Da una reale conoscenza dell’io risulterà poi anche una nuova esperienza religiosa.

O.O. 215 – Filosofia, Cosmologia e Religione – 06.09.1922


 

La scissione fra il sapere e la fede esiste

perché abbiamo perduto la viva conoscenza chiaroveggente del vero io,

del quarto elemento costitutivo dell’entità umana.

 

Ecco perché è compito della nuova vita dello spirito

il riconquistare la conoscenza del vero io mediante la chiaroveggenza esatta.

 

Si riaprirà allora la via per progredire dalla conoscenza del mondo alla conoscenza di Dio,

dalla concezione del mondo alla vita religiosa;

la fede non sarà più qualcosa di specificamente diverso dal sapere,

ma sarà solo una particolare e più alta forma del sapere stesso.

 

Quello di cui abbiamo dunque bisogno è la possibilità di una reale conoscenza dell’io;

da questa risulterà poi anche una nuova esperienza religiosa.

 

Il terzo passo dell’antroposofia dovrà dunque essere:

stabilire questa conoscenza dell’io

in modo che essa prenda il suo posto entro la scienza spirituale,

analogamente alla già menzionata conoscenza dell’uomo eterico

(che non è percepibile nel corpo umano)

e alla conoscenza dell’uomo astrale che si estende oltre la nascita e la morte:

così deve essere la conoscenza dell’io, il quale è superiore al sonno e alla veglia,

ma del sonno e della veglia rappresenta lo sfondo.

 

Procedendo in tal modo, dal punto di vista dell’indagine antroposofìca dovranno risultare:

una moderna filosofia 

mediante la conoscenza chiaroveggente esatta del corpo eterico;

una cosmologia che abbracci anche l’uomo,

mediante una chiara comprensione della entità astrale dell’uomo;

un rinnovamento della vita religiosa,

mediante un’esatta comprensione del vero io umano che si estende oltre sonno e veglia.