Con la liberazione della forza pensante si può realmente uscire dal proprio corpo fisico e contemplarlo come qualcosa di esterno

O.O. 152 – Verso il mistero del Golgota – 01.05.1913


 

Quando la forza interiore del pensare si svilupperà senza che la forza pensante utilizzi il corpo esteriore,

conseguiremo una conoscenza della vita interiore, conosceremo il nostro vero sé, il nostro io superiore.

• La via alla vera conoscenza del sé umano si trova con il tipo di meditazione or ora descritto,

che conduce alla liberazione della forza pensante interiore.

• Solo grazie a questa conoscenza

si giunge a vedere che il sé umano non è vincolato ai confini del corpo fisico.

 

Si apprende, per contro, che questo sé è unito ai fenomeni del mondo ambiente.

Mentre nella nostra vita consueta vediamo il Sole qui e la Luna lì,

e là i monti, le colline, le piante e gli animali,

ora ci sentiamo uniti a tutto ciò che vediamo e udiamo, sentiamo di farne parte

e per noi allora esiste un solo mondo esteriore: il nostro corpo fisico.

 

Mentre nella vita ordinaria noi siamo qui e il mondo esteriore è intorno a noi,

dopo l’evoluzione della forza pensante indipendente siamo fuori del nostro corpo

e tutt’uno con quanto solitamente i nostri occhi vedono,

e il nostro corpo nel quale normalmente siamo, è fuori di noi,

gli rivolgiamo il nostro sguardo, esso è ora divenuto l’unico mondo che dall’esterno possiamo vedere.

 

Così, con la liberazione della forza pensante

si può realmente uscire dal proprio corpo fisico

e contemplarlo come qualcosa di esterno.