Gli esseri della guarigione nel post-mortem

O.O. 239 – Nessi karmici Vol. V – 24.05.1924


 

Sommario: Gli esseri della guarigione. I segreti della sfera di Mercurio. La regione degli esseri di Venere. La vita del Sole. Il pareggio del male nell’uomo nella sfera del Sole

 

Ieri ho cercato di mostrare come, varcando la porta della morte, l’uomo ascenda alle prime esperienze del mondo soprasensibile, quelle dei primi decenni successivi alla morte. Ho detto che l’uomo trascorre un certo numero di anni in quella che si può chiamare regione lunare, che nella regione lunare egli viene a contatto con entità che un tempo erano legate alla Terra, che non vivevano in un corpo fisico sulla Terra, ma in un corpo eterico, e che erano i maestri dell’antica umanità, ispirando all’uomo la profonda saggezza che vi era un tempo sulla Terra e che si è andata man mano spegnendo. Col distacco della Luna fisica dalla Terra si distaccarono anche le entità lunari; esse proseguono la loro esistenza sulla Luna, e l’uomo entra di nuovo in contatto con loro dopo aver varcato la porta della morte, quando deve riguardare tutto quanto, nella modalità descritta ieri, deve ripercorrere con un realismo molto più forte di quanto in effetti non lo si sperimenti durante l’esistenza terrena.

 

Ho già accennato che, dopo esser rimasto a sufficienza nella regione lunare, l’uomo passa nella regione di Mercurio, in cui incontra entità che lo conducono in una regione dell’universo in cui risiedono entità del tutto diverse da quelle terrene, una regione però cui egli in quanto uomo appartiene durante il periodo tra morte e rinascita così come era parte nella sua esistenza terrena della Terra e della sua realtà.

 

Mi si permetta ora di continuare il piccolo schizzo che ho abbozzato ieri. Possiamo iniziare dicendo che l’uomo, quando sperimenta la morte, che occupa comunque solo un tempo brevissimo, si sente esistere negli elementi: terra, acqua, fuoco e aria.

Le sostanze differenziate sulla Terra: metalli e altre sostanze, al momento della morte non esistono.

 

Tutte le sostanze solide sono terra, tutte le sostanze liquide sono acqua, tutte le sostanze gassose sono aria e tutto quello che emana calore è calore. Al momento della morte l’uomo vive in questa quadruplice differenziazione delle sostanze.

Poi passa nella regione che ho descritto ieri come la regione dell’intelligenza universale. I pensieri universali intessono e animano la regione in cui egli entra e in cui si sofferma per pochi giorni.

Poi giunge nella regione lunare, che ho descritto, e da là poi nella regione di Mercurio.

 

Desidero ripetere ancora una volta lo schema di ieri: la regione degli elementi, la regione dell’intelligenza universale. Poi l’uomo giunge nella regione delle stelle, prima nella regione della Luna, poi in quella di Mercurio.

 

Dobbiamo aver chiaro come la vita dell’uomo, già nella regione lunare, possa determinare il suo karma successivo. Ieri ho accennato anche a questo.

Le cose stanno così: quando l’uomo è passato attraverso la morte, durante la sua vita terrena aveva compiuto diverse azioni nel bene o nel male. Con tutto ciò e con l’esperienza che ho descritto ieri compare di fronte alle entità che possono appunto venir chiamate entità lunari. Esse dànno un giudizio severissimo, un giudizio universale: il valore che ha un’azione in quanto buona per l’universo intero, il valore che ha una cattiva azione, un’azione ingiusta per l’intero universo.

Il processo si svolge in modo che l’uomo deve abbandonare nella regione lunare tutto ciò con cui ha danneggiato l’universo; deve abbandonare nella regione lunare gli effetti delle sue cattive azioni. Con esse abbandona una parte di se stesso.

 

Dobbiamo solo aver chiaro che l’uomo è un’unità: è se stesso e quel che fa, che compie, molto più di quanto non si creda. L’intero essere dell’uomo stabilisce per così dire un’unione con un’azione buona o cattiva.

Dovendo abbandonare il male che abbiamo compiuto dobbiamo abbandonare una parte di noi stessi. Di fatto, dalla regione lunare usciamo solo con quello che abbiamo compiuto di buono per l’universo. Di conseguenza, in un certo senso, quando usciamo dalla regione lunare, siamo una persona mutilata e tanto più mutilata quanto più abbiamo unito al nostro essere pensieri cattivi. Dobbiamo abbandonare quanto abbiamo compiuto di nocivo per l’universo.

