Cristo Gesù e l’Io umano

O.O. 114 – Il Vangelo di Luca – 25.09.1909


 

Al tempo del Cristo Gesù l’uomo sviluppava essenzialmente

il suo corpo fisico, il suo corpo eterico e il suo corpo astrale.

Il suo io gli era stato sì incorporato già da molto tempo,

ma in quell’epoca rappresentava ancora una parte secondaria.

L’io pienamente cosciente di sé era ancora ricoperto da tre involucri: dal corpo fisico, dall’eterico e dall’astrale;

e ciò durò fino al tempo in cui comparve il Cristo Gesù.

 

Supponiamo che il Cristo Gesù non fosse disceso sulla Terra. Che cosa sarebbe avvenuto?

In tal caso l’evoluzione sarebbe progredita in modo che l’io umano sarebbe emerso interamente.

Ma nella stessa misura in cui l’io sarebbe emerso,

si sarebbero perdute tutte le precedenti alte facoltà degli altri tre corpi, dell’astrale, dell’eterico e del fisico.

 

L’antica chiaroveggenza, l’antica signoria dell’anima e dello spirito sul corpo sarebbero svanite, perché questa era una necessità dell’evoluzione. L’uomo sarebbe diventato sì un io autocosciente, ma un io che sempre più lo avrebbe condotto all’egoismo, a far morire, a far scomparire dalla Terra l’amore.

Gli uomini sarebbero divenuti ugualmente degli io, ma degli io interamente egoistici.

 

L’essenziale è che l’umanità, in quel momento, era matura per ascendere allo sviluppo del sé, allo sviluppo dell’io; ma appunto perciò essa non era più suscettibile di subire influssi al modo antico.

• Nell’antica civiltà ebraica, per esempio, la rivelazione del Sinai, la legge, poteva agire in virtù del fatto che l’io allora non era ancora del tutto emerso, e che al corpo astrale, l’elemento più alto che esistesse allora, veniva istillato ed impresso da fuori ciò che esso doveva fare e sentire per agire giustamente nel mondo.

 

Così la legge del Sinai era stata quasi una rivelazione, un’ultima rivelazione profetica prima che l’io fosse totalmente emerso. Emerso l’io, se null’altro fosse intervenuto, l’uomo avrebbe guardato soltanto al proprio io. L’umanità era matura appunto per lo sviluppo dell’io; ma in tal modo l’io sarebbe rimasto vuoto, avrebbe pensato solamente a se stesso e non avrebbe voluto far nulla per gli altri e per il mondo.

 

Dare un contenuto all’io, stimolarlo a poco a poco a svilupparsi

in modo da poter irradiare la forza che chiamiamo forza dell’amore, questa fu l’azione del Cristo sulla Terra.

Senza il Cristo l’io sarebbe diventato come un recipiente vuoto;

grazie alla comparsa del Cristo, l’io è come una coppa, che va sempre più riempiendosi d’amore.

 

• Perciò il Cristo potè dire a chi lo circondava: se vedete alzarsi le nuvole,

voi subito dite che tempo farà; voi giudicate il tempo dai segni esterni.

• Ma i veri segni del tempo voi non li comprendete,

perché se li comprendeste, e sapeste giudicare ciò che accade intorno a voi,

sapreste che nell’io ha da penetrare Dio, che lo pervade e lo impregna.

 

Allora non direste: per vivere ci basta ciò che ci è stato tramandato dai tempi antichi.

• Ciò che proviene dal passato, infatti, ve lo dànno gli scribi e i farisei, i quali vogliono conservare tutto inalterato

e non vogliono aggiungere nulla a quanto gli uomini avevano già ricevuto prima.

• Ma questo è un lievito che non produrrà più nulla nell’evoluzione dell’umanità.

• E colui che dice di volersi fermare a Mosè e ai profeti, non intende i segni del tempo;

non sa quale rivolgimento abbia luogo ora nell’umanità (Luca 12, 54-59).

 

Questo diceva con parole molto significative il Cristo Gesù a quelli che gli stavano intorno: diceva che voler diventar cristiani o meno non dipendeva dalle preferenze dei singoli individui, ma dalle necessità del progresso.

 

Egli voleva far comprendere, mediante parole come quelle sui segni del tempo che ci sono trasmesse dal vangelo di Luca, che non è più sufficiente l’antico lievito degli scribi e dei farisei i quali vogliono soltanto conservare il vecchio.

 

Possono crederlo sufficiente solo coloro che non sentono il dovere di giudicare secondo gli insegnamenti del Cristo, che non tengono conto dei bisogni dell’evoluzione, ma che insegnano secondo le loro preferenze.

 

Perciò il Cristo chiamò menzogna quello che gli scribi e i farisei volevano,

ossia chiamò menzogna qualcosa che non corrisponde più al momento presente dell’evoluzione.

Questo è il vero significato della parola menzogna.