Cristo e Lucifero come fratelli. Le sfere di Marte, Giove e Saturno.

O.O. 140 – Ricerche occulte sulla vita fra morte e nuova nascita – 27.10.1912


 

La nostra trattazione ci ha condotto fino al momento in cui

la coscienza dei defunti rimane viva solo grazie al ricordo del mistero del Golgota.

• Fino a quel punto tutta la vita era ricordo del tempo trascorso sulla Terra,

ripercorso non attraverso i sensi ma attraverso visioni.

• Anche le realtà del mondo spirituale potevano allora venir percepite solo attraverso visioni.

• Gradualmente diventa sempre più difficile per l’anima conservare i ricordi del tempo terreno,

l’oblio si stende sempre più su tutte le esperienze.

 

Se nel tempo fra morte e nuova nascita si incontra ad esempio qualcuno conosciuto in precedenza, all’inizio lo si riconosce con facilità, man mano sempre più a fatica, più tardi ci si può ricordare del rapporto con lui solo ricollegandosi al mistero del Golgota. Quanto più se ne è compenetrati, tanto più facilmente si riconosce quel che ci sta intorno.

 

Raggiunto il punto in cui si ha bisogno di ricordare il mistero del Golgota per conservare la memoria,

sopraggiunge un nuovo, grande cambiamento.

Non siamo cioè più in grado di mantenere in noi le visioni precedenti.

 

Possiamo parlare fino ad allora dello splendore astrale dei colori,

possiamo dire di vedere, nel mondo in cui viviamo,

colori astrali ed esseri intorno a noi, sia pure in visioni, in immagini.

• Ma in quel momento che, come ho detto, sta in mezzo fra morte e rinascita,

si staccano da noi le visioni e i ricordi, direi quasi come squame;

perdiamo la connessione con loro, si sciolgono del tutto dal nostro essere.

• Per caratterizzare con più precisione tale momento, è bene accennare a qualcosa

che ad una prima comprensione risulterà sconvolgente.

 

Ci si sente a quel punto sottratti alla Terra, lontana sotto di noi, e si sa che nella nostra vita nel mondo spirituale si è giunti al Sole. Come durante la vita sulla Terra ci si sentiva uniti ad essa, così ora ci si sente uniti al Sole e all’intero sistema planetario.

Per questo il nostro moderno occultismo dà un valore tanto grande al comprendere come il Cristo quale essere solare sia venuto fra noi, perché è necessario capire come tramite il mistero del Golgota Egli ci accompagni sino al Sole.

 

L’occultismo moderno ci dice che il Cristo è un essere solare che ci riconduce al Sole.

Ed ecco quel che ci può sconvolgere: se infatti è necessario capire il nostro legame con il Cristo,

vi è qualcosa d’altro che va compreso.

 

Ora ha inizio il tempo in cui, avendolo dinanzi come un essere reale,

si impara a conoscere colui che si è sempre indicato come Lucifero.

• Sul Sole ora ci si sente non in una luce che fluisce fisicamente, ma in una pura luce spirituale.

• Da allora in poi non si percepisce più Lucifero come prima, quale essere ostile,

ma in misura sempre maggiore come un essere del tutto giustificato nel mondo.

Si avverte ora la necessità, nell’ulteriore corso della vita dopo la morte,

di considerare Lucifero e l’entità del Cristo come due potenze una accanto all’altra, ugualmente giustificate.

 

Per quanto singolare possa apparire si giunge a riconoscere in quel momento

che Cristo e Lucifero hanno la stessa importanza; e a vedere questi due potenti esseri come fratelli.

Come ciò sia da spiegare deriva da quel che ancora si sperimenterà nella vita dopo la morte.

 

Prendendo il quadro che ho spesso tracciato della vita di Saturno, Sole e Luna si avrà il percorso che dopo la morte si attraversa realmente nello spirito. È singolare però che non si viva la successione degli stati cosmici – Saturno, Sole, Luna – ma si attraversi prima l’esistenza lunare, poi quella del Sole e infine quella di Saturno. Rileggendo attentamente la descrizione che ne diedi nel libro Dalla cronaca dell’akasha e procedendo a ritroso dalla Luna, si avrà l’universo che l’anima attraversa lungo il cammino che percorre dopo la morte. Si rimane colpiti, guardando le cose in certo qual modo dal mondo spirituale, che si abbia una sorta di reminiscenza dell’esistenza prenatale. Nel mondo di cui stiamo parlando è tuttavia più significativo l’elemento morale per il percorso che ancora ci attende. Come viene descritto nella Cronaca dell’akasha, si perde via via l’interesse che prima e fino a quel punto era molto forte per ciò che è sperimentabile sulla Terra.

 

Viene meno l’interesse per le singole persone con cui si ebbero rapporti, svanisce l’interessamento per le singole cose.

