Correlazione fra organi passivi e organi attivi

O.O. 93a – Elementi fondamentali dell’esoterismo – 30.09.1905


 

Sommario: Correlazione fra organi passivi e organi attivi: l’orecchio e il linguaggio, o meglio la laringe; il cuore e la ghiandola pituitaria (ipofisi); l’occhio e la ghiandola pineale (epifisi). L’evoluzione dell’ipofisi in un organo di calore attivo, e dell’epifisi in un organo attivo della vista. Tolstoj. Ulfila.

 

Dobbiamo cercare l’attività dell’uomo in quello che egli emana come calore interiore.

Da quanto procede dal calore: passioni, impulsi, istinti, brame, desideri, e così via, origina il karma.

 

Ora, come l’organo parallelo all’orecchio è l’organo del linguaggio,

così l’organo parallelo al calore del cuore è la ghiandola pituitaria, l’ipofisi.

 

Il cuore riceve calore da fuori, come l’orecchio il suono.

In tal modo esso percepisce il calore del mondo.

 

L’organo corrispondente,

che dobbiamo avere in modo da poter produrre consapevolmente il calore,

è la ghiandola pituitaria nella testa, che adesso è solo all’inizio della sua evoluzione.

 

Così come con l’orecchio si percepisce e con la laringe si produce,

così si accoglie il calore del mondo nel cuore

e lo si fa rifluire all’esterno attraverso la ghiandola pituitaria nel cervello.

 

Quando avrà acquisito questa facoltà, il cuore sarà diventato l’organo che in realtà deve diventare.

A questo si riferiscono le parole di La luce sul sentiero.

• «Prima che l’anima possa stare di fronte ai Maestri, il sangue del cuore deve bagnarne i piedi».

Allora il sangue del nostro cuore fluirà all’esterno, così come adesso inondano il mondo le nostre parole.

 

In futuro il calore dell’anima inonderà gli uomini.

 

Nell’evoluzione, un po’ al di sotto dell’organo del calore si trova l’organo della vista.

• Nell’evoluzione si susseguirono l’organo uditivo, l’organo del calore, l’organo della vista.

 

L’organo della vista è ancora del tutto al livello in cui può soltanto accogliere.

L’orecchio percepisce già nel suono, per esempio nel suono delle campane, l’essenza interiore.

Il calore deve fluirci incontro dall’essere stesso.

L’occhio ha soltanto un’immagine,

l’orecchio ha la percezione dell’essere più interiore.

La percezione del calore è la recezione di una emanazione.

 

• E avremo anche un organo attivo per la vista.

Oggi è predisposto nella ghiandola pineale, l’epifisi,

organo che conferirà realtà alle immagini che oggi produce l’occhio.

 

Questi due organi, la ghiandola pineale e la ghiandola pituitaria,

devono svilupparsi fino a diventare organi attivi

per l’organo visivo (occhio) e per l’organo del calore (cuore).

• L’attuale fantasia è la predisposizione per il futuro creare.

 

Adesso l’uomo al massimo ha l’immaginazione.

In futuro avrà forza magica. Questa è la kriyashakti.

Questa forza si sviluppa nella stessa misura  in cui fisicamente si sviluppa la ghiandola pineale.

 

Nel rapporto reciproco fra l’orecchio e la laringe abbiamo un modello.

In futuro il pensare verrà compenetrato dal calore, e ancora più tardi l’uomo imparerà a creare da sé.

• Inizialmente impara a creare un’immagine;

• poi a creare emanazione, a emanare;

• poi a creare esseri.

 

La massoneria chiama queste tre forze:

saggezza, splendore (bellezza) e potenza. (Vedi La fiaba di Goethe).

 

Il calore ha la sua vita sul piano dello sushupti.

Utilizzarlo in modo consapevole è possibile a chi conosce e controlla la vita del calore,

come l’uomo di oggi controlla in un certo modo la vita dell’aria.

Nell’evoluzione l’uomo deve ora avvicinarsi alle forze del piano dello sushupti (buddhi-manas).

 

Il quinto periodo di civiltà aveva principalmente il compito di sviluppare il kama-manas.

Il manas lo si trova in tutto ciò che è posto a servizio dello spirito umano.

Tuttavia adesso tutto questo è fondamentalmente a servizio del kama.

 

Le massime conquiste dello spirito sono poste a servizio del kama.

La nostra epoca ha posto le massime forze a servizio di queste esigenze,

che l’animale soddisfa anche senza queste conquiste.

 

Adesso però bisogna già sviluppare anche il buddhi-manas.

L’uomo deve imparare qualcosa di più del parlare. Al parlare deve legarsi un’altra forza, come troviamo negli scritti di Tolstoj. In questo senso, non si tratta più tanto di quel che egli dice, ma del fatto che dietro a quel che dice c’è una forza elementare che ha qualcosa del buddhi-manas che deve penetrare nella nostra cultura.

Gli scritti di Tolstoj hanno un effetto così forte perché, nella loro consapevole contrapposizione alla cultura europea occidentale, contengono qualcosa di nuovo, di elementare. Quella specie di barbarie che vi si trova ancora, verrà compensata in futuro. Tolstoj è solo un piccolissimo strumento di una forza spirituale superiore che si trovava anche dietro l’iniziato gotico Ulfila. Questa forza spirituale utilizza Tolstoj come proprio strumento.