Forze astrali e luciferiche nel sistema planetario e le comete

O.O. 136 – Le entità spirituali nei corpi celesti e nei regni della natura – 10.04.1912


 

Osservando la vita umana sulla Terra,

sappiamo già dalla scienza occulta elementare

che essa genera una somma di entità e di forze astrali, di forme astrali,

che sono propriamente dannose e di ostacolo alla vita.

 

• Dall’uomo si effondono infatti di continuo pensieri errati, o brutti, o cattivi:

sono realtà che escono nel mondo astrale e continuano a vivere in esso.

• Cosicché la sfera astrale di un pianeta è piena

non solamente delle sostanze normali della sua entità animica, ma anche di sostanza astrale effusa.

• Se poi si prendessero in considerazione tutte le forze dannose

prodotte dai diversi spiriti luciferici, in un sistema planetario

si scoprirebbe una quantità enorme di sostanze astrali nocive.

 

Lo sguardo occulto che abbia l’occasione di osservare per un certo tempo la vita di una cometa,

scopre il fatto curioso in genere che ogni fenomeno relativo alle comete

e anche ogni fenomeno meteorico nel nostro sistema planetario

tende continuamente a raccogliere intorno a sé i prodotti astrali dannosi del sistema e ad eliminarli da esso.

 

Nel corso di queste conferenze avremo occasione di vedere in che modo questo comportamento influisca sui prodotti astrali nocivi dell’uomo stesso, ma intanto constatiamo che i guasti maggiori, quelli dovuti agli spiriti luciferici, vengono eliminati dal sistema planetario ad opera delle comete. Qui, alla fine di questa conferenza, vorrei dare un’idea di come avvenga tale eliminazione.

 

 

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Nello schizzo è abbozzato un sistema planetario, col suo sole al centro; potremo accennarvi a una cometa che con la sua orbita incrocia per così dire il sistema.

L’astronomia fisica afferma che la cometa proviene da molto lontano.

Non essendo in grado di stabilirne l’origine, si dice che essa proviene da molto lontano, e che si perde poi di nuovo in grandi lontananze.

 

Siccome però certe comete ritornano periodicamente, l’astronomia fisica non può fare a meno di pensare che, dopo essere provenute da grandi lontananze, esse attraversino il nostro sistema e spariscano poi di nuovo: percorrono cioè una lunghissima traiettoria nello spazio cosmico e poi ritornano.

L’astronomia materialistica non è capace di concepire la cosa diversamente.

 

Lo sguardo occulto ci mostra invece che press’a poco là dove la cometa scompare allo sguardo fisico,

essa effettivamente si dissolve, e da quel momento percorre un mondo

che non è delimitato dalle tre dimensioni ordinarie dello spazio.

• Nel mondo solito la cometa non è più presente:

essa scompare effettivamente da una parte, per ricomparire poi dall’altra.

• Negli intervalli essa non esiste affatto: scompare da una parte e dall’altra si forma di nuovo.

 

Questa è certamente una concezione assurda per l’astronomia:

per essa è inconcepibile che la cometa che riappare possa non essere esistita più affatto nell’intervallo.

 

L’antroposofo dovrebbe però saper trovare non tanto assurda una tale concezione: egli infatti sa che per esempio la sequenza dei corpi fisici delle incarnazioni umane sotto un certo riguardo costituisce un tutto, dal punto di vista delle forze: eppure non vi domina una continuità fisica.

 

In breve, fatta eccezione per alcune poche comete

che percorrono davvero orbite ellittiche molto allungate,

la massima parte delle comete proviene da una parte e sparisce dall’altra,

e quando poi riappare si è formata di nuovo. Perché?

 

Perché avvicinandosi essa esercita una forza d’attrazione:

dapprima non è che una specie di centro spirituale di forza;

la cometa si forma solo perché quel centro spirituale di forza

attira tutte le correnti astrali dannose, organizzandole intorno a sé.

 

Nelle conferenze successive verrà detto perché, proprio sotto l’influsso di quella attrazione dell’astralità dannosa,

la cometa sviluppi la coda e il nucleo.

 

• Mentre attraversa il sistema planetario essa ne attira in quantità sempre maggiore.

Nell’allontanarsi poi dall’altra parte essa porta con sé quel «materiale»,

finché viene a trovarsi fuori del sistema planetario e lo getta poi nello spazio cosmico.

• In seguito il centro di forza si riforma all’altro polo,

senza aver bisogno dello spazio tridimensionale:

torna a caricarsi di sostanze dannose e le elimina dalla parte opposta.

 

• Dobbiamo dunque considerare la vita delle comete

come un fattore di continua purificazione del sistema planetario, un po’ come lo sono i temporali.

• Mediante l’attraversamento del sistema planetario da parte della cometa

si cerca di eliminare in esso i danni prodotti dalle irradiazioni astrali dannose dei diversi esseri.