 

Se vogliamo ora esaminare l’ulteriore percorso dell’uomo lungo la vita tra morte e rinascita, dobbiamo vedere che egli, qual è qui sulla Terra, è costituito da parti ben distinte l’una dall’altra. La regione del capo è quella relativamente più sviluppata, anche nell’embrione umano viene predisposta già prima della nascita, ed è quindi relativamente compiuta, mentre le altre parti corporee durante la vita embrionale sono piuttosto incompiute. In un certo senso così rimane per tutta la durata della vita: la parte più elaborata dell’uomo è la regione della testa, le altre regioni sono meno elaborate.

Ora avviene proprio che quanto di spirituale sopravvive del capo dopo la morte, si perde più in fretta nella regione spirituale, sparisce per così dire quasi del tutto al passaggio attraverso la regione lunare.

 

Naturalmente mi si deve capire nel modo giusto: la sostanza fisica viene abbandonata col cadavere, ma nel capo non abbiamo solo la sostanza fisica, abbiamo anche forze che formano e animano il corpo fisico, forze soprasensibili. Esse varcano la porta della morte e con la conoscenza immaginativa le si vede anche dopo la morte come figura spirituale umana; ora di tale figura spirituale si vede che il capo, la testa, tende a scomparire, scompare sempre più. Quel che resta in realtà, che può venir mutilato, è la rimanente parte dell’uomo, esclusa la testa.

Questa rimanente parte può penetrare nella regione di Mercurio più o meno completa, se l’uomo fu buono in generale, ma vi entra molto mutilata, se fu cattivo. Penetriamo nella successiva vita tra morte e rinascita con le forze che sono attorno alla nostra anima. Con tali forze dobbiamo formare tutta la vita tra morte e rinascita.

 

Le entità spirituali che si trovano nella sfera di Mercurio, che non furono mai uomini, che non assunsero mai forme umane e nella cui prossimità giungiamo ora, hanno un compito importante, perché con l’uomo ora privo della testa, mi si perdoni l’espressione, dopo che ha deposto i difetti morali nella regione lunare, è ora connesso tutto quanto egli aveva sperimentato durante la sua vita terrena in merito a salute e malattia. È importante, perché è molto significativo, sorprendente e stupefacente, che l’uomo deponga già nella regione lunare i suoi difetti morali, e che quello che lo ha colpito come malattia non venga deposto nella regione lunare, ma possa venir tolto all’uomo nei suoi effetti spirituali solo nella regione di Mercurio, grazie alle entità che non furono mai uomini. Proprio l’osservazione di questo fatto è importantissima: le risultanze spirituali delle malattie vengono tolte agli uomini nella regione di Mercurio.

 

Osservando questo, per prima cosa ci rendiamo conto che nel mondo stellare, che è il vero mondo degli dèi, l’elemento fisico e quello morale influiscono l’uno sull’altro.

I difetti morali non possono penetrare nel mondo spirituale, ma restano per così dire indietro nella regione lunare, che a questo modo partecipa alla vita umana, poiché vi risiedono esseri che abitarono già tra gli uomini.

 

Su Mercurio risiedono entità che non furono mai abitanti della Terra. Ora queste entità liberano gli uomini dalle malattie. Si vedono come sciamare le malattie nelle vastità dell’universo, nel cosmo spirituale, e gli effetti spirituali delle malattie umane vengono come assorbiti dal cosmo spirituale, fuoriescono e vengono addirittura accolti con una certa compiacenza.

L’uomo però, che ha quest’esperienza nella vita tra morte e rinascita, riceve ora la prima impressione che è puramente spirituale e che pure gli viene incontro così reale, come gli viene incontro realmente la Terra.

Come qui sulla Terra sperimentiamo il vento, il lampo, lo scorrere dell’acqua, così, dopo aver varcato la porta della morte ed essere entrati nella regione di Mercurio, sperimentiamo allontanarsi gli effetti spirituali delle malattie, vediamo come essi vengano accolti dalle entità spirituali; l’impressione che ne ricaviamo è: ora siete placati, o dèi!

 

Domani potremo addentrarci di più nell’argomento; per ora accenno solo che si sperimenta come gli dèi vengano placati per quanto di male è accaduto sulla Terra grazie allo sciamare degli effetti delle malattie nelle vastità dell’universo.

