Esseri elementari dell’aria e del fuoco

O.O. 136 – Le entità spirituali nei corpi celesti e nei regni della natura – 04.04.1912


 

Ieri ho cercato di indicare la via che porta l’anima umana a percepire il mondo spirituale che si trova più direttamente a contatto col nostro mondo fisico-sensibile; ho cercato di concentrare l’attenzione sopra due classi, o categorie, di entità spirituali che lo sguardo occulto scorge, quando (nel modo che ho descritto ieri) esso solleva il velo che ricopre il mondo dei sensi.

 

Oggi vorrei parlare di due altre classi, o categorie, di spiriti della natura.

• Una di esse si mostra alla visione scaturita dalla disciplina occulta,

quando si osserva il graduale appassire e deperire del mondo vegetale, nella tarda estate e nell’autunno,

e più in generale il graduale spegnersi di ogni essere naturale.

• Già quando le piante cominciano a sviluppare frutti dai loro fiori

è possibile far agire sulla propria anima il processo della fruttificazione, nel modo che ho descritto ieri.

 

Nello stesso modo la nostra facoltà immaginativa ne potrà ricavare l’impressione

di entità spirituali che sono appunto connesse con l’appassire, con il morire degli esseri viventi della natura.

Come ieri abbiamo potuto descrivere che in primavera le piante vengono per così dire estratte dalla Terra,

ad opera di certe entità che sono sottoposte a continue metamorfosi, così ora possiamo dire:

quando ad esempio le piante si sono ormai gradualmente sviluppate,

e subentra la necessità del loro appassire, allora intervengono altre entità.

 

Di queste non si può nemmeno affermare che le loro figure si trasformano continuamente,

ma in fondo solo che non possiedono nessuna forma determinata.

Esse ci si manifestano come piccole meteore che si illuminano fulmineamente per scomparire subito:

poi di nuovo si accendono e riscompaiono subito, sì da non rivelarci alcuna forma:

guizzano via sopra la terra come dei fuochi fatui, accendendosi e spegnendosi rapidamente.

 

Queste entità sono anzitutto in rapporto con tutto ciò che nei regni della natura si avvia alla maturazione.

Quelle forze o entità esistono perché nei regni della natura degli esseri possano maturarsi.

Allo sguardo occulto quelle entità si palesano solo quando esso si concentra

esclusivamente sopra l’aria stessa, e quanto più pura possibile.

 

Ieri abbiamo descritto come, per percepire la seconda classe degli esseri naturali, si debba far agire su di noi la vista dell’acqua che si disperde o che torna a raccogliersi, in una cascata o anche nelle formazioni delle nubi.

 

• Deve invece agire sull’anima un’aria quanto più possibile priva di vapore acqueo, percorsa dalla luce e dal calore del Sole, perché si abbia l’immaginazione di queste entità che si accendono come meteore per spegnersi subito di nuovo: entità che vivono per così dire invisibili nell’aria purissima, priva di ogni traccia di acqua, aspirando avidamente la luce da cui l’aria è compenetrata e che le fa risplendere e luccicare.

Sono queste entità a calarsi ad esempio sul mondo delle piante, o anche su quello animale, e a provvedere alla loro maturazione.

 

Già dal modo in cui si perviene a queste entità risulta che esse stanno in un certo rapporto con ciò che, sin dall’antichità, l’occultismo chiama gli elementi.

Infatti, è discendendo nelle profondità della Terra, penetrando cioè nella parte solida del nostro pianeta, che s’incontra quella che ieri abbiamo descritta come la prima specie di tali entità.

 

Là si palesano alla nostra immaginazione entità di forma determinata, sì che le possiamo chiamare anche spiriti naturali dell’elemento solido, ovvero spiriti naturali della terra.

Abbiamo poi trovato la seconda categoria, descritta qui ieri, nell’acqua che si ammassa o che si disperde; perciò possiamo mettere in rapporto queste entità spirituali con ciò che fin dal passato l’occultismo chiama l’elemento liquido, o acqua.

 

In questo elemento esse vanno trasformandosi continuamente, al tempo stesso svolgono il ruolo di far spuntare dal suolo terrestre tutto quel che cresce e germoglia.

Con l’elemento dell’aria quanto più possibile priva di acqua stanno invece in rapporto le entità che abbiamo menzionato oggi. Si può quindi parlare di spiriti naturali della terra, dell’acqua e dell’aria.

 

Possiamo ora prendere in considerazione una quarta categoria di tali entità spirituali.

Lo sguardo occulto può fare conoscenza con questa quarta categoria, purché attenda finché un fiore sia giunto a produrre il frutto e il seme, e osservi poi come il seme si sviluppi gradualmente in una nuova pianta. Solo in queste condizioni è facile osservare la quarta categoria di tali entità; altrimenti è difficile, poiché la quarta categoria è quella degli esseri che proteggono tutti i germi, tutti i semi nei regni della natura.

Essi sono i guardiani dei semi e li accompagnano dall’una all’altra generazione delle piante e anche di altri esseri naturali.

 

Possiamo poi osservare che questi protettori dei semi, dei germi, condizionano la sempre rinnovata presenza degli stessi esseri sulla Terra; queste entità vivono collegate col calore del nostro pianeta, con ciò che fin dai tempi antichi viene chiamato l’elemento del fuoco, o del calore.

Ecco perché le forze dei semi sono connesse con un determinato grado di calore, cioè con una data temperatura.

 

Se lo sguardo occulto si esercita con la massima precisione, esso scopre appunto che la necessaria trasformazione del calore ambientale nel calore occorrente al seme per maturare, scopre che questa trasformazione del calore inorganico in calore vivente viene operata proprio da queste entità.

Perciò esse si possono chiamare anche spiriti naturali del calore, o del fuoco.

 

Abbiamo dunque fatto conoscenza con quattro categorie di spiriti della natura

(e nelle prossime conferenze impareremo a conoscerne certe particolarità),

le quali stanno in un certo rapporto con gli elementi terra, acqua, aria e fuoco,

come se queste entità spirituali avessero nei quattro elementi il loro territorio,

la loro sfera d’azione, come l’uomo stesso possiede la sua sfera d’azione, il suo «territorio», su tutto il pianeta.

• Come l’uomo, nei confronti dell’universo, è di casa su tutto il pianeta,

• così quelle entità hanno il proprio «territorio», ciascuna categoria in uno dei quattro elementi.