 

• Qui, nella vita delle comete, riscontriamo certamente qualcosa

di cui non possiamo trovare l’analogo nell’uomo stesso, come il corpo fisico o il corpo eterico.

• La somma dei pianeti costituisce il corpo fisico del sistema planetario;

il corpo eterico è rappresentato da ciò che irradia dalla stella fissa, compenetrando il sistema planetario.

 

Ma nell’uomo fisico non si constata certo

che esso si trascini dietro il proprio cadavere, come invece fa il sistema planetario.

• D’altra parte quest’ultimo possiede la disposizione per cui le sue comete eliminano l’astralità maligna.

 

Se ora ci proponiamo di studiare ciò che nella cometa è presente solo sotto forma di maya, di apparenza, e le forze che d’altra parte vi operano realmente, dovremo constatare che ci serve ben poco tutto quello che abbiamo appreso a conoscere nel corso di queste conferenze.

 

Ho parlato di come possiamo accostarci per esempio ai Troni, servendoci come unico mezzo dell’osservazione della volontà umana. Affrontando con gli strumenti dell’osservazione occulta lo studio della volontà, si può innalzarsi fino ai Troni.

 

Osservando invece la cometa stessa, non vi troviamo nulla che sia raggiungibile altrimenti che usando i metodi occulti descritti negli ultimi giorni: quei metodi che prendono le mosse dall’osservazione che l’uomo non è soltanto un essere che pensa, sente e vuole, ma è capace di suscitare in noi un’impressione particolare.

 

Per descrivere questa impressione abbiamo detto che la si può ricevere, osservando una persona che abbia dietro di sé decenni di una ricca esperienza di vita: lasceremo che agisca su di noi la sua saggezza, quasi un estratto dell’esperienza di vita da lui fatta, e quella saggezza produrrà su di noi effetti più profondi di quanto possano prodursi solo per ragioni logiche o razionali.

 

Percepito dallo sguardo occulto, l’elemento propriamente persuasivo di una saggezza nata dall’esperienza di una vita parla in modo da rendere manifesto lo spirituale: solo questo può fornire allo sguardo occulto un’idea dei Cherubini.

 

La visione occulta può poi venire educata proprio da quell’elemento direttamente persuasivo, legato al tesoro di saggezza e di forza che una tale persona può esprimere, anche senza parole, nel proprio sguardo: si potrà in questo modo acquistare l’impressione necessaria per accostarsi alla sfera dei Serafini.

 

L’impressione così conseguita non ci conduce però ancora alla contemplazione dello spirituale che sta dietro alle comete. Tutto questo non serve per studiare occultamente la cometa; per acquistarne conoscenza, sono necessari due mezzi che conducono ai Cherubini e ai Serafini.

 

La sfera delle comete si estende fino a quella dei Cherubini;

bisogna dunque prima sapere in che cosa consista la natura dei Serafini e dei Cherubini,

per poter comprendere il senso della sostanza e del moto delle comete.

 

• L’evoluzione nell’ambito delle comete

dipende dunque dalle entità delle gerarchie superiori, fin giù ai Cherubini.

• Invece l’evoluzione nell’ambito della stella fissa dipende

dalle entità delle gerarchie superiori fin giù agli Spiriti della saggezza;

• quella del pianeta stesso (prescindendo dall’uomo)

dipende dalle forze emananti dalle entità delle gerarchie superiori fin giù agli Spiriti della forma.

• Quello che opera sulla Luna dipende invece

dalle forze che promanano dalle entità delle gerarchie superiori fin giù alla sfera degli Arcangeli.

 

Abbiamo così descritto da diversi punti di vista la vita di un sistema planetario: nelle conferenze seguenti potremo svilupparne le considerazioni su questa base. Dovremo però tener conto che proprio in un campo come questo non si può procedere solo con definizioni schematiche. Quante volte si va affermando che ogni microcosmo corrisponde a un macrocosmo! Si può chiamare l’uomo un microcosmo, un sistema solare in piccolo.

 

Quando però si voglia affermare che esiste una certa corrispondenza, non bisogna fermarsi a simili enunciazioni astratte; occorre invece affrontare le condizioni concrete, ben consapevoli che in ogni campo queste descrizioni schematiche hanno un valore solo approssimativo.

 

Ed ecco che se si vuole descrivere l’uomo microcosmico quale ci sta direttamente di fronte,

si comincerà dal basso, cioè dal suo corpo fisico;

nel caso del sistema planetario si dovrà invece cominciare a descrivere partendo già dal cadavere,

mentre nello stesso sistema fisico troveremo anche le sostanze dei corpi delle comete,

che sono l’espressione esteriore delle tempeste purificatrici che avvengono entro il sistema planetario.