Questo è un fatto molto importante nell’ambito della nostra vita tra morte e rinascita. Si conoscevano un tempo simili fatti quando erano presenti proprio quelle entità che insegnarono agli uomini in veste di grandi maestri antichi dell’umanità e che divennero poi gli abitanti della Luna. Allora si sapeva anche che la verità in merito alla natura delle malattie può venir conosciuta solo quando essa proviene dalle entità di Mercurio. Per questo motivo ogni elemento terapeutico, ogni nozione medica, costituiva il segreto di certi misteri, i misteri di Mercurio.

In essi le cose si svolgevano proprio in modo che non vi fossero persone, come nelle università odierne, ma che in effetti alte entità agissero dalle regioni stellari attraverso il culto proprio di quei misteri. Gli dèi stessi erano maestri degli uomini, e la medicina nei tempi antichi dell’umanità fu la disciplina portata direttamente agli uomini dalle entità di Mercurio attraverso i misteri di Mercurio. Di conseguenza gli uomini consideravano senz’altro l’antica medicina un dono divino. In fondo tutto quanto è fruttuoso in medicina oggi o risale ai tempi antichi come effetto di quanto si era appreso dagli dèi di Mercurio, o deve venir riscoperto con i sistemi che spingono gli uomini a mettersi in contatto con gli dèi, a poter apprendere dagli dèi. L’antica sapienza è esaurita, scomparsa, deve venir trovata una nuova sapienza che si basi di nuovo sulle relazioni con gli dèi. Questo è il compito dell’antroposofia nei campi più diversi.

 

Dalla regione di Mercurio l’uomo giunge poi nella regione di Venere.

Le entità che abitano Venere e che sono ancora più lontane dagli esseri della Terra che non le entità di Mercurio, trasformano quanto di sé l’uomo può portare sino alla regione di Venere in modo che possa procedere oltre nella regione spirituale. Questo però è possibile solo perché pervenendo nella regione di Venere l’uomo entra in un elemento nuovo.

 

Quando viviamo qui sulla Terra, molto dipende dall’avere idee, concetti, rappresentazioni. Che cosa saremmo infatti sulla Terra se non avessimo rappresentazioni e idee? I pensieri ci sorreggono, sono preziosi, e in quanto uomini, avendo pensieri validi, grazie ad essi siamo intelligenti. In particolare oggi ha molta importanza l’essere intelligenti. Oggi quasi tutti sono intelligenti. Non fu sempre così, ma oggi è così.

Proprio l’intera vita terrena dipende dal fatto che gli uomini abbiano pensieri. Dai pensieri umani è derivata la grandiosa tecnica, in conclusione tutto quanto si realizza di buono o di cattivo sulla Terra nasce con l’aiuto dei pensieri. I pensieri continuano ad avere effetto ancora nella regione lunare, poiché le entità della regione lunare giudicano in relazione al modo in cui le azioni buone o cattive sono derivate dai pensieri.

Anche le entità della regione di Mercurio giudicano le malattie che devono allontanare dagli uomini sempre in base ai pensieri. In certo senso però questo è il confine fino a cui il pensiero, o in generale quanto ricordi ancora l’intelligenza umana, ha ancora importanza.

 

Quando si passa dalla regione di Mercurio in quella di Venere, ivi regna infatti quello che nella vita terrena conosciamo di riflesso come amore. Là l’amore dà per così dire il cambio alla saggezza. Noi penetriamo nella regione dell’amore. L’uomo può venir condotto oltre fino all’esistenza del Sole grazie soltanto all’amore che lo porta dalla sfera della saggezza all’esistenza del Sole.

 

Forse può sorgere nell’anima la domanda: come fa queste esperienze chi può viverle grazie alla veggenza? Sono certo noti gli esercizi animici che ho dato nel mio libro L’iniziazione e sappiamo che a poco a poco, grazie a quegli esercizi, si pervenga a una simile veggenza.

Per prima cosa, dopo raggiunta la conoscenza immaginativa, si vede in spirito come in un grande quadro tutta la propria vita sino alla nascita. Quello che si vive secondo natura dopo la morte, grazie all’iniziazione lo si vive in ogni momento della vita. Quell’esperienza però, quando si perviene poi all’ispirazione, rivela in certa misura qualcosa che traspare da quel quadro, dalla vita umana. Questo è l’importante.

