Gli Angeli – i precursori degli uomini.

O.O. 15 – Direzione spirituale dell’umo e dell’umanità – II° Capitolo


 

Secondo la scienza dello spirito la Terra, prima di diventare « Terra »,

è passata per un altro stato planetario chiamato « stato lunare ».

 

Durante quel periodo l’uomo non era ancora uomo, nel senso odierno della parola; però sull’antica Luna esistevano altre entità che non possedevano la figura umana attuale, che avevano una struttura differente, ma si trovavano allora a quel grado di evoluzione che l’uomo ha raggiunto adesso sulla Terra. Si può quindi affermare che sull’antico pianeta Luna, che è andato distrutto e dal quale più tardi derivò la Terra, vivevano certe entità che erano i precursori degli uomini.

 

Nell’esoterismo cristiano quelle entità vengono chiamate angeli e quelle che si trovano al disopra di esse arcangeli. Questi ultimi erano stati uomini in tempi ancora più remoti degli angeli. Quelli che nell’esoterismo cristiano sono chiamati angeli e nella mistica orientale « entità dhyaniche » erano stati « uomini » durante l’età lunare.

 

Questi esseri dunque, se sull’antica Luna hanno compiuto interamente la loro evoluzione, si trovano adesso, durante l’età della Terra, di un intero gradino al di sopra degli uomini. Soltanto alla fine dell’evoluzione terrestre l’uomo sarà pervenuto al punto che quelle entità avevano raggiunto alla fine dell’evoluzione lunare.

 

Quando ebbe inizio lo stadio terrestre del nostro pianeta e l’uomo fece la sua comparsa sulla Terra, quelle entità non poterono manifestarsi in una figura esteriore umana. Infatti il corpo umano di carne è essenzialmente un prodotto della Terra; esso è appropriato solo alle entità che sono uomini adesso.

 

Le entità che stanno di un gradino al di sopra degli uomini non poterono incarnarsi in corpi umani all’inizio dell’evoluzione terrestre; esse poterono partecipare al governo della Terra solo prendendo contatto con gli uomini nello stato chiaroveggente che costoro erano in grado di sperimentare nella remota antichità della Terra, ispirando e illuminando gli uomini e intervenendo in questo modo indiretto nella guida dei destini terrestri.

 

……….

 

Ma che cos’erano poi queste entità che non s’incarnavano come uomini, che non assumevano figura umana di carne, ma influivano sull’umanità nel modo ora descritto? Erano i predecessori degli uomini che avevano oltrepassato il gradino dell’umanità.

 

Ai nostri tempi è stato fatto grande abuso di una parola che qui si può adoperare nel suo giusto senso: la parola « superuomo ». Se proprio si volesse usarla, si potrebbero chiamare « superuomini » le entità che già durante l’antica Luna, nello stadio evolutivo planetario che ha preceduto la Terra, erano stati uomini ed ora si trovano a un gradino più allo. Essi potevano apparire agli uomini chiaroveggenti soltanto in un corpo eterico. E proprio così infatti essi apparvero, discendendo dai mondi spirituali sulla Terra e vi governarono perfino ancora nei tempi postatlantici.

 

Queste entità avevano la singolare caratteristica (e la posseggono ancora) di non avere bisogno di pensare: si potrebbe anche dire che non sono in grado di pensare come fa l’uomo. Come pensa l’uomo? Più o meno in questo modo: partendo da un certo punto, partendo dall’aver compreso questo o quello, egli cerca di procedere alla comprensione di altre cose. Se non fosse questo il cammino del pensiero umano, non sarebbe tanto difficile il tirocinio scolastico. Per esempio, la matematica non si può apprendere da un giorno all’altro, perché occorre incominciare da un certo punto e procedere gradualmente. E questo richiede del tempo.

 

Non si può abbracciare con un unico sguardo un intiero mondo di pensieri, poiché il pensiero umano si svolge nel tempo. Un edificio di pensieri non si realizza nell’anima d’un solo colpo; occorre cercare, sforzarsi, per scoprire il filo dei pensieri. Ora le entità di cui stiamo dicendo non possiedono queste caratteristiche umane; in loro un vasto edificio di pensiero sorge con la stessa rapidità con cui un animale si rende conto di voler acchiappare un cibo gradito al suo istinto.

In quelle entità l’istinto non si può distinguere dalla coscienza pensante, essi sono la stessa cosa.

 

Come gli animali, nel loro regno e ai loro diversi gradini, possiedono l’istinto, così le entità dhyaniche o angeli possiedono un pensare spirituale immediato, un’immediata rappresentazione spirituale. Questa istintiva vita interiore di pensiero le differenzia sostanzialmente dagli uomini.

 

A questo punto è facile rendersi conto come sia impossibile che quelle entità si valgano di un cervello o di un corpo fisico come quelli degli uomini. Esse debbono servirsi di un corpo eterico, poiché un corpo umano o un cervello umano trasmettono i pensieri soltanto nel tempo, mentre quelle entità non sviluppano i pensieri nel tempo, ma per così dire sentono accendersi in sé spontaneamente la saggezza che loro compete. Non è possibile per loro, come invece Io è per l’uomo, pensare il falso. Il corso del loro pensiero è una ispirazione diretta. Perciò le personalità che poterono entrare in contatto con queste entità sovrumane o angeliche avevano la consapevolezza di trovarsi di fronte alla saggezza infallibile.

 

Dunque quando nel remoto passato, e perfino ancora nell’antico Egitto, il maestro o il re si trovava di fronte a questa sua guida spirituale, egli sapeva che il suo comandamento, la verità da essa enunciata erano assolutamente veri, non potevano essere errati. Questo a loro volta sentivano anche gli uomini ai quali queste verità venivano trasmesse.

 

Le guide chiaroveggenti dell’umanità erano in grado di parlare in modo tale che dalle loro parole stesse si credeva di ricevere ciò che fluiva dal mondo spirituale. Insomma era una corrente che risaliva direttamente verso le gerarchie spirituali dirigenti.