Gli spiriti della personalità rappresentano lo Spirito del tempo

O.O. 107 – Antropologia S.S.-Vol. II – 17.06.09


 

Gli Spiriti della personalità rappresentano ciò che per la concezione umana è un quid di astratto:

lo Spirito del tempo, lo Spirito delle diverse epoche.

• Per chi sta su terreno scientifico-spirituale lo Spirito del tempo è una entità reale.

Gli Spiriti del tempo, i quali non sono altro che gli Spiriti della personalità, si succedono attraverso le epoche.

 

Se guardiamo indietro alle epoche antiche:

indiana, persiana, caldeo-babilonese, greco-latina, fino alla nostra epoca attuale,

troviamo che, a prescindere dalle nazioni, a prescindere da tutte le altre diversità fra gli uomini,

lo Spirito del tempo muta sempre.

 

Si pensava e si sentiva diversamente cinquemila anni fa, diversamente tremila anni fa, e in modo diverso oggi.

E quel che così si trasforma sono gli Spiriti del tempo o Spiriti della personalità,

per parlare in senso scientifìco-spirituale.

 

Questi Spiriti della personalità attraversano una evoluzione nel soprasensibile,

come la specie umana attraversa una evoluzione nel mondo sensibile.

Ma quel che la specie umana sviluppa nel soprasensibile,

è cibo e bevanda per gli Spiriti della personalità ed essi se ne nutrono.

 

In un’epoca in cui gli uomini vivessero senza esplicare ricchezza di pensieri,

senza piacere o dispiacere e senso del dovere, senza cioè trascendere il puro impulso karmico,

gli Spiriti della personalità non avrebbero nulla di cui cibarsi; dimagrirebbero!

Così la nostra vita è connessa con esseri che invisibilmente la permeano e la vivono.

 

Durante l’evoluzione di Saturno i Troni hanno emanato quella che chiamiamo la sostanza dell’umanità,

e gli Spiriti della personalità hanno infuso in questa sostanza dell’umanità

quella che noi chiamiamo la forza della personalità.

Ma gli Spiriti della personalità, che allora erano abbastanza potenti

per infondere il loro carattere di personalità alla sostanza emanata dai Troni, sono da allora saliti sempre più in alto.

Oggi essi sono tanto progrediti da non aver più bisogno di sostanza fìsica per la loro ulteriore evoluzione.

 

Su Saturno, per poter comunque vivere, essi hanno avuto necessità della sostanza fìsica di Saturno,

la quale era allora anche la disposizione alla sostanza umana;

sul Sole essi hanno avuto bisogno della sostanza eterica, che fluiva a formare il corpo eterico dell’uomo;

sulla Luna della sostanza astrale, e qui sulla Terra hanno bisogno del nostro io.

 

Ma d’ora in poi essi avranno sempre più bisogno di ciò che è creato dall’io stesso,

del nuovo elemento che l’uomo crea a contatto delle pure relazioni;

avranno sempre più bisogno di ciò che non è più

corpo fìsico, corpo eterico e corpo astrale, e neppure io in quanto tale,

ma di ciò che procede dall’io, che è prodotto dall’io.

Di questo si serviranno gli Spiriti della personalità, e già oggi se ne servono per viverci.

 

• Quali sono i più alti prodotti dell’io umano? Sono tre.

• Primo, quello che noi chiamiamo la legge del pensiero, il pensiero logico.

È un quid che l’uomo aggiunge alle cose.

Quando l’uomo non guarda soltanto al mondo esterno,

non soltanto lo percepisce, ma anche scopre la legge di ciò che percepisce;

quando non soltanto egli corre dietro al ladro per trovarlo, ma elabora pensieri che, pur non avendo a che fare col ladro,

gli permettono di acciuffarlo, allora l’uomo vive nella logica, nella vera logica.

La logica è un quid che per mezzo dell’uomo si aggiunge alle cose.

In quanto l’uomo si dedica alla vera logica, l’io agisce oltre se stesso.

 

• In un secondo modo l’io agisce oltre se stesso:

sviluppando piacere e dispiacere a contatto del bello, del sublime, dell’umoristico, del comico,

in breve di tutto quanto l’uomo stesso produce.

 

La necessità del pensiero è il primo prodotto dell’io umano,

• piacere e dispiacere il secondo,

• e il terzo è il modo in cui ci si sente spinti ad agire sotto l’influsso delle situazioni.

 

Il modo in cui ci si sente spinti ad agire

non è soltanto condizionato dal karma, ma anche dal vostro rapporto con le situazioni.

Non dobbiamo considerare tutto come destinato;

molto dipenderà dal fatto che nelle nostre azioni ci si faccia guidare o meno dalle leggi della giustizia e dell’equità.

 

Alla nostra moralità si aggiungeranno sempre nuovi elementi,

dovuti al nostro modo di adempiere al dovere e di giudicare in modo morale.

Nel nostro giudizio morale, in particolare,

sta il terzo elemento per cui l’uomo procede oltre se stesso, per cui l’io s’innalza sempre più.

Ciò che l’io crea nel nostro mondo terreno non perisce.

 

I risultati  • del pensiero logico,  • del giudizio estetico,  • dell’adempimento del dovere,

gli uomini li introducono di epoca in epoca, di cultura in cultura;

questi risultati formano una corrente continua e forniscono la materia e la sostanza

in cui gli Spiriti della personalità si adagiano nella loro attuale evoluzione.

• E mentre ci evolviamo,gli Spiriti della personalità guardano giù a noi e continuamente chiedono:

“Puoi darmi ancora qualcosa che io possa adoperare per la mia evoluzione?”

 

E quanto maggior contenuto di pensiero, di ricchezza di pensiero l’uomo esplica,

quanto più cerca di affinare il suo giudizio estetico, di compiere il suo dovere oltre le premesse karmiche,

tanto più nutrimento hanno gli Spiriti della personalità;

quanto maggiore è la nostra offerta, tanto più denso diventa il loro corpo.

 

• “Quando io penso, non penso per soddisfare me,

ma penso affinché gli Spiriti della personalità vi attingano nutrimento.

• Io offro sull’altare degli Spiriti della personalità i miei pensieri migliori,

i miei pensieri più belli, e quel che sento non lo sento per egoismo,

ma lo sento perché sia nutrimento per gli Spiriti della personalità.

• E le virtù che io esercito, non le esercito per farmi valere in questo o quel campo,

ma per offrirle in dono, per creare nutrimento agli Spiriti della personalità”.