Esperienza del Cristo in forma eterica, quale parola risonante, e nello splendore del suo vero Io

O.O. 130 – Cristianesimo esoterico e la guida spirituale dell’umanità – 18.11.1911


 

Il carattere spirituale complessivo dell’epoca attuale è, dunque, l’intellettualità,

ma occorre distinguere

• tra il modo in cui si manifesta negli ambienti orientati al pensiero materialistico

• e quello in cui si palesa nella scienza dello spirito.

 

Con la sua intellettualità l’uomo è connesso al piano astrale,

ma ne sarà cosciente – e solo allora saprà farne corretto uso – quando si sarà evoluto alla chiaroveggenza.

Questo processo avrà inizio nel ventesimo secolo e si svilupperà in un numero sempre crescente di persone.

 

• Il progresso risiederà unicamente nel fatto che gli uomini

non svilupperanno una superiore intellettualità soltanto per sé, ma la eleveranno al mondo astrale.

• Nel corso dei prossimi tremila anni, lo sviluppo di questa chiaroveggenza intellettuale

consentirà agli uomini in tal senso progrediti

di contemplare sempre più, e in modo sempre più chiaro, il Cristo visibile etericamente.

 

In passato, quando l’uomo era connesso prevalentemente con il piano fisico,

il Cristo potè manifestarsi solo in un’incarnazione fisica.

Nell’attuale epoca dell’intellettualità Egli può apparire solo in figura eterica.

 

La scienza dello spirito vuole preparare gli uomini

a riconoscere e ad applicare giustamente le forze chiaroveggenti,

che in seguito perverranno alla visione lentamente e con uno sviluppo naturale,

affinché la futura seconda metà della nostra epoca intellettuale

veda senza dubbio, chiaroveggentemente, il Cristo nella Sua figura eterica.

 

L’epoca dei moti del sentire proseguirà lo sviluppo dell’anima sotto un altro aspetto,

al fine di renderle possibile di accedere coscientemente al mondo devacianico inferiore.

Il Cristo si rivelerà allora, nel mondo devacianico inferiore, ad un numero di individualità umane atte a recepirlo,

in una figura luminosa come Logos sonoro che dal Suo corpo di luce astrale pronuncerà quel Verbo

che, come descrive Giovanni nelle parole iniziali del suo Vangelo, operò già in principio in figura astrale.

 

Nell’epoca morale, un certo numero di uomini percepirà il Cristo

come Egli si rivelerà dal devacian superiore nel suo vero io,

che supera in altezza incommensurabile l’io umano in tutta la sua complessità,

e nello splendore di quelli che per l’uomo saranno anche allora i più eccelsi impulsi morali.

Dunque, l’azione che i singoli periodi di civiltà esplicano nel loro intervento è connessa con l’anima.

Le forze che fluiranno e si attiveranno nell’uomo proverranno da mondi sempre più sublimi.

 

Ma non è forse già meravigliosa la percezione nel mondo fisico? E ancor di più lo sono l’intellettualità, che si sta evolvendo in maniera predominante, e il nesso con il mondo astrale che ne deriva, e, in senso superiore, i moti del sentire e la moralità che sono in relazione con il mondo devacianico.

Se ci si applica ad una meditazione logica si avvertirà il sentimento che anche l’evoluzione qui esposta è logica, poiché è la vita stessa a fornire sempre ed ovunque delle conferme. Gli antroposofi vanno incontro coscientemente a queste evoluzioni, non solo nelle grandi linee e nelle verità universali, ma anche nelle singole particolarità dell’evoluzione umana.

 

Nelle aberrazioni del mondo esterno,

l’elemento intellettuale manifesta la sua forte inclinazione alla formazione di dogmi,

ma nella conoscenza spirituale l’intellettualità è chiamata a spiritualizzarsi

al fine di poter comprendere gli esiti superiori della ricerca occulta.

 

Ciò emerge con maggior chiarezza considerando

che quello che nel periodo greco-latino si manifestò in forma fisica come Mistero del Golgota

continuò, in seguito, a sviluppare la sua azione sull’anima umana come impulso

teso ad elevare l’umanità a superiori altezze.

 

• Necessario è soprattutto che l’uomo impari a comprendere 

il significato dell’impulso cristico per il nostro mondo.

 

Occorre rilevare che l’impulso cristico è vita reale che fluisce nell’umanità,

che il Cristo non ha portato al mondo una dottrina, una teoria, ma l’impulso di una nuova vita.

Dobbiamo considerare seriamente questi nessi.