Gli esseri asurici

O.O. 93a – Elementi fondamentali dell’esoterismo – 17.10.1905


 

Ieri abbiamo visto che l’uomo si trova in un certo rapporto con le potenze astrali.

Quando muore, per prima cosa penetra nel mondo astrale.

Ma anche adesso egli è in un rapporto continuo col piano astrale.

 

Di fatto sul piano astrale divengono continuamente visibili

esseri che là non ci sarebbero, se non ci fossero gli uomini.

Essi arrivano sul piano astrale a causa degli uomini,

e per certi versi ancor più a causa degli animali.

Essi non assomigliano agli altri esseri del piano astrale.

 

Là, sul piano astrale, è visibile quel che sulle prime non è percepibile per l’uomo.

Il piacere, il dolore, gli istinti vi sono presenti in modo altrettanto reale

quanto qui sul piano fisico è reale la presenza degli oggetti esteriori, di una sedia o di un tavolo.

Tutto ciò è là presente in un modo tale per cui un essere che ci appare come desiderio

in un primo tempo agisce su di noi quando la sua materia astrale è ancora sottilissima.

 

Di regola, ciò che compare sul piano astrale è là presente come un’immagine speculare, rispetto al piano fisico; per esempio, il numero 563 là è 365. Anche un sentimento di odio appare là come se venisse dalla persona cui è stato rivolto. Ciò sul piano astrale vale per qualsiasi cosa.

L’animico che filtra dal piano astrale al piano fisico, qui lo si può percepire con le caratteristiche opposte.

 

Se dal piano astrale penetrano sentimenti animici, per esempio, mentre là sono caldi, qui penetrano come una controimmagine del piano astrale con una particolare sensazione di freddo. Bisogna che queste cose ci siano assolutamente chiare.

 

D’altra parte dobbiamo tener presente che gli esseri del piano astrale hanno come materia quello che noi chiamiamo “sentire”. Essi si manifestano in questo sentimento. Se questi esseri non sono ancora presenti in modo molto forte, possiamo percepirli soltanto in questo modo, cioè attraverso una sensazione di freddo. Ma se diventano più forti, se la loro materia aumenta, essi diventano visibili come esseri luminosi. Questo spiega come mai, quando nelle sedute spiritiche le materializzazioni si addensano abbastanza, si presenta un fenomeno luminoso. Questo è un processo naturale, in una cosa del genere. Chi osservi una cosa del genere senza queste conoscenze parla di miracolo.

 

Un miracolo non è altro che l’intervento di un mondo superiore nel nostro mondo.

È semplicemente un processo naturale.

Così è quando altri esseri intervengono nella vita umana da piani superiori.

 

Noi capiamo bene che un pensiero freddo, asciutto, sul piano astrale sia meno efficace di un pensiero che viene dall’anima in modo impulsivo. Se l’uomo, nella sua cultura attuale, è talmente progredito da non essere più soggetto alle passioni – la nostra cultura ha in effetti una certa scaltrezza -, quando da lui salgono al piano astrale pensieri freddi sui processi del mondo, là essi si presentano come cavità vuote, lasciano libera la materia. Nello spazio ordinario si può introdurre materia che lo riempie. Non è così per la materia che fluisce attraverso il pensiero nello spazio astrale.

 

Questa, al contrario della materia fisica, agisce in questo modo: rimuove quel che c’è, più o meno come quando si fa, per esempio, un buco in un impasto di farina. È così, quando i nostri pensieri fluiscono nello spazio astrale. La materia superiore è qualcosa di opposto rispetto a quella inferiore: invece di riempire lo spazio, sposta quel che c’è in esso. Quel che viene spostato è la materia astrale.

 

 

Ora, quando un pensiero penetra nello spazio astrale, si forma uno strato più denso intorno allo spazio vuoto originato dal pensiero. Intorno a questa cavità si presentano fenomeni cromatici. Intorno alla cavità comincia a brillare, a scintillare. Questa è la forma di pensiero che vediamo in un primo momento. La materia astrale tutt’intorno si addensa e quindi si fa più chiara. Questo elemento più chiaro, che sorge tutt’intorno al pensiero, sparisce subito; ma se il pensiero è collegato ad un potente impulso passionale, allora ha un’affinità con la materia astrale addensata e la anima.

