Coscienza delle api e delle formiche.

O.O. 93a – Elementi fondamentali dell’esoterismo – 29.09.1905


 

Abbiamo parlato della coscienza dei diversi regni naturali. Gli organi dell’essere umano hanno una coscienza da organi; in modo abnorme questa coscienza si trova negli idioti. È la coscienza astrale, che possiedono anche gli insetti notturni, le formiche, i ragni, e così via. Una coscienza di tipo completamente diverso la troviamo nelle api. Vogliamo avvalerci dell’esempio delle api per mostrare come si giunga a queste verità per poi utilizzarle per orientarsi nel mondo.

 

Una scuola occulta è qualcosa di totalmente diverso dalle nostre solite scuole;

al contrario di queste, non si propone di imbottire gli allievi di contenuti didattici.

In una severa scuola occulta l’allievo non riceve alcun contenuto didattico,

bensì una frase energica dotata di forza interna.

 

Era così anche nei tempi antichi.

L’allievo doveva meditare la frase in uno stato di totale quiete interiore.

Ciò aveva l’effetto di farlo diventare infine interiormente totalmente chiaro, totalmente illuminato.

Ora, quando l’uomo giunge a vedere se stesso, può immergere la propria coscienza in altri esseri.

A tal pro deve aver afferrato esattamente il punto interno fra gli occhi,

poi da lì far discendere la coscienza fino al cuore.

Allora si può trasporre la propria coscienza in altre cose,

per esempio si può esaminare bene quel che vive in un formicaio.

Allora si può anche percepire la vita in un alveare.

 

Ma lì si presenta un fenomeno che non si riscontra altrimenti sulla Terra. Negli istinti di un alveare si sperimenta qualcosa che va oltre la nostra esistenza terrena, che per il resto non esiste altrimenti sulla Terra. Quel che vive negli altri pianeti non lo si può estrapolare.

 

Per esempio, non si può venire a sapere che cosa succede sul Sole o su Venere,

se non si è in grado di seguire la procedura di trasporsi nella vita e negli istinti di una comunità di api.

L’ape non ha percorso tutta la via evolutiva come noi.

Ai suoi inizi, essa non era collegata alla stessa catena evolutiva degli altri animali e dell’uomo.

La coscienza dell’alveare, non delle singole api, è straordinariamente elevata.

 

La saggezza di questa coscienza l’uomo la conseguirà soltanto nell’esistenza su Venere. Allora avrà la coscienza che è necessaria per costruire da sé con una materia prodotta da sé. Le formiche costruiscono il formicaio utilizzando tutto il possibile, ma non costruiscono ancora celle. La costruzione delle celle è, sui piani superiori, qualcosa di totalmente diverso.

 

Trasponendo la coscienza all’interno di un alveare, assumendo la coscienza di Venere, si impara qualcosa di totalmente diverso da tutto il resto sulla Terra, si impara ad anticipare qualcosa che subentrerà nella nostra esistenza su Venere, l’assoluto scemare dell’elemento sessuale.

 

Nelle api l’elemento sessuale è assegnato soltanto alla regina.

L’elemento kamico-sessuale è quasi completamente spento; i fuchi vengono uccisi.

Di fatto, qui troviamo un’anteprima di quel che in futuro si compierà nell’umanità,

e il lavoro è il principio più elevato.

Solo l’impulso dello spirito può renderci capaci di trasporci nella società delle api.

 

Ora vogliamo continuare sviluppando il vero concetto dell’alchimia. Ancora nel secolo XVIII nel “Reichsanzeiger” tedesco si potevano leggere articoli sull’alchimia. Kortum, il poeta della Jobsiade era uno dei massimi alchimisti del XVIII secolo. In alcuni articoli di quei tempi si parla della cosiddetta materia primordiale, che viene accostata alla pietra filosofale. Kortum, che aveva approfondito molto la cosa, a quei tempi diceva: «Cercare la pietra filosofale è molto difficile, ma si trova ovunque, perché la vedete ogni giorno, la conoscete molto bene, l’avete ogni giorno in mano, ma non sapete che è la pietra filosofale.» Questa descrizione è azzeccata.

 

In natura tutto è disposto in modo infinitamente saggio, con un’economia infinitamente saggia.

Tutti gli esseri che vivono kamicamente (animali e uomini)

e tutti gli esseri che vivono pranicamente (le piante) sono correlati.

