Corpo eterico – il fattore trainante della modificazione degli involucri corporei

O.O. 129 – Meraviglie del creato – 19.08.1911


 

Che cosa si è in effetti modificato nella natura umana nel corso dei tempi

dall’antica Atlantide fino ai nostri giorni?

 

• Sono cambiati gli involucri in cui è avvolta l’entità umana,

cioè i tre corpi fisico, eterico e astrale, nei quali è inserita la nostra intima entità-io.

• Proprio essi si sono del tutto modificati nel corso dell’evoluzione dall’antica epoca atlantica fino a oggi.

 

Chiediamoci ora

• qual è il fattore trainante della modificazione degli involucri corporei.

• Lo dobbiamo cercare soprattutto nel corpo eterico umano

che è infatti quello che dà forza ed impulso e che opera il cambiamento.

• Esso ha reso più denso il corpo fisico e ha modificato anche il corpo astrale.

 

I tre corpi infatti non sono esteriormente uno accanto all’altro come gli strati di una cipolla, ma le loro forze si compenetrano reciprocamente e interagiscono in modo vivente.

Il corpo eterico è il più importante involucro attivo in questa modificazione nel divenire storico dell’umanità.

 

Facciamo ora uno schema per descrivere simbolicamente i tre corpi:

disegno il corpo fisico, quello eterico e quello astrale semplicemente come tre strati l’uno sottostante l’altro.

 

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• Dobbiamo cercare nel corpo eterico le forze in effetti attive,

e prima di tutto le forze di Eros e di Demetra.

• Il corpo eterico le invia verso l’alto nel corpo astrale e verso il basso nel corpo fisico, influenzandoli così entrambi.

 

Nel corso dei tempi

il corpo eterico rende il corpo fisico più denso, in sé più consolidato,

e modifica il corpo astrale di modo che non sviluppi più forze chiaroveggenti,

ma solo le forze intellettuali della natura umana.

 

Qualcosa di importante e di essenziale venne modificato nei tre corpi nel corso del tempo,

proprio perché l’uomo venne trasformato in tal modo ad opera del corpo eterico.

I tre corpi vennero configurati in modo del tutto diverso.

Un corpo atlantico, ma persino uno postatlantico dei primi periodi era differente da un corpo odierno.

Tutte le condizioni e le relazioni di vita erano diverse e tutto ciò si è modificato.

 

• Se ora consideriamo il corpo fisico nel suo vivente divenire dai tempi antichi fino ad oggi,

dobbiamo dire che, essendo divenuto più denso,

è stato maggiormente assoggettato agli influssi esterni del mondo fisico circostante.

 

Mentre l’antico corpo fisico, molle,

era allora più soggetto alle condizioni spirituali dell’esistenza,

in tempi più recenti esso è assoggettato, a causa della sua densità,

alle condizioni fisiche esterne del piano fisico.

 

Perciò certe proprietà del corpo fisico che prima non erano presenti in tale forma sono state incrementate; in particolare sono cambiate in esso le condizioni di malattia.

Quelle che chiamiamo malattia e salute del corpo fisico sottostavano nei tempi antichi a cause del tutto diverse: tutto quanto concerne la salute degli uomini era in un nesso diretto con le condizioni spirituali del mondo spirituale.

Oggi il corpo fisico umano è legato alle situazioni e alle condizioni fisiche esterne e perciò ne dipende.

Oggi dobbiamo quindi cercare le condizioni di salute in quelle fisiche esteriori.

 

• Per quanto riguarda i rapporti di malattia e salute, l’uomo

è stato assoggettato con la sua più interiore natura alle condizioni esterne

perché, esprimendoci secondo la mitologia greca, Plutone rapì Persefone

e la portò giù nei sostrati della natura umana.

• Questa è una prima cosa che si è verificata con l’organizzazione umana.

 

• La seconda si riferisce allo stesso corpo eterico;

in esso risiedono sì le forze che modificano, ma anch’esso è cambiato.

 

In tempi antichissimi era organizzato in un modo per cui l’uomo conosceva il mondo diversamente da come oggi lo conosce, ma quando guardava nel mondo spirituale, grazie all’antica chiaroveggenza di Persefone, vi vedeva immagini di entità spirituali.

Vedeva attorno a sé un mondo di immagini, provocate attraverso le forze del corpo astrale; quest’ultimo non avrebbe tuttavia potuto vederle se fosse stato lasciato a se stesso.

Il corpo astrale non percepisce immagini quando è lasciato a se stesso.

 

• Come un uomo non vede se stesso quando cammina se non ha davanti uno specchio,

così il corpo astrale non percepirebbe le immagini da lui prodotte,

se la sua attività nella natura umana non venisse per così dire rimandata dal corpo eterico.

