Dobbiamo imparare a distinguere tra Cristo e Lucifero

O.O. 140 – Ricerche occulte sulla vita fra morte e nuova nascita – 15.12.1912


 

Tra morte e nuova nascita, nella sfera solare si tratta davvero di comprendere quel che ci rende possibile entrare in rapporto non solo con esseri umani dello stesso credo, ma con tutti gli uomini; perché giammai questo cristianesimo insegna la parzialità, se lo abbracciamo fino a contemplarlo in rapporto alla religione veterotestamentaria.

 

Si è richiamata l’attenzione su una cosa che è massimamente importante e che è necessario riconoscere. Come ricorderete, una delle espressioni più belle detta da Cristo nel Nuovo Testamento – e che richiama alla memoria l’Antico – è la frase “Voi siete dèi”. Cristo indica agli uomini che nell’intimo di ogni essere umano vive un nucleo divino, un dio: “Voi siete tutti dèi. Siete pari agli dèi.”

È un elevato insegnamento di Cristo richiamare l’uomo alla sua natura divina, al fatto che egli può essere come dio. “Tu puoi essere come dio”, un insegnamento di Cristo, grande e profondo, che tocca il cuore!

 

Un altro essere ha pronunciato le stesse parole, e fa parte del credo cristiano che un altro essere abbia formulato la stessa espressione. Lucifero, all’inizio dell’Antico Testamento, si accostò all’uomo; e la tentazione consiste nel fatto che egli esordisce con le parole: “Sarete come dio”. La stessa espressione la dice Lucifero al punto di partenza della tentazione in paradiso, e la pronuncia di nuovo il Cristo Gesù: le stesse identiche parole!

Qui tocchiamo uno dei punti più profondi, più significativi del credo cristiano, in cui per così dire si punta il dito sul fatto che non è importante solo il contenuto di una qualsiasi frase, bensì importa quale essere nella compagine del mondo pronuncia una qualsiasi frase.

 

Per questo anche nell’ultima rappresentazione dei Misteri si dovette mostrare che le stesse parole le può dire Lucifero, e sono tutt’altra cosa di quando le pronuncia Arimane, e qualcosa d’altro ancora quando le pronuncia Cristo. Qui tocchiamo un profondo segreto dell’esistenza universale ed è importante che acquisiamo una comprensione nei riguardi di quanto viene espresso proprio attraverso questo “Siete dèi”, “Diventerete come dio” – una volta dalla bocca di Cristo, l’altra volta dalla bocca di Lucifero.

 

Va assolutamente tenuto conto del fatto che, tra morte e nuova nascita, un giorno vivremo per l’appunto anche nella sfera del Sole, e lì ci è necessaria una comprensione molto profonda dell’impulso del Cristo.

Questa dobbiamo portarla con noi dalla Terra, perché il Cristo è stato un tempo sul Sole ma dal Sole è disceso, come abbiamo sentito, e ora si è unito alla Terra. Di conseguenza noi dobbiamo portare l’impulso di Cristo su fin nella fase solare e allora potremo, a suo mezzo, essere socievoli, nella sfera solare potremo comprenderlo.

Dobbiamo però imparare a distinguere tra Cristo e Lucifero, e attualmente apprendiamo questo solo grazie all’antroposofia. Infatti ciò che della nostra comprensione di Cristo portiamo con noi dalla Terra, ci conduce veramente su fino al Sole e nella sfera solare è per così dire una guida da anima umana ad anima umana, indipendentemente da fedi o confessioni.

Ma nella sfera solare ci si fa incontro un altro essere che pronuncia le stesse parole, le quali hanno in fondo lo stesso contenuto; questo essere è Lucifero. Noi allora dobbiamo aver acquisito la comprensione della differenza tra Cristo e Lucifero, perché ora è Lucifero che deve accompagnarci attraverso le sfere successive tra morte e nuova nascita.

 

Vedete, noi dunque attraversiamo una sfera della Luna, di Mercurio, di Venere e del Sole.

In ognuna di queste sfere arriviamo anzitutto a quello che abbiamo portato con noi, in relazione alla forza interiore.

• Nella sfera lunare gli affetti – impulsi, passioni, amore sensuale – ci legano a questa sfera.

• Nella sfera di Mercurio ci arriva tutto quello che abbiamo come difetti morali;

• nella sfera di Venere quanto abbiamo come manchevolezze religiose;

• nella sfera del Sole quello che ci separa da tutto ciò che si chiama “umano”.