In realtà di tutti i segreti che stanno alla base di questi argomenti si può parlare solo, ed è sempre stato così, quando si è raggiunta una certa età. Si può essere iniziati in ogni età, ma si ha solo a una certa età una completa correlazione dei segreti cosmici, grazie alla veggenza personale di queste cose. E ne vediamo le ragioni.

 

Quando si volge lo sguardo verso quel quadro mnemonico della vita,

lo si vede articolato in periodi di sette anni, in maniera cioè che si vede

• un primo periodo che va dalla nascita sino a circa il settimo anno,

• un secondo periodo dal settimo al quattordicesimo anno di età,

• uno ulteriore dal quattordicesimo al ventunesimo anno di età,

• e poi un unico periodo dal ventunesimo al quarantaduesimo anno di età;

• poi un periodo dal quarantaduesimo al quarantanovesimo,

• uno dal quarantanovesimo sino al cinquantaseiesimo

• e dal cinquantaseiesimo sino al sessantatreesimo anno.

 

I periodi della vita vengono visti in sequenza. Col primo sguardo a ritroso sul primo periodo di vita tutto si presenta in una volta sino alla seconda dentizione. Come attraverso una nebbia in ognuno di questi periodi di vita, si rivelano i segreti universali, i segreti del cosmo.

 

Guardando a ritroso, nel primo periodo di vita, dalla nascita al settimo anno, si scorgono i segreti della Luna. Quando la vita del primo periodo si presenta a quel modo si ha l’impressione che attraverso il proprio corpo eterico che si domina con lo sguardo si manifestino i segreti dell’universo come quando tra la nebbia fa capolino il sole. Quello che ho narrato oggi sul lasciare indietro i propri difetti, le proprie cattiverie, quello che ho narrato sugli abitanti della Luna, si trova nel libro della vita del primo periodo.

 

Quando con immaginazione, ispirazione e intuizione si volge lo sguardo indietro verso la propria infanzia, ci si dice: questa vita ha uno, due, tre sino a sette capitoli.

 

• Nel primo capitolo che comprende la nostra infanzia, vi sono i segreti lunari.

 

• Nel secondo capitolo della vita, che riguarda il periodo che va dalla seconda dentizione alla maturità sessuale,

vi sono i segreti di Mercurio.

Nell’età che i bambini trascorrono proprio a scuola, guardando indietro si manifestano i segreti di Mercurio. I medici sanno che quella è l’età delle malattie infantili. È l’età più sana della vita umana, considerando l’intera umanità la mortalità è relativamente minima. In quel periodo della vita si manifestano a ritroso i segreti di Mercurio; pur essendo difficilmente possibile, ma nel caso che lo fosse, se uno potesse essere già iniziato a diciott’anni, grazie alla sua iniziazione potrebbe osservare i segreti della Luna e quelli di Mercurio.

 

• Quando da età successive si volge lo sguardo indietro sul successivo periodo di vita che va dal quattordicesimo al ventunesimo anno, allo sguardo retrospettivo si manifestano i segreti della regione di Venere facenti parte dell’universo.

Nel periodo in cui nasce l’amore fisico, dal quattordicesimo al ventunesimo anno di vita, sono scritti in spirito anche nel libro della vita i segreti dell’esistenza di Venere nell’universo.

 

• Continuando a vivere dal ventunesimo al quarantaduesimo anno, per quest’esperienza abbiamo bisogno di un periodo tre volte più grande, poiché volgendo più tardi lo sguardo indietro, in quella sede scorgiamo tutte le entità dei segreti solari. Bisogna aver raggiunto il quarantaduesimo anno di età per poter volgere lo sguardo indietro e vedere in quel periodo i segreti del Sole.

 

• Se si è già sufficientemente avanti nell’età per poter guardare indietro al periodo che va dai quarantadue ai quarantanove anni, si scorgono i segreti di Marte. Per poter quindi penetrare i segreti di Marte bisogna aver superato i quarantanove anni. Si può essere iniziati, ma per poter penetrare con la propria veggenza i segreti di Marte bisogna poter volgere lo sguardo indietro su di una vita che è si è svolta dai quarantadue ai quarantanove anni.

 

• Superati i cinquantasei anni si può volgere lo sguardo sui segreti di Giove.

 

• Superati poi i sessantatré anni, e io posso farlo, è possibile per decisione divina parlare dei segreti di Saturno.