Noi inspiriamo ossigeno ed espiriamo anidride carbonica. Anche gli animali lo fanno.

Se si andasse avanti semplicemente così, presto tutta l’aria sarebbe satura di anidride carbonica.

Ma le piante assimilano l’anidride carbonica ed espirano ossigeno.

Gli animali e gli uomini non possono vivere senza le piante.

 

Ora, l’anidride carbonica consiste in carbonio e ossigeno.

Le piante trattengono in sé il carbonio ed espirano l’ossigeno.

Al contrario, l’uomo assume l’ossigeno e con il suo processo vitale lo trasforma,

legandolo al carbonio, in anidride carbonica.

Le piante costruiscono il proprio corpo con il carbonio che hanno trattenuto.

 

In epoca precedenti, la Terra aveva un aspetto diverso da quello di oggi. Anche in queste nostre regioni crescevano boschi di felci ed equiseti giganteschi. Queste piante sono scomparse. Poi dapprima la Terra si ricoprì di uno strato di torba, costituito dai resti delle piante morte; in seguito i precedenti boschi di felci ed equiseti si trasformarono nei giganteschi giacimenti di carbone che ci sono nella Terra. La roccia della Terra è sorta così, a poco a poco, dal regno vegetale o dal regno animale. Osservando un pezzo di carbon fossile, possiamo dirci che un tempo era vegetale. Se si tornasse indietro, si potrebbero trovare anche le piante dalle quali sono originati i cristalli di rocca, la malachite, e così via. La catena delle Alpi centrali ha avuto origine prima del carbon fossile da piante antichissime. Un diamante è esattamente la stessa cosa di un carbon fossile.

 

La natura ha creato il diamante da un carbone ancora più antico di quello attuale.

Il calcare è stato secreto dagli animali. Il Giura, per esempio, è un ammasso di calcare di questo genere.

Prima era coperto dal mare ed è formato da animali di mare, dai loro gusci e dalle loro carcasse.

 

Così, quindi, le montagne calcaree più giovani sono originate da animali, la roccia primordiale da piante.

Il regno vegetale si trasforma gradualmente in regno delle pietre.

Tutto ciò che è solido sulla Terra è derivato da una Terra vegetale.

Questo processo di mineralizzazione si può studiare sulla formazione del carbone dalle piante.

 

Il regno minerale, come viene secreto adesso, è presente solo durante la quarta ronda. Dopo di questa, l’intero regno minerale verrà spiritualizzato dall’uomo. Egli lo trasformerà arandolo col proprio spirito. Tutto quel che l’uomo fa adesso, tutta l’industria, è una trasformazione del regno minerale. Quando uno spiana una rupe per utilizzarne la pietra per costruire un edificio, quando costruisce una cattedrale, tutto è un’artificializzazione del regno minerale. Nella quarta ronda l’uomo può trasformare artificialmente il regno minerale. Al contrario, adesso con la pianta l’uomo non può far nulla. L’uomo lavorerà fino in fondo l’intero regno minerale. In grande misura ciò avverrà per mezzo dell’elettricità oscillante, che non necessiterà più di cavi. Qui si lavorerà fino nelle molecole e negli atomi. Alla fine della quarta ronda l’uomo avrà lavorato fino in fondo l’intero regno minerale.

 

A partire dalla quinta ronda l’uomo farà lo stesso col regno vegetale. Sarà in grado di compiere consapevolmente il processo che adesso compie la pianta. Come la pianta assume anidride carbonica e col carbonio costruisce il corpo, anche l’uomo della quinta ronda si creerà da sé il proprio corpo con le materie dell’ambiente circostante. Nella quinta ronda la sessualità sarà terminata. L’uomo allora dovrà lavorare da sé al proprio corpo, dovrà produrselo da solo. Lo stesso processo dell’elaborazione del carbonio che la pianta compie adesso incoscientemente, l’uomo allora lo compirà consapevolmente. Egli trasformerà la materia così come oggi la pianta trasforma l’aria in carbonio. Questa è la vera alchimia.

 

Il carbone è la pietra filosofale.

L’uomo che vi ha accennato nel secolo XVIII indicava il processo della trasformazione

che adesso compiono le piante e che più avanti sarà compiuto dall’uomo.

Studiando sui piani superiori la coscienza all’opera nell’alveare,

si impara il modo in cui in futuro l’uomo produrrà da sé la materia.