• In tal modo il corpo eterico rende visibili e percepibili le immagini suscitate dal corpo astrale.

 

Quel che si percepisce di quanto avviene nel corpo astrale è quel che il corpo eterico rispecchia.

Senza questo rispecchiarsi di tutti i nostri processi interiori astrali attraverso il corpo eterico,

ci sarebbe di certo in noi tutto quel che il corpo astrale produce,

ma non saremmo in grado di vederlo, di percepirlo.

 

• L’immagine globale del mondo che ci possiamo formare,

tutto il contenuto della nostra coscienza

è perciò un rispecchiarsi proveniente dal corpo eterico.

• Da quest’ultimo dipende che si sappia qualcosa del mondo.

 

• Dipendeva dal corpo eterico nel tempo antico della chiaroveggenza,

e anche oggi tutto quanto sappiamo del mondo

dipende dal rispecchiarsi dell’attività astrale nel corpo eterico umano.

 

Che cosa vi è dunque nelle forze del corpo eterico?

• Il fatto che grazie ad esse abbiamo la chiave che apre alla conoscenza del mondo.

• Altrimenti tutto quanto il mondo suscita nel nostro corpo astrale non schiuderebbe tale porta.

 

La chiave per aprirla sta nel corpo eterico.

Lì vi è anche tutto quello di cui possiamo parlare come se ne parla in alcuni passi importanti di entrambi i drammi rosicruciani.

In essi si parla dei labirinti dei pensieri, dei fili che la nostra conoscenza del mondo deve tessere.

 

Noi non impariamo a conoscere il mondo con la semplice osservazione, ma

• o andando di immagine in immagine come ai tempi dell’antica chiaroveggenza,

• oppure, come nella nuova civiltà intellettuale, passando di pensiero in pensiero,

proprio come attraverso un labirinto di pensieri.

 

Anche l’attività di connettere i pensieri viene suscitata dalle forze del corpo eterico.

 

Si sono dunque modificati quelli che possiamo chiamare

la chiave e i fili che si tendono tra i singoli contenuti della nostra coscienza

quando giungiamo alla conoscenza del mondo.

Così vediamo ciò che edifica le forze del corpo eterico e ciò che in esse si deve modificare.

 

Guardiamo ora il terzo corpo, quello astrale.

Come ho già detto, esso è in noi l’elemento nel quale agisce il mondo

e in cui vengono formate le forze e le capacità che vengono poi rispecchiate dal corpo eterico.

 

Nel corpo astrale viene accesa la conoscenza che attraverso il corpo eterico viene portata a coscienza.

• Un pensiero, un’immagine vengono accesi nel corpo astrale, e grazie ad esso sono presenti in noi,

ma ci divengono coscienti perché abbiamo un corpo eterico.

• Sarebbero in noi anche se non avessimo il corpo eterico, ma non ne sapremmo niente.

 

La fiaccola della conoscenza viene accesa nel corpo astrale,

e viene rispecchiata nel corpo eterico come conoscenza umana cosciente.

 

Possiamo così dire che la fiaccola della conoscenza, accesa nel corpo astrale,

si modifica nel corso del divenire storico dell’umanità:

• nei tempi antichi si aveva una conoscenza chiaroveggente per immagini,

• oggi si ha la conoscenza intellettuale e razionale.

Le forze del corpo astrale si sono così modificate.

 

• Nel corso del divenire storico ci furono nella natura umana forze che trasformarono l’intero rapporto tra Demetra e gli uomini.

• Demetra venne scacciata dall’antico, sottile corpo umano, dall’antico corpo astrale che sviluppava capacità chiaroveggenti.

• Eros entrò in azione.

• In compenso le altre forze della natura umana libere da Eros, come ho già detto oggi, vennero sottoposte maggiormente a Demetra.

 

• Dal tempo dell’antica epoca atlantica fino ad oggi operò dunque sulla natura umana

una forza del divenire che agì in triplice modo;

una triplice natura del divenire, del trasformare, del modificare, una triplice specie di metamorfosi

che, movendo dal corpo eterico, si diresse sul corpo fisico, sul corpo eterico stesso e sul corpo astrale.

 

Questa forza del divenire e della trasformazione era nella natura umana ed è in noi.

Essa ci porta dalla gioventù alla vecchiaia, sostituendo le forze di Eros con quelle di Demetra.

 

Nella nostra organizzazione vi è questo triplice divenire

• che produce nel corpo fisico mutate condizioni di malattia e di salute,

• induce nel corpo eterico un diverso riflettersi della conoscenza

• e modifica la fiaccola della conoscenza nel corpo astrale.

