Dissoluzione del corpo eterico dopo la morte

O.O. 218 – Entità Ostacolatrici – 19-11-1922


 

Sapete già qual è l’immediato destino dell’uomo dopo la morte.

 

Inizialmente, l’uomo lascia il suo corpo fisico ed è in una situazione

nella quale non può trovarsi mai, durante la sua vita terrestre, con la sua coscienza ordinaria.

• Egli possiede ancora il suo Io, il suo corpo astrale e il suo corpo eterico.

• Fino ad allora, dalla nascita alla morte, il suo corpo eterico era sempre stato unito al suo corpo fisico.

 

Sapete che durante il suo sonno l’uomo non libera, in qualche modo, che il suo Io e il suo corpo astrale.

• Il corpo eterico resta con il corpo fisico.

• Dopo la morte, durante un breve lasso di tempo – qualche giorno –

l’uomo continua ad avere in sé il corpo eterico, il corpo di forze plasmatrici,

e grazie a questo corpo, può avere ancora una visione retrospettiva della sua vita terrestre trascorsa.

• Questa visione, questo svolgersi di visione, è contenuto nel corpo eterico.

 

Ho anche detto, nelle mie conferenze pubbliche che l’uomo, quando libera il corpo eterico attraverso i processi dell’iniziazione, può ugualmente rivivere lo svolgimento del suo passato terrestre.

 

Ma dopo la morte, non si può mantenere in sé lungamente il corpo eterico,

perché questo dipende, in realtà, dall’intero cosmo, e tende senza posa ad espandervisi.

• Si, nella vita terrestre, se perdiamo per un istante il nostro corpo fisico,

il corpo eterico sarà subito portato come per forza elastica, a espandersi, a dissolversi nel cosmo.

 

È solamente grazie al corpo fisico, nel quale senza tregua è trattenuto,

che il corpo eterico conserva la sua coesione.

• Quando le forze di coesione date dal corpo fisico vengono a mancare

il corpo eterico comincia a diluirsi, a volatilizzarsi.

• Allo scorrere di qualche giorno, non esiste più per noi.

 

Sapete che una piccola goccia d’acqua, quando la riscaldate si dilata in ogni senso e finisce per sparire.

Non la si scorge più. È quanto accade al corpo eterico dopo la morte.

 

La scienza iniziatica c’insegna che ciò non dura che pochi giorni.

Essa conosce dei mezzi per liberare artificialmente il corpo eterico durante la vita terrestre;

questo resta allora all’interno del corpo fìsico, ma si perviene ad utilizzarlo indipendentemente da questo corpo.

• Si ottiene così la visione retrospettiva dell’esistenza terrestre trascorsa.

• E nel medesimo tempo in cui avviene tanta visione,

si vede brillare questo corpo eterico come un riflesso dell’intero universo.

 

Tutto il cielo stellato appare allora nel corpo eterico.

Non si può mai guardare un corpo eterico separato dal suo corpo fisico

senza vedervi brillare il mondo delle stelle e dei pianeti.  Questi astri, infine, assorbono il corpo eterico.

 

Per questo la scienza iniziatica non può trattenere che per tre o quattro giorni, tutt’al più,

le visioni che sorgono in tal modo nel corpo eterico.

• In seguito, esse dispaiono ed è necessario che l’uomo ritorni nel suo corpo fisico,

affinché il corpo eterico resti coerente.

 

Dopo la morte, il corpo eterico svanisce dopo qualche giorno,

ma grazie a ciò, l’uomo disincarnato s’integra meglio nel mondo degli astri.

• Quando si ha così perduto il proprio corpo eterico, ci si sente inizialmente un estraneo nel mondo degli astri.

• Solo le forze lunari ci appaiono relativamente familiari.