai messaggeri del “Dio Padre” e quest’ultimi potevano loro insegnare come guarire le malattie degli uomini senza essere intralciati da Lucifero e Arimane. Ad esempio, come vi ho indicato precedentemente, questi terapeuti sapevano guarire attraverso le forze lunari le malattie di Saturno.

 

Nei tempi moderni gli scontri non son più benigni di quelli dei tempi antichi, benché l’uomo non ne sappia nulla nella sua coscienza ordinaria. L’uomo è strattonato, di qua e di là, da una lotta costante di cui egli è la posta.

E quando l’iniziato oltrepassa la soglia, quando getta uno sguardo nel mondo spirituale e constata questa terribile combattimento, cercherebbe vanamente nella nostra epoca, i messaggeri di Dio che tra altre cose, diedero ai terapeuti antichi il Caduceo o Verga di Mercurio ed altri simboli di guarigione.

 

Oggi, non si sa più come proteggersi nel mezzo di questo combattimento sovrasensibile, in cui s’affrontano le entità ritardanti delle due specie, gli spiriti della Luna e degli altri pianeti. In queste due armate disposte l’una di fronte all’altra, si vedono gli esseri di “fuoco” e di “aria” – che sono gli spiriti “mancati” di Saturno, Giove e Marte – affrontare gli esseri di “terra” e di “acqua” – che sono gli spiriti “mancati” della Luna, di Mercurio e di Venere. La battaglia si scatena dietro il Sole, nel modo più terribile: il chiaroveggente vede il Sole rosseggiare, diventare incandescente per poi oscurarsi, e finalmente apparire come uno spaventoso disco nero.

 

Non èra così per gli iniziati antichi. Essi potevano vedere attraverso il disco oscuro del Sole. È precisamente da questo disco oscuro che arrivavano loro, i messaggeri del Dio Padre. Essi erano specificata- mente gli istruttori terapeutici. Per noi, iniziati moderni, il Sole rosseggia e diviene nero senza risponderci più. Ne siamo allontanati e dobbiamo cercare la nostra salute sulla Terra stessa.

 

Qui, ci troviamo in presenza del Cristo, che ha legato il suo essere spirituale alla Terra attraverso il Mistero del Golgota, e ci dice: “Non disperate se la Soglia vi appare come un disco nero! È perché Io che sono il Dio Solare, non risiedo più in quell’astro; sono disceso e mi sono unito alla Terra.”

Quando si avvicina il Cristo con un’anima veramente fervente e con una chiara coscienza di ciò che è il Mistero del Golgota, allora, a dire il vero, il Sole non ritorna un astro brillante – resta un disco nero – ma attraverso questo comincia a divenirci udibile il linguaggio del Cristo.

 

È il momento in cui ci si rende perfettamente conto della parentela tra il Cristo e il Sole. Il Sole resta nero, ma riversa in noi la dose di “chiaroudienza” necessaria affinché intendiamo parlare il Cristo, e questo tuttavia, solo se ci siamo ben preparati.

È allora che il Cristo ci indica i mezzi per riconciliare le potenze delle altezze con quelle del basso, vale a dire gli esseri di fuoco e d’aria che sono sopra del Sole nero e gli esseri d’acqua e terra che sono sotto di lui.

 

Si percepiscono così, in quanto uomini, delle direttive per guarire le malattie e per comprendere tutti gli altri mali che non cessano di riversarsi da Lucifero e Arimane. E si giunge, grazie alla forza di Cristo e del Mistero del Golgota, a poter dire agli spiriti avversari: – “Siete discesi attraverso i mali che affliggono la Terra a causa vostra e delle vostre parziali vittorie. Non cessate d’avere delle delusioni, di generare malati, posseduti, mitomani, egoisti, sognatori, etc… Così, oscillate senza tregua tra l’ubriacatura del trionfo e la tristezza profonda.”

 

Ma è dato all’uomo terrestre, quando egli trova il suo giusto rapporto con il Cristo, di non disperare anche quando constata la disperazione di questi esseri che sono superiori a lui e che vogliono percorrere un altro cammino rispetto a quello che prescrivono le entità regolari alle quali l’uomo è consacrato e alle quali deve restare fedele fino alla fine dei tempi. Al centro di queste divinità si trova l’Entità-Cristo, che un tempo parlava agli iniziati attraverso il disco del Sole, e che continua a parlarci, ma a partire dalla Terra e con l’aiuto del Sole.

 

Quando nominiamo oggi il Cristo, nominiamo Colui che, sulla Terra, può tenersi al nostro fianco, può guidarci, può preservarci dai terribili assalti delle entità ostacolatrici, luciferiche e arimaniche, fra esse opponendosi, alle potenze delle altezze come a quelle infere