 

È meraviglioso che dall’antica dottrina greca degli dèi ci venga incontro chi rappresenta le forze del divenire della natura umana; forze che agiscono in noi tutti e che trasformano il nostro corpo astrale, e perciò anche la natura di Demetra; forze che risiedono nel corpo eterico e che operano sul corpo fisico, sull’eterico stesso e sull’astrale.

Esse sono rappresentate nella triforme Ecate.

Quel che oggi esprimiamo dicendo che dal corpo eterico provengono forze trasformatrici di triplice specie, l’antico Greco lo esprimeva parlando della triforme Ecate.

In questa figura si manifesta una meraviglia dell’organizzazione umana nel suo divenire. Vi scorgiamo una saggezza immensa.

 

 

 

A Roma si può vedere ancora oggi l’immagine della triforme Ecate che viene così raffigurata:

• un’organizzazione di Ecate si riferisce alle condizioni di salute e di malattia

ed è fornita dei simboli del pugnale e del serpente,

quest’ultimo assegnato anche ad Esculapio in quanto rappresentante della medicina.

Il pugnale rappresenta gli influssi esterni, ciò che dall’esterno influisce in modo distruttivo sull’organismo umano.

Assegnando alla triplice Ecate in una delle sue figure il pugnale e il serpente,

si volevano indicare le forze che influenzano il corpo fisico nel suo divenire.

 

 

La seconda immagine di Ecate doveva richiamare

che nel corpo eterico si è modificata la chiave che apre alla conoscenza del mondo.

Che simbolo reca la seconda immagine della triforme Ecate?

La chiave e un fascio di corde come simbolo del labirinto dei pensieri.

 

• La terza raffigurazione di Ecate reca poi la fiaccola,

la fiaccola della conoscenza così come si forma nel corpo astrale.

 

Qui avvertiamo l’enorme forma di superstizione con cui il nostro tempo materialistico sta davanti a questa figura profondamente significativa del mondo antico, e sentiamo come queste cose si dovranno animare quando gli uomini sapranno di nuovo che cosa è inteso con un simbolismo così grandioso e profondo quale è quello della triforme Ecate.

I pensieri dell’antica Grecia sorgeranno in nuova forma, quando l’anima umana, saziata dalla scienza dello spirito, si porrà davanti a quella statua e sorgerà nell’anima la conoscenza della natura spirituale dell’uomo celata in quella figura.

 

Queste cose non vanno prese in senso astratto. Naturalmente le possiamo esprimere solo rivestendole per così dire di pensieri astratti, ma tutto ciò può divenire per noi sensazione e sentimento vivente se arriviamo alla consapevolezza che anche Ecate ha solo cambiato il suo modo di agire, e che comunque è anche oggi in noi e opera in ciascuno di noi.

 

L’antico Greco diceva che non solo l’umanità tutta nel suo divenire, ma anche il singolo soggiace alle forze di Ecate mentre la sua forma corporea viene trasformata, mentre egli viene modificato nei corpi fisico, eterico e astrale. Ecate opera in lui in modo triplice.

Tuttavia quel che allora veniva trasmesso all’anima umana nell’immagine di Ecate, può esser di nuovo trasmesso anche oggi.

 

Come si esprime il moderno seguace della scienza dello spirito che non parla più in quella forma di immagini?

Egli dice che nel corso dello sviluppo del singolo, dalla nascita alla maturità,

vengono modificate le tre parti costitutive degli involucri corporei umani:

• nei primi sette anni l’involucro fisico,

• nel secondo settennio quello eterico

• e nel terzo quello astrale.

 

Nel mio breve testo L’educazione del bambino si trovano descritte, senza ricorrere a questa immagine,

le forze che operano nell’organizzazione umana in modo triplice, cioè le forze di Ecate.

 

• Quando oggi la scienza dello spirito ci descrive che fino al cambiamento dei denti

il bambino forma in prevalenza il proprio corpo fisico, si accenna a uno dei modi in cui Ecate agisce in lui.

Viene detto in una forma moderna ciò che il Greco intendeva raffigurando una parte di Ecate con il pugnale e il serpente.

• Con la chiave e il fascio di corde viene invece presentata la seconda fase della modificazione,

quando il corpo eterico, partendo da se stesso, opera nel secondo settennio.

• Il terzo settennio viene presentato nel simbolo della fiaccola, col corpo astrale in cui tutto si svolge.

 

In una forma moderna, ho detto in sostanza qual era la sapienza di Ecate, espressa nell’immagine dei misteri greci.