 

Si può vedere che nell’ambito della vita tra morte e rinascita usciamo sempre più dalle condizioni che ci circondano qui sulla Terra e penetriamo in altri nessi ancora. Quel che si sperimenta dopo aver attraversato la regione di Venere, è il mondo della realtà della regione del Sole. Dopo aver descritto come si perviene a queste conoscenze grazie all’iniziazione, posso proseguire ad esporre quel che si attraversa tra morte e rinascita.

Il familiarizzarsi col mondo spirituale comporta anche avvicinarsi sempre più a entità superiori all’uomo.

 

Nella regione lunare ci troviamo in generale ancora del tutto tra entità che vissero sulla Terra con gli uomini.

Nella regione lunare scorgiamo però già le entità che sulla Terra ci guidano di vita terrena in vita terrena. Sono le entità che, secondo un’antica usanza cristiana, nei miei libri chiamo gerarchia degli Angeli.

Volgendo indietro lo sguardo alla prima infanzia con l’esperienza iniziatica a cui ho accennato, si vede anche quel che accade all’uomo ad opera del mondo degli Angeli. Si pensi a certe meravigliose visioni che vivono in anime ingenue e trovano davvero conferma nella sapienza iniziatica superiore! Sto parlando dell’infanzia dell’uomo che è intessuta dall’attività degli Angeli. Quando volgiamo lo sguardo retrospettivo per esaminare la regione lunare vediamo davvero la nostra infanzia e contemporaneamente il lavorìo del mondo degli Angeli.

 

• Dove poi si inseriscono forze più vigorose, quando il bambino giunge in età scolare, vediamo le entità degli Arcangeli che diventano importanti per noi quando osserviamo l’esistenza di Mercurio. Entro l’esistenza di Mercurio ci troviamo nel mondo degli Arcangeli.

 

• Dopo aver raggiunto la maturità sessuale il giovane attraversa il periodo che va circa dai quattordici ai ventun anni. Nella visione retrospettiva attraverso il corso della vita, attraverso il quadro mnemonico, si vedono manifestarsi i segreti di Venere. Al contempo s’impara a conoscere quali entità sono collegate di preferenza al mondo di Venere: le entità della gerarchia delle Archai, i Principati.

Ora si impara a conoscere una verità importante, qualcosa che se lo si conosce davvero, colpisce di nuovo moltissimo. Si guarda verso le entità che sono connesse col mondo di Venere, che si affacciano alla vita umana dopo la maturità sessuale. Queste entità, le Archai, sono poi quelle connesse con la creazione del mondo, e nel loro riflesso sono altresì attive per la creazione dell’uomo fisico nella sequenza delle generazioni. Si manifesta così il grande nesso tra cosmo e vita umana.

 

• Poi si guarda nei segreti della vita del Sole. Che cos’è in fondo per la nostra fisica odierna l’entità solare? Una sfera gassosa incandescente, ove bruciano gas che diffondono luce e calore. Per lo sguardo spirituale è questa un’idea puerile, un’idea proprio puerile, poiché la verità è che se i fisici potessero organizzare una spedizione sul Sole sarebbero stupitissimi di trovare tutto diverso da come se l’erano immaginato. Là non vi sono gas cosmici. Se si potesse organizzare una spedizione sul Sole non si verrebbe bruciati dalle fiamme. Penetrando nella regione solare si verrebbe invece distrutti e dilaniati. Che cos’è in fondo il luogo in cui si trova il Sole?

 

Se qui ora attraversiamo lo spazio incontriamo sedie, persone contro cui si può urtare, esistono, vi si urta contro. Vi sono cose e in mezzo lo spazio vuoto, lo si attraversa. L’elemento che differenzia il luogo in cui ci troviamo qui è che certe parti dello spazio sono riempite da sedie o da noi, altre parti sono vuote. Se tolgo le sedie ed entriamo, vi è solo lo spazio vuoto. Lo spazio vuoto è molto più esteso nell’universo. Qui sulla Terra non si conosce quello che si deve imparare a conoscere nel cosmo. Là lo spazio può svuotarsi di se stesso in modo che non vi sia più spazio in alcun luogo. All’interno di quella che viene detta « acqua di selz » vi sono bollicine che sono più sottili dell’acqua e che si vedono. Non si vede l’acqua, ma le bollicine.