 

Anche il corpo dell’uomo in futuro sarà formato di carbonio; allora egli sarà come un diamante morbido.

Allora non si occuperà il corpo da dentro, ma lo si avrà di fronte a sé come corpo esterno.

Oggi i pianeti vengono formati così dagli spiriti dei pianeti.

Ci si trasforma da un essere che ha bisogno di un corpo che viene costruito da altri,

in un essere che emana, che si manifesta.

 

Allora l’uomo sarà un essere con tre arti: «l’uomo che di sera cammina con tre», come dice la Sfinge.

I quattro organi originari si sono differenziati.

All’inizio anche le mani erano organi di movimento.

Poi sono diventati organi per lo spirituale.

 

In seguito ci saranno solo tre organi:  • il cuore come organo del buddhi,

• il fiore di loto a due petali fra gli occhi,  • e la mano sinistra come organo di movimento.

 

A questo futuro si riferisce anche l’indicazione di Blavatsky [di una seconda spina dorsale].

La ghiandola pineale e la ghiandola pituitaria organizzano una seconda spina dorsale che poi si unirà all’altra.

La seconda spina dorsale scenderà dalla testa verso avanti.

Per ottenere queste linee guida bisogna introdurre la coscienza in un essere che sia più elevato

di quanto lo siamo noi adesso nel nostro usuale percorso evolutivo terreno.

 

Tutto ciò veniva insegnato nelle scuole misteriche e, in un certo senso, esercitato nella pratica. Bisogna abituarsi a spostare il modo di pensare in questa direzione. Allora si svilupperà la sensazione che nulla sia privo di valore e anzi, si riconoscerà il valore di ogni cosa.

In tutta la natura non c’è nulla che potremmo eliminare senza che ne venisse distrutta l’intera natura.

 

Anche il formicaio ha una coscienza molto più elevata di quella dell’uomo attuale. La coscienza del formicaio si trova nelle parti superiori del piano mentale. La coscienza delle api si trova invece nelle parti superiori del piano del buddhi.

Com’è entrata nella nostra Terra la coscienza delle formiche? Ciò è avvenuto per mezzo di esseri che sono più elevati di noi, che avevano già compiuto il processo di creare da sé il proprio corpo. I maschi, le femmine e le operaie, i tre arti del formicaio, sono il corpo di un essere spirituale più elevato. Anche lo spirito umano giungerà a poco a poco a dividersi in tre parti.

 

Dagli allievi dell’occultismo la volontà, il sentimento e il pensare vengono separati.

Le molecole del cervello si dividono in tre gruppi.

L’allievo dell’occultismo deve poi collegare da sé un determinato sentimento ad una rappresentazione.

Quando vede miseria, per sentire compassione deve aggiungere consapevolmente questo sentimento.

 

Nella testa sul davanti si trova la parte del pensare, sopra la parte del sentire, dietro quella del volere.

L’allievo dell’occultismo impara a collegarle consapevolmente.

Poi queste parti si separano del tutto.

Allora egli deve dirigere le tre parti così come il formicaio dirige i maschi, le femmine e le operaie.

 

Ora ci si può chiedere perché degli esseri superiori si manifestino in un formicaio. Però se non venisse prodotto l’acido formico, tutta la Terra sarebbe diversa. La previdente saggezza di intelligenze superiori dovette prevedere il momento in cui sarebbe dovuto giungere sulla Terra l’acido formico.

 

Così, con la coscienza si può comprendere l’intera Terra in modo da sapere e da riconoscere quel che vi è e quel che vi vive. Così era per Paracelso, che in base a questo si formava le proprie rappresentazioni sul possibile uso farmacologico delle cose, perché sapeva in che rapporto esse erano con l’uomo e coi suoi organi. Così, di fatto, la digitalis purpurea è in relazione col cuore e quindi, a ragione, può ancora essere impiegata per questo.

 

Ora si cercano nuovi farmaci per vie sperimentali, provandone l’efficacia su un certo numero di persone.

A quei tempi i medicinali si cercavano per mezzo dell’intuizione, perché si osservavano i nessi interiori.

I farmaci trovati in questo modo mantengono sempre la loro efficacia,

mentre per gli altri di solito, nel corso del tempo,

emergono inconvenienti che in un primo momento erano sfuggiti al ricercatore.