Si sa che i ricordi che ora si conservano sono soltanto portati dal Cristo:

Egli ci accompagna e grazie a ciò possiamo avere dei ricordi.

• Se il Cristo non ci accompagnasse svanirebbe il ricordo della vita terrena;

solo l’esperienza di essere congiunti al Cristo ci collega alla Terra, dopo il momento che abbiamo indicato.

 

Grazie alla nostra nuova vita nel mondo spirituale acquistiamo poi

un interesse completamente nuovo verso Lucifero ed il suo mondo;

troviamo che, divenuti liberi da interessi terreni, possiamo porci di fronte a lui senza danno.

• Facciamo la straordinaria scoperta che Lucifero agisce su di noi in modo dannoso

solo se siamo legati all’elemento terreno.

• Adesso egli si mostra addirittura come l’entità

che può chiarirci quel che dobbiamo attraversare nel mondo dello spirito, e rimaniamo più a lungo in tale esperienza,

perché ci possa dare ciò che è da conquistare in quella regione del mondo spirituale.

 

Forse è ancora uno shock dire ciò che si prova solo in modo soggettivo, ma quando viene espresso qualcosa che di primo acchito può sconvolgere, si tratta magari della cosa più comprensibile.

 

Trascorso qualche tempo ci sentiamo poi come abitanti di Marte.

Dopo esserci sentiti abitanti del Sole, a poco a poco ci rendiamo conto

che, come in precedenza abbiamo lasciato laggiù la Terra, ora lasciamo il Sole dietro di noi

e per quel che riguarda la nostra realtà nel cosmo ci sentiamo abitanti di Marte.

 

Per la vita che ora attraversiamo

• ci pare che il Cristo ci abbia dato tutto quel che appartiene al passato

• e che Lucifero ci prepari per la prossima reincarnazione.

 

Se attraversiamo coscientemente la vita su Marte

e se più tardi sulla Terra potremo rammentarcene grazie all’iniziazione,

scopriremo come tutto ciò che portiamo in noi

attraverso l’immenso spazio cosmico e non come esperienza terrena,

quel che abbiamo non dalla Terra, ci viene dato da Lucifero.

I nostri precedenti interessi umani diventano ora sempre più cosmici.

 

Mentre sulla Terra accoglievamo

quel che ci offrivano il minerale, la pianta, l’animale, l’aria e l’acqua, i monti e le vallate,

da questo momento accogliamo le esperienze del cosmo, quanto ci giunge dal cosmo.

• Ha inizio quella forma del percepire che è sempre stata indicata – e ben poco compresa – come musica delle sfere.

 

Tutto quanto esiste viene percepito risuonanteci incontro dall’immensità del cosmo.

Risuona dal cosmo come un’armonia chiaramente udibile, non come suoni provenienti dal mondo fisico.

Si giunge ad una fase dell’esperienza in cui ci si sente come nel punto centrale del cosmo

e attraverso la musica delle sfere si percepiscono i fatti dell’universo echeggiare da ogni lato.

 

Ora lasciamo dietro di noi anche l’esistenza di Marte giungendo, come ci dice l’occultismo, alla vita di Giove.

Mentre la nostra vita prosegue, la musica delle sfere si fa sempre più intensa,

divenendo infine tanto forte da stordirci: viviamo come storditi entro la musica delle sfere.

Il corso successivo della vita ci porta, attraversata e poi abbandonata l’esistenza di Giove,

ai limiti estremi del nostro sistema solare: a Saturno.

 

Qui giunti facciamo un’esperienza morale assai importante:

• se il Cristo ci aveva conservato fino a quel momento il ricordo della nostra precedente condizione terrena,

in tal modo preservandoci dallo stato di angoscia della coscienza che veniva meno,

• ora ci accorgiamo, proprio nell’attuale situazione della nostra anima dopo la morte,

come fosse poco adeguato alle superiori esigenze morali quel che realizzammo sulla Terra,

come fosse poco adeguato alla maestà dell’intera esistenza cosmica.

• La vita che abbiamo lasciato dietro di noi ci colpisce come un rimprovero

e ci si presenta qualcosa di straordinario significato.

 

Come da un’indistinta oscurità notturna,

appare davanti all’anima l’intera somma della nostra vita

quale prese karmicamente forma nell’ultima incarnazione terrena.

 

Considerando l’attuale esistenza terrena, la nostra incarnazione attuale, l’abbiamo dinanzi come sta davanti all’anima nel punto dopo la morte che è stato indicato, ma sentiamo in modo acuto tutto quel che abbiamo da rimproverare a quell’incarnazione: la guardiamo in una prospettiva cosmica.

 

Da quel momento in poi

• né il principio cristico né quello luciferico possono tener desta la nostra coscienza,

• anzi sopraggiunge in tutti i casi un crepuscolo della coscienza,

a meno che prima, durante la vita, non sia avvenuta un’iniziazione.