 

Così si può anche non vedere nulla guardando nello spazio. Dove però si trova il Sole vi è meno spazio. Si immagini lo spazio vuoto del cosmo, ma che in esso non vi sia nulla, neppure spazio, in modo che di fatto, entrandovi, si venga risucchiati e si sparisca. Non vi è nulla, vi è posto per tutto l’elemento spirituale. Non vi è nulla di fisico, neppure spazio. Questa è in realtà l’esistenza del Sole di cui si stupirebbero molto i fisici. Solo lungo i bordi di quello spazio vuoto incomincia a esservi qualcosa quale lo presumono i fisici. Là, nella corona solare, vi sono gas incandescenti, ma all’interno di quello spazio vuoto non vi è nulla di fisico, neppure spazio. Vi è solo spirito. Là dentro vi sono tre tipi di entità: Exusiai, Dynamis, Kyriotetes; sono nella regione del Sole.

 

Dopo aver attraversato il mondo di Venere, nel periodo successivo tra morte e rinascita penetriamo nella regione di Exusiai, Dynamis, Kyriotetes. Avendo compiuti quarantadue anni, con lo sguardo retrospettivo si vede in un certo qual modo il riflesso dell’elemento solare. Sono Exusiai, Dynamis, Kyriotetes tra cui si passa la maggior parte del tempo che si trascorre tra morte e rinascita.

Quando tra morte e rinascita si penetra davvero nella regione solare, tutto cambia rispetto a quello che siamo abituati a vedere nel mondo fisico-terreno. In questo noi possiamo avere ottime intenzioni, e forse accanto a noi vi è qualcuno che ne ha di pessime; noi possiamo tentare di compiere buone azioni, riusciremo o meno, e accanto a noi vi è qualcuno cui per così dire riesce tutto. Così si vede scorrere la vita.

 

Dopo anni o decenni si guarda indietro a quel che è successo, e riguardo agli avvenimenti fisico-terreni si giunge anche troppo facilmente alla conclusione che nella vita terrena non avviene che le buone intenzioni o anche le buone azioni abbiano pure buoni esiti per gli uomini.

Ad esempio sulla Terra il buono risulta punito e il cattivo premiato, il buono può essere infelice e il cattivo felice. Non troviamo alcun nesso tra quel che vive sul piano morale e quel che si realizza sul piano fisico. Per contro ogni azione fisica ha le sue necessarie conseguenze: la forza magnetica ha la necessaria conseguenza di attirare il ferro.

Sulla Terra si realizza in primo luogo solo ciò che, per la vita che trascorriamo tra nascita e morte, è in una correlazione fisica. Ora, una simile correlazione fisica non esiste nel mondo solare. In esso esiste solo una correlazione morale. Ogni elemento modale vi ha il potere di realizzarsi e di realizzarsi in maniera adeguata. Il bene produce manifestazioni che hanno il potere di rendere felici, il male produce manifestazioni che non rendono felici. La correlazione morale, che qui sulla Terra è solo ideale, può venir presentata solo idealmente in maniera esteriore e lacunosa, punendo legalmente il cattivo, là diviene realtà.

 

Nella regione solare ogni minimo pensiero ben intenzionato che abbiamo avuto, inizia a divenire una realtà su cui poi volgono lo sguardo Exusiai, Dynamis, Kyriotetes. Si viene guardati dalle entità della regione del Sole nella misura in cui si ha in sé il bene, lo si è potuto pensare, sentire e sperimentare.

Per questo motivo non posso descrivere la regione solare in maniera teorica, ma solo in maniera vivente. Non si può dare facilmente una definizione di come agisca questo o quel bene nella regione solare, si deve parlare in modo che l’ascoltatore capisca che se da uomo ebbe un pensiero buono sulla Terra, nella regione del Sole durante la vita tra morte e rinascita sarà in relazione con Exusiai, Dynamis, Kyriotetes, potrà vivere in comunione spirituale con quelle entità. Se ha pensato il male, che ha per così dire abbandonato nella regione lunare col proprio essere, sarà solo e abbandonato da Exusiai, Dynamis, Kyriotetes. Così il bene diviene realtà nel mondo solare attraverso la convivenza con quelle entità. Se non abbiamo pensato il bene, non ne comprendiamo il linguaggio; se non abbiamo fatto del bene non possiamo comparire dinanzi a loro. Nella regione solare tutto è realtà quale reale effetto del nostro bene.