Evoluzione progres­siva del Cristo e retrograda di Lucifero

O.O. 137 – L’uomo alla luce di Occultismo, Teosofia e Filosofia – 12.06.1912


 

Sommario: Lucifero e Cristo come fratelli sull’antico Sole; loro differenza; i dodici iniziatori dello zodiaco; evoluzione progressiva del Cristo e retrograda di Lucifero

 

Guardando indietro all’epoca solare, ci si presentano

• il Sole stesso, ancora come un pianeta fra gli altri sette pianeti,

• e Venere, con Lucifero come sovrano.

Lo spirito del Sole e lo spirito di Venere – il Cristo e Lucifero –

appaiono inizialmente come fratelli.

 

Bisogna applicarsi molto per scorgere una differenza fra loro.

Nell’antica epoca solare la differenza fra Lucifero e il Cristo

non risulta a tutta prima evidente dall’osservazione dei loro esseri esteriori,

ma solo quando li si osserva interiormente.

 

Ed è difficile ora, straordinariamente difficile, indicarvi la differenza con una descrizione esteriore. Vogliate considerare ciò che sto per dire come un tentativo di spiegare e di caratterizzare, per quanto mi è possibile, la differenza tra Cristo e Lucifero che si palesa alla coscienza chiaroveggente dell’antica epoca solare.

 

Se si volge lo sguardo da una parte sul Cristo e dall’altra su Lucifero, ci si accorge anche certamente che Lucifero, sovrano di Venere, si presenta con una figura straordinariamente luminosa (anche se qui s’intende parlare di luce spirituale).

 

Si è invasi allora dal senso che qualsiasi splendore ci possa mai pervenire dalla contemplazione di qualcosa, qualsiasi splendore possa emanare da una manifestazione di luce, non è che una meschina cosa di fronte alla maestà di Lucifero nell’antica epoca solare.

 

Ma Lucifero, se se ne approfondiscono le intenzioni, appare come uno spirito

dotato di un infinito, immenso orgoglio per tutto ciò che ha in sé,

di un orgoglio così smisurato che si può essere sedotti anche solo da esso.

 

Tutti sappiamo che le stesse cose che fino a un dato grado non sono una tentazione per l’uomo, lo diventano invece quando prendono proporzioni maestose. E l’orgoglio, nella sua maestosa grandezza, esercita pure un’azione seduttrice. Questa è la seduzione di Lucifero nella sua orgogliosa grandezza: fiero della sua figura di luce.

 

Ciò che si può chiamare luce immanifesta,

luce che non risplende esteriormente, ma che ha in sé una forza grande e possente: ecco,

questo è ciò che Lucifero possiede in sommo grado.

• E accanto a lui, nell’antica epoca solare, vi è la figura del Cristo,

sovrano del pianeta Sole, il quale rappresenta un’immagine di completa dedizione a ciò che nel mondo l’attornia.

 

Mentre Lucifero veramente sembra pensare soltanto a se stesso

– per tutto ciò occorre servirsi di espressioni umane, sebbene siano insufficienti -,

il Cristo appare invece dedito a ciò che lo circonda nel vasto universo.

 

L’universo era allora diverso da quello che è oggi. Se oggi ci si trasferisse sul Sole e si volgesse lo sguardo tutt’intorno, si vedrebbero innanzitutto le dodici costellazioni dello Zodiaco. Queste a quell’epoca non esistevano come tali, esteriormente visibili, ma al loro posto vi erano dodici figure, dodici entità, le quali, poiché lo spazio esteriore non era riempito di luce, facevano risuonare le loro parole dalle profondità dell’oscurità, dalle tenebre. Che parole erano queste? Anche se il termine “parola” non è che un surrogato per indicare ciò di cui si tratta, erano parole che rivelavano epoche primordiali, già allora remotissime.

Erano dodici iniziatori cosmici.

 

Oggi, nelle direzioni dei dodici iniziatori cosmici, si incontrano i dodici segni dello Zodiaco e da essi risuona all’anima aperta al mondo la forma originaria della parola cosmica impronunciabile, che potè formarsi dalle dodici voci.

