Dall’antipatia del cosmo proviene all’uomo il sistema del capo.

O.O. 293 – Arte dell’educazione I° – Antropologia – 22.08.1919


 

L’uomo è nettamente articolato nei tre sistemi: della testa, del petto, e del vero sistema del corpo, con le membra.

Nel capo noi siamo principalmente capo, ma il sistema in questione si estende all’uomo intero, solo non in linea principale. Benché nella testa abbiamo i veri e propri organi sensori, tuttavia i nostri sensi del tatto e del calore sono estesi al corpo intero; dovunque si provi una sensazione di calore siamo «testa». Solo che nella testa siamo «principalmente» testa; altrove lo siamo solo «in seconda linea». Così le parti si compenetrano e non in modo tanto comodo, come vorrebbero i pedanti. La testa si estende anche oltre la testa, ma nella testa è sviluppata in modo speciale.

Lo stesso avviene con il petto. Il petto è veramente petto, ma solo in senso principale, perché di nuovo tutto l’uomo è petto. Dunque anche la testa è in qualche misura petto e lo è anche la parte inferiore del corpo con le membra. Le parti si compenetrano e lo stesso è nella parte inferiore del corpo.

 

Che la testa sia anche parte inferiore del corpo lo hanno osservato diversi fisiologi, perché l’articolazione molto fine del sistema capo-nervi non sta in ciò di cui andiamo fieri, nel cervello, nella corteccia cerebrale esterna, ma sta sotto la corteccia cerebrale esterna.

Sì, questa costruzione artistica, la corteccia cerebrale esterna, in un certo senso è già una forma in regresso, questa complessa costruzione è in decadenza; nelle meningi esiste già un sistema nutritizio così che l’uomo, se ci si vuole esprimere con questa similitudine, non deve essere particolarmente fiero delle sue meningi. È un’involuzione del cervello complesso in uno più tendente alla nutrizione.

 

Le meningi servono anche a nutrire bene i nervi che sono in rapporto con il conoscere.

E se abbiamo un cervello superiore a quello degli animali, ciò è dovuto solo al fatto che noi alimentiamo meglio di loro i nostri nervi cerebrali; da qui la possibilità di sviluppare la nostra conoscenza superiore.

Ma né il cervello né il sistema nervoso hanno a che fare con la nostra conoscenza vera e propria, bensì soltanto con l’espressione di essa nell’organismo fisico.

 

Ora sorge la domanda: perché abbiamo l’opposta polarità tra il sistema della testa e quello del sistema locomotore unito a quello metabolico? (Trascuriamo, per il momento, il sistema di mezzo).

L’abbiamo perché, in un determinato momento, il sistema della testa viene «espirato» dal cosmo.

Dall’antipatia del cosmo proviene all’uomo il sistema del capo.

 

Quando ciò che l’uomo porta in sé «ripugna» tanto fortemente al cosmo che questo lo espelle, ne deriva, quale immagine, il capo.

Nel capo, con la sua forma rotonda, l’uomo porta veramente in sé l’immagine del cosmo: la forma rotonda del capo umano ne è l’immagine che questo, per antipatia, espelle da sé. Questo è il nostro capo.

Noi possiamo servirci del nostro capo quale organo per conseguire la libertà, perché il cosmo lo ha espulso da sé.

 

Non consideriamo giustamente il capo, se lo pensiamo inserito nel cosmo altrettanto intensamente di come lo è il sistema del ricambio e delle membra (che abbraccia anche la sfera del sesso).

Il sistema del ricambio e delle membra è inserito nel cosmo, e il cosmo lo attira a sé, ha simpatia per esso, mentre invece ha antipatia rispetto al capo.

 

• Nel capo, la nostra antipatia incontra l’antipatia del cosmo; esse si urtano, e da questo urtarsi delle nostre antipatie con quelle del cosmo nascono le nostre percezioni.

• Tutta la vita interiore che nasce invece dall’altro lato dell’uomo, proviene dall’abbraccio, pieno di amore e di simpatia, con cui il cosmo circonda il nostro sistema locomotore.