 

Così gli uomini che sono ancora molto poco evoluti, ma molto passionali, quando pensano creano nello spazio astrale esseri viventi. Poi smette di essere così; allorché gli uomini si evolvono e diventano sempre più quieti, quando pensano non sorgono più questi esseri. Ma ora capite bene che sul piano astrale ci sono degli esseri che derivano dagli uomini, anche dagli animali. Infatti, anche con certi animali si formano esseri del genere, e a dire il vero in modo molto più intenso. Ma l’animale spinge i propri impulsi nella forma astrale che gli è propria, così da creare generalmente nello spazio astrale la sua stessa forma, la propria copia.

 

Ogni animale lascia nello spazio astrale una specie di traccia che certamente ha vita breve, ma che pure permane per un po’. Ma con i forti pensieri passionali dell’uomo, nello spazio astrale hanno origine nuovi abitanti elementari. Gradualmente, però, l’uomo raggiunge il punto in cui sul piano astrale sorge una specie di essere elementare neutrale. Quando infine viene superato il punto in cui, nello spazio astrale, sorgono puri meccanismi, l’uomo giunge a nobilitare sempre più le proprie passioni e i propri istinti.

 

Questo lo porta a conferire ai propri pensieri un nobile entusiasmo. Egli ha anche la forza di vivificare la materia astrale che si trova intorno al pensiero. Con lo sviluppo del patriottismo, per esempio, hanno origine anche esseri di forma nobile, e gli esseri elementari che vengono così creati contribuiscono a portare avanti quel che vive nello spazio astrale. Gli esseri meno nobili, creati dall’uomo con pensieri intrisi di passioni, sono impedimenti e provocano regresso. Ma tutto ciò che l’uomo raggiunge spiritualmente con entusiasmo agisce nello spazio astrale in modo favorevole.

 

La materia ammassata sul piano astrale a causa dei pensieri passionali è la stessa che circondava il pianeta precedente, la Luna, dal quale si è sviluppata la Luna ad un livello superiore. Perciò, ovunque ci sia questa materia è anche presente un pericolo. Noi uomini siamo fatti in modo da doverci incorporare nell’attuale materia fisica. Sul pianeta precedente non c’era ancora la materia fisica attuale; la materia di allora era più perfetta di quella degli animali attuali e meno perfetta di quella degli attuali uomini.

 

Questa materia, nella quale anela ad incorporarsi Jehova, di per sé non offre una buona dimora. Ma gli esseri che sono così progrediti da aver raggiunto il livello che dovevano appunto raggiungere sulla Luna, non provocheranno danni. Essi non amano questa materia.

 

Non è la materia in cui è incarnato l’uomo adesso. Ma per certi esseri che sono rimasti indietro sulla Luna, la materia astrale della Luna è per così dire una vera manna di cui vogliono cibarsi, essa esercita su di loro una grande forza di attrazione. Questo dimostra che siamo continuamente circondati da esseri la cui natura superiore è apparentata con la nostra natura inferiore.

 

Se l’uomo crea pensieri egoisti, questi esseri sono tutti contenti. In realtà per altri versi essi sono più progrediti degli uomini, ma a questo riguardo hanno la brama di incarnarsi nelle forme astrali che noi stessi creiamo. Sono i cosiddetti Asura. Noi portiamo nutrimento a questi esseri asurici attraverso le forme di pensiero inferiori.

 

Se gli uomini che non si sono ancora purificati, che non sono ancora abbastanza privi di passioni, meditano, creando in tal modo forti forme di pensiero, producono una forte aura passionale intorno a sé. Lì dentro si incorporano questi esseri asurici che poi possono guastare l’uomo.

 

Se l’uomo medita in uno stato di sonnolenza e poi non si eleva a sufficienza nei pensieri, finisce per creare questa materia, e poiché non ha un contrappeso, nelle sue forme di pensiero si incorporano questi esseri.

 

Questi sono esseri superiori, perché hanno già formato pienamente il manas sulla Luna, prima che arrivasse l’impulso del buddhi; dunque non hanno l’impulso del buddhi. Perciò in loro il manas è egoista. Se l’uomo, sulla Terra, a partire dal momento in cui da fuori gli giunse il manas, non avesse ricevuto anche l’impulso del buddhi, avrebbe sviluppato ulteriormente solo il manas che gli veniva incontro, e così sarebbe diventato un essere massimamente egoista.

 

L’evoluzione manasica tende all’egoismo e all’indipendenza. Essa doveva rendere indipendente l’uomo, ma poi doveva venire l’impulso della natura buddhi. I suddetti esseri asurici, avendo sviluppato troppo presto il manas in sé, hanno perso l’impulso della natura buddhi. Perciò da un lato essi sono più in alto e dall’altro non possono progredire, bensì continuano a formare il kama-manas, l’elemento egoistico.

