Gli Spiriti luciferici e l’atto procreativo

O.O. 100 – Evoluzione dell’Umanità e conoscenza del Cristo – 19.11.1907


 

Diversamente dall’umanità attuale,

gli Atlantidei non conoscevano una distinzione tanto netta

tra la coscienza nel sonno e la coscienza nella veglia.

 

La loro coscienza diurna era meno chiara della nostra attuale.

La coscienza ipnotica e onirica era più limpida.

Nei primi periodi atlantici si manifestavano anche stati di totale incoscienza,

compenetrati da poderose immagini oniriche.

 

Gli Atlantidei del periodo più antico non avevano alcuna nozione dell’atto procreativo.

Esso si svolgeva in condizioni di assoluta incoscienza.

Quando si risvegliava, l’atlantideo non sapeva nulla dell’evento riproduttivo.

Il processo riproduttivo gli veniva mostrato solo in simboli.

 

La mitologia greca ne serba memoria là dove parla di Deucalione e di Pirra che, giunti in Grecia, gettano delle pietre alle loro spalle che poi si trasformano in esseri umani. Il processo procreativo rimase velato dall’incoscienza finché i matrimoni vennero contratti solo tra consanguinei.

Che gli uomini si siano svegliati alla coscienza e abbiano conosciuto l’atto procreativo coscientemente, è da ricondursi all’azione svolta dagli spiriti luciferici.

 

Furono loro ad “aprire gli occhi” all’uomo. Egli apprese a distinguere il bene dal male. Gli uomini pervennero all’autonomia, perché avevano acquisito la conoscenza di quello che era il loro amore e non richiedevano più solo la consanguineità.

 

Poi a Jahvé subentrò Cristo, che recò al mondo un amore superiore

e rese gli uomini indipendenti dagli appartenenti alla stessa stirpe e dai consanguinei.

Questo amore universale è solo allo stadio iniziale,

ma quando in futuro la Terra avrà consegnato i suoi esseri a Giove,

essi saranno pienamente compenetrati dall’amore spirituale.

 

A questo amore universale si riferiscono le parole di Cristo. «Se uno viene a me e non rifiuta suo padre, sua madre, la moglie, i figli, i fratelli, le sorelle e per giunta anche la sua stessa vita, non può essere mio discepolo» (Luca 14, 26).

 

Lo Spirito che riversa sempre più sulla Terra questo amore universale, è quello del Cristo. La comparsa del Cristo Gesù ha diviso la Terra in due parti. Il sangue fluito sul Golgota significa che all’amore parentale è subentrato l’amore spirituale. Questo è il nesso tra Jahvé, Lucifero e Cristo.