Come s’incarnava un bodhisatva?

O.O. 114 – Il Vangelo di Luca – 19.09.1909


 

Esaminiamo questo problema.

 

La sua entità spirituale non s’incarnava totalmente.

Se si fosse esaminato chiaroveggentemente il corpo di un bodisatva,

lo si sarebbe veduto racchiudere solo in parte l’entità del bodisatva;

essa, nel suo corpo eterico, emergeva di molto dall’involucro umano,

mantenendo così il suo collegamento con lo spirito che non abbandonava mai del tutto.

 

Il bodisatva non abbandonava mai del tutto il mondo spirituale;

viveva contemporaneamente in un corpo spirituale e in un corpo fisico.

 

E il passaggio da bodisatva a Buddha consistette appunto in questo:

che per la prima volta vi fu un corpo nel quale il bodisatva

potè immergersi interamente, per sviluppare in esso le sue facoltà.

In tal modo egli presentò agli uomini una forma umana che essi dovevano sforzarsi di uguagliare,

per poter trovare anch’essi in se stessi la dottrina dell’ottuplice sentiero,

come il bodisatva l’aveva trovata in sé sotto l’albero del Bodi.

 

Se esaminiamo dunque nelle sue precedenti incarnazioni l’entità del Buddha, troviamo che essa doveva in parte restare nel mondo spirituale e poteva immergere nel corpo solo una parte di se stessa.

 

• Soltanto nel quinto o sesto secolo prima dell’era volgare, un organismo umano potè essere compenetrato del tutto dal bodisatva il quale dette per primo all’umanità l’ottuplice sentiero, e le additò così come essa avrebbe d’ora innanzi potuto trovare nella propria anima il senso della moralità.

 

• Tutte le religioni conoscono il fenomeno di esseri umani che, con una parte della loro natura, stanno nei mondi spirituali. Tutte le religioni sanno che esistono entità per le quali l’essere umano è in certo modo troppo angusto, e non può così accogliere interamente l’individualità che deve operare sulla Terra.

 

Le religioni dell’Asia Minore chiamavano il collegamento di tali individualità superiori con un corpo fisico umano «essere riempiti di Spirito Santo».

 

Questo è un ben determinato termine tecnico; e nei linguaggi dell’Asia Minore si sarebbe detto, di un bodisatva incarnato sulla Terra, che egli era riempito di Spirito Santo, ossia che le forze che costituivano quell’entità non erano interamente contenute in essa; che qualcosa di spirituale agiva in essa da fuori. Si potrebbe dunque dire che nelle sue incarnazioni precedenti il Buddha era riempito di Spirito Santo.