• E mentre Lucifero aveva in sé unicamente il desiderio di illuminare ogni cosa con la luce che in lui esisteva e di riconoscere tutto per mezzo di essa – devo cominciare ora a parlare figurativamente perché le parole umane appunto sono insufficienti -,

• il Cristo invece si abbandonò all’impressione di questa parola cosmica di qualità impronunciabile e l’accolse tutta, l’accolse pienamente in sé, così che quelle voci si trovarono riunite nell’anima del Cristo.

 

L’anima del Cristo divenne l’essere che in sé riuniva i grandi misteri cosmici

che in essa risuonavano mediante la parola impronunciabile.

Così ci appare l’opposizione del Cristo, accoglitore della parola impronunciabile,

all’orgoglioso Lucifero, spirito di Venere, il quale respinge la parola cosmica

e vuole comprendere ogni cosa con la propria luce.

 

E da ciò che Lucifero e il Cristo erano a quell’epoca deriva l’intera successiva evoluzione.

Infatti, ne derivò

• che l’essere del Cristo accolse in sé la parola cosmica che tutto comprende,

accolse i segreti cosmici che tutto abbracciano,

• e che l’entità di Lucifero, per causa di ciò che posso esprimere soltanto con le parole

“orgogliosa figura di luce”, perse il suo regno, il regno di Venere.

 

Per altre cause a noi più lontane, gli altri spiriti planetari persero o anche trasformarono i loro spiriti,

ma ora ciò non ci riguarda, mentre ci interessa l’opposizione fra Lucifero e il Cristo:

• Lucifero andò sempre più perdendo la sua sovranità, il regno di Venere;

con tutta la sua luce divenne un re senza trono;

e il pianeta Venere da allora in poi dovette fare a meno di un vero sovrano

e non potè perciò percorrere che una evoluzione discendente.

 

Ma durante l’antica epoca solare

• il Cristo aveva accolto la parola cosmica,

che ha la qualità di accendersi nell’anima che l’ha appresa con rinnovata luce,

così che, dall’antica epoca solare in poi, la parola cosmica del Cristo è divenuta luce

e il pianeta di cui Egli era il reggente si è evoluto a centro dell’intero sistema planetario, divenendo l’attuale Sole,

di cui gli altri pianeti sono diventati dipendenti anche rispetto ai loro reggenti spirituali.

 

Dobbiamo lasciare che questa scena eserciti il suo effetto su di noi; troveremo allora che durante l’antica epoca solare le vie del Cristo e quelle di Lucifero si sono separate.

 

La via di Lucifero è andata discendendo.

Egli dovette rimanere indietro nella sua evoluzione e ciò accadde effettivamente durante l’epoca lunare.

La via dello spirito del Cristo, dello spirito solare, è invece ascendente.

Egli divenne uno spirito che si evolve verso il progresso

e che finalmente potè comparire sulla Terra nella forma che abbiamo ripetutamente descritto.

 

Poiché si è dedicato all’universo ed ha accolto la parola creatrice divina,

poiché si è identificato con la parola creatrice divina, con la parola impronunciabile,

ed ha respinto ogni orgoglio, dedicandosi alla parola cosmica, il Cristo,

• da reggente planetario quale egli fu nell’antica epoca solare,

• è divenuto il sovrano degli altri pianeti con il dominio del Sole.

 

E quando sapete questo – lo dico specialmente per coloro che hanno udito le mie conferenze di Helsingfors -, non vi parrà più una contraddizione che si parli del Cristo come di uno spirito solare di carattere più elevato degli spiriti planetari, perché ciò è naturale per la condizione attuale.

 

Il Cristo è superiore agli altri spiriti planetari. È lo spirito solare.

Ma, volendo descrivere non solo come i rispettivi spiriti ebbero dato vita ai singoli corpi celesti,

ma anche i singoli stati di coscienza,

abbiamo dovuto chiarire come il Cristo, per virtù di una qualità speciale, si sia evoluto ed elevato,

nel corso dell’evoluzione fra l’antico Sole e l’epoca attuale,

• da spirito affine agli altri spiriti planetari, quale era,

• a reggente di tutto il sistema planetario odierno.