Come avviene l’evoluzione dell’uomo?

O.O. 103 – Il Vangelo di Giovanni – 26.05.1908


 

Sappiamo che l’uomo consta di corpo fisico, di corpo eterico, di corpo astrale e di io.

Ora, come avviene la sua evoluzione?

Mediante l’azione dell’io dell’uomo che elabora, purifica e rafforza gli altri tre elementi costitutivi.

 

L’io è destinato a purificare a poco a poco il corpo astrale, per innalzarlo a un grado superiore.

• Quando l’intero corpo astrale sarà stato purificato e permeato dalla forza propria dell’io,

esso sarà divenuto sé spirituale, o manas.

• Quando il corpo eterico o vitale

sarà stato interamente elaborato e permeato dalla forza dell’io,

sarà budhi, o spirito vitale.

• E quando il corpo fisico sarà stato interamente superato, vinto dall’io,

sarà divenuto atma, o uomo-spirito.

 

Allora l’uomo avrà raggiunto la mèta assegnatagli per prima.

Ma questo avverrà solo in un lontano avvenire. Inoltre, quella elaborazione dei corpi astrale, eterico e fisico in sé spirituale, spirito vitale e uomo-spirito, da parte dell’io, va intesa nel senso di una elaborazione pienamente cosciente.

Ora ciò non è ancora il caso, se non in misura minima, per l’uomo odierno: questi in realtà comincia appena a elaborare il manas entro il suo corpo astrale. A questo punto si trova oggi l’uomo.

Tuttavia, mercé l’aiuto di entità superiori, l’uomo ha già cominciato durante l’evoluzione terrestre ad elaborare i suoi tre componenti inferiori.

 

• In tempi antichi egli ha elaborato inconsapevolmente il suo corpo astrale,

di modo che quest’ultimo è compenetrato dall’anima senziente.

Inconsapevolmente l’io ha pure lavorato sul corpo eterico:

e il corpo eterico inconsapevolmente trasformato è ciò che nel mio libro Teosofìa

si trova descritto e inserito in un nesso sistematico come anima razionale;

• mentre l’anima cosciente è ciò che in quel libro si trova descritto

come frutto dell’elaborazione inconsapevole del corpo fisico da parte dell’io.

 

• L’anima cosciente ebbe dunque origine verso la fine dell’epoca atlantica,

quando il corpo eterico, che prima si trovava (per quanto concerne la testa)

ancora al di fuori del corpo fisico, gradatamente penetrò del tutto entro il fisico stesso.

Con ciò, l’uomo apprese a dire « io » a se stesso;

e in questo modo l’uomo con tutti i suoi elementi costitutivi prese a vivere nell’età post-atlantica.

 

L’epoca nostra è chiamata a elaborare a poco a poco il manas o sé spirituale,

entro il connesso di quanto già in precedenza ora stato inconsapevolmente accolto dall’uomo.

• Con le forze di cui dispone, per il fatto di essere ora costituito dai corpi fisico, eterico astrale,

nonché dall’anima senziente, dalla razionale e dalla cosciente,

l’uomo deve formare in sé il manas, e, sia pure in misura minima,

anche l’abbozzo dello spirito vitale, o budhi.

 

• Con ciò vien posto alla nostra età post-atlantica il compito importante

di lavorare perché l’uomo sviluppi coscientemente in sé questi elementi costitutivi superiori del proprio essere:

il manas, o sé spirituale, il budhi, o spirito vitale, e l’atma, o uomo-spirito.

Quest’ultima mèta è peraltro assai remota.

Oggi già l’uomo deve sviluppare in sé a grado a grado la forza di elaborare i suoi corpi superiori da quelli inferiori.

 

Vogliamo ora chiederci: in che cosa si distingue l’uomo d’oggi da quello futuro,

per il fatto di non avere ancora sviluppati questi elementi costitutivi superiori?

Come si differenzierà l’uomo del futuro da quello odierno?

 

Quando un giorno l’uomo superiore sarà pienamente sviluppato,

• il corpo astrale sarà purificato a tal segno da essere divenuto al tempo stesso manas, o sé spirituale;

• il corpo eterico sarà purificato in modo da essere pure budhi, o spirito vitale;

• e il corpo fisico sarà trasformato in modo da essere al contempo atma o uomo-spirito.

 

La forza maggiore sarà quella occorrente per vincere il corpo più basso, quindi la trasformazione del corpo fisico

e la vittoria su questo rappresenterà la più alta vittoria per l’uomo.

• Quando gli uomini l’avranno raggiunta del tutto, l’uomo fisico sarà divenuto l’uomo-spirito, o atma.

Oggi tutto ciò vive nell’uomo come disposizione, in potenza; ma un giorno vivrà nell’uomo in tutta la sua pienezza.

• E il volger lo sguardo alla figura del Cristo, agli impulsi del Cristo,

il compenetrarsi e rafforzarsi con l’impulso dato dal Cristo,

coltiva nell’uomo ciò che gli renderà possibile quella trasformazione.

 

Che cosa deriva all’uomo dal fatto che quella trasformazione non è oggi ancora avvenuta?

La scienza dello spirito lo enuncia in modo assai semplice:

• per il fatto che il corpo astrale non è ancora purificato,

non è ancora trasformato nel sé spirituale, è possibile l’egoismo;

• per il fatto che il corpo eterico non è ancora permeato dalle forze dell’io, sono possibili la menzogna e l’errore;

• e per il fatto che il corpo fisico non è ancora permeato dalle forze dell’io, sono possibili la malattia e la morte.

 

Nel sé spirituale pienamente sviluppato non vi sarà più egoismo;

e così non vi saranno più malattia e morte, ma solo salvezza e salute, nell’uomo-spirito pienamente evoluto,

cioè nel corpo fisico interamente sviluppato e trasformato.

 

Che cosa significa dunque dire che l’uomo accoglie gli impulsi del Cristo?

Significa ch’egli impara a comprendere la forza che sta nel Cristo;

significa ch’egli accoglie in sé le forze che lo portano a diventare padrone anche del proprio corpo fisico.

 

Cercate d’immaginare che un uomo possa accogliere pienamente in sé l’impulso del Cristo: che questo impulso possa trasfondersi compiutamente in un uomo, che il Cristo stesso si trovi di fronte a qualcuno e che infonda in quest’uomo in modo diretto e completo il proprio impulso. Che cosa significa ciò?

Se quell’uomo fosse cieco, egli potrebbe riacquistare la vista, grazie all’immediato influsso dell’impulso del Cristo, poiché l’ultima mèta dell’evoluzione è il superamento delle forze di malattia e di morte.

 

Quando lo scrittore del vangelo di Giovanni ci descrive la guarigione del cieco nato, parla da queste profondità,

e ci mostra con un esempio che la forza del Cristo è una forza risanatrice, quando si manifesta in tutta la sua pienezza.

E dove si trova, quella forza?

Nel corpo del Cristo, nella Terra.

Occorre solo che la Terra sia in verità compenetrata con l’essenza dello spirito di Cristo o del Logos.