A metà dell’epoca lemurica il kama-manas si manifestò sul piano fisico nella divisione dei sessi. Il dio che portò fuori il kama-manas è Jehova.

 

Perciò Helena Petrovna Blavatsky lo chiama “il dio lunare”; e viene a ragione chiamato “il dio della fertilità”. Egli spinse al culmine l’effetto esteriore del kama-manas. Se seguiamo la sessualità, apparsa in epoca lemurica, nella sua natura sempre e sempre più elevata la vediamo diventare il secondo Logos. Discendendo attraverso il principio del kama, divenne Jehova; ascendendo attraverso il principio del buddhi, divenne il principio del Cristo.

 

Ma, se affondiamo nell’elemento kamico del periodo pre-terrestre, veniamo tirati giù dagli esseri asurici. Le forze superiori dei nostri predecessori spirituali sono legate alle forze della nostra stessa natura inferiore. Le passioni umane sono in rapporto occulto con le forze superiori degli esseri spirituali che ci hanno preceduti. Ovunque ci sia dissolutezza, viene fornita la materia in cui potenti forze asuriche fanno fluire intellettualità raffinata nel mondo.

 

Nei ceppi guasti dell’umanità si trovano queste potenti forze asuriche. Il mago nero riceve proprio dalla palude della sensualità le forze più potenti di cui servirsi. Lo scopo dei riti sessuali è l’esilio in queste cerchie. C’è una lotta continua sulla Terra, in cui da una parte ci si impegna per purificare le passioni, e dall’altra l’impegno è volto al rafforzamento della sensualità. Gli esseri che hanno come guida il principio del Cristo cercano di vincere la Terra per sé, ma anche gli altri esseri, quelli nemici, cercano di strappare a sé la Terra.

 

Queste incorporazioni di esseri asurici nei flussi di pensieri colmi di passionalità dell’uomo sono una delle specie di esseri astrali. Essi vengono chiamati “esseri elementari artificiali”, perché vengono artificialmente prodotti dall’uomo. Ma nello spazio astrale ci sono anche esseri elementari naturali. Essi derivano dalle anime di gruppo degli animali. Per ciascun gruppo di animali c’è sul piano astrale un essere che riunisce quel che è presente nei singoli animali. Anche questi li troviamo nello spazio astrale.

 

Ogni animale si tira dietro astralmente tutta la sua natura come una coda. Ma questa formazione non può essere tanto nociva quanto possono esserlo gli esseri elementari creati nello spazio astrale dall’uomo. Non è nociva, perché viene paralizzata dall’anima di gruppo degli animali. Per gli esseri creati dagli uomini non è così, perché l’uomo non ha nulla che li paralizzi, perciò questi esseri elementari sono permanenti.

 

Quando un animale viene martoriato, tutto il dolore che gli viene inflitto rimbalza subito sul corpo astrale dell’uomo. Qui però vi si rispecchia come controimmagine; da cui la voluttà della crudeltà. Una voluttà del genere degrada il corpo astrale dell’uomo. Quando l’uomo uccide la vita, questo significa nell’uomo stesso qualcosa di mostruosamente… [lacuna negli appunti]. Non esiste alcun modo migliore per acquisire forze astrali che agiscano in modo distruttivo, che quello di uccidere.

 

Ogni uccisione di un essere dotato di un corpo astrale produce un rafforzamento dell’egoismo più sfrenato. Significa un incremento di potere. Perciò nelle scuole di magia nera viene data per prima cosa una lezione su come si sezionano gli animali; tagliare in un determinato punto con pensieri atti allo scopo stimola una certa forza, in un altro punto stimola un’altra forza. L’elemento corrispondente nel mago bianco consiste nel meditare. Ritorna indietro qualcosa sul piano fisico, se si fa ciò con pensieri che accompagnano fisicamente; senza pensieri, ritorna indietro sul piano del kamaloka.

 

La sopraffazione dell’uomo per mezzo dell’ipnosi è un’uccisione ancora più forte, perché annienta il volere.

Perciò l’occultista non interviene mai nella libertà dell’uomo; egli si limita a raccontare i fatti.

 

La menzogna, dal punto di vista astrale, è un omicidio e al tempo stesso un suicidio. Essa inganna l’altro, provocando in lui un sentimento che si riferisce a un fatto inesistente, a un nulla. Sul piano astrale sorge subito la controimmagine del nulla, l’uccidere. Perciò uccidete qualcosa nell’uomo, quando, mentendogli, dirigete il suo sentimento verso qualcosa che non c’è, e vi suicidate, perché… [lacuna negli appunti].