Gli spiriti luciferici vorrebbero trattenere la Terra a stadi precedenti e gli spiriti arimanici vorrebbero impedire che essa giunga allo stadio del futuro Giove.

O.O. 203 – La responsabilità dell’uomo – Vol. II – 13.03.1921 – sera


 

Nei miei libri “Teosofia”, “La Scienza occulta” e altri, ho indicato come l’essere umano si suddivida, e questo spesso è stato l’oggetto delle nostre comunicazioni esoteriche; se riassumiamo un poco la cosa e la consideriamo piuttosto esternamente, ci fermeremo in primo luogo a quelle che si chiamano le forze dell’intendimento, della ragione. Certamente ciò che raccogliamo sotto il termine di “facoltà intellettuali” è legato a tutti i costituenti dell’essere umano che abbiamo enumerato, ma è riprendendo continuamente delle nozioni e delle idee che conosciamo già, ed esaminandole da nuove angolazioni, che potremmo fare un passo avanti.

 

Vediamo dunque da un lato, le attività intellettuali e razionali della vita psichica umana, e dall’altro lato, quelle che s’orientano piuttosto verso il desiderio o la volizione. Oggi osserveremo queste facoltà nell’intera umanità, e domanderemo: quale significato hanno queste forze dell’intelligenza razionale nella vita di tutta l’umanità e quale significato hanno invece le forze volitive? Una considerazione di questo genere non può essere feconda se non considerando tutti gli uomini come membri del pianeta Terra. Sotto questo aspetto ciò emerge già dalle esposizioni che vi ho fatto – in particolare nel testo “ La scienza occulta” – sulle fasi d’evoluzione della nostra Terra: l’antico Saturno, l’antico Sole e l’antica Luna.

 

Se ricordate ciò che è stato detto là, saprete che le cose non vi sono descritte come lo fanno i geologi e gli attuali scienziati. Da un lato, essi pensano alla Terra come se l’uomo non ne facesse assolutamente parte e dall’altro, pensano all’umanità come se sussistesse da un’altra parte, in un Antropologia di fatto separata da tutto il resto, come se l’umanità si conducesse su di un suolo che gli è totalmente estraneo. Per uno studio veramente fruttuoso non è questa una posizione accettabile! Se vi rapportate a quanto è detto dell’antico Saturno, dell’antico Sole e dell’antica Luna, vedete che in questa evoluzione, non si possono pensare separatamente le forze che agiscono nell’umanità e quelle che agiscono nel resto del pianeta.

 

Sì, sulla Terra l’umanità ha acquisito una certa autonomia

e vi si pone con una qualche indipendenza,

anche se ciò non rappresenta che uno stadio della sua evoluzione.

 

Ora, non vi si ha il diritto di vedervi una legge assoluta. Dobbiamo considerare l’umanità nei suoi rapporti costanti con l’evoluzione della Terra, e dire: l’interiorità attuale dell’intelligenza non esisteva un tempo. Quanto che oggi si localizza nella nostra testa, l’intelletto o la ragione, era un tempo come diffuso su tutto il pianeta, era una saggezza effettivamente generale e permeava tutto.

Si potrebbe dire che l’intelligenza governava tutto lo svolgimento dell’evoluzione terrestre.

 

L’uomo stesso, sull’antica Luna – per non parlare dell’antico Sole, né dell’antico Saturno –

non possedeva ancora una coscienza razionale, ma piuttosto una conoscenza onirica, sognante.

 

Questa conoscenza percepiva, all’esterno, i fenomeni del mondo, ma gli uomini non si dicevano: – “Là fuori, si svolgono i fenomeni del mondo e io li comprendo con la mia ragione” – no – essi non facevano che sognare delle immagini. Ciò che noi sentiamo attualmente localizzato nelle nostre teste, la razionalità, l’intelligenza, appariva allora agli uomini come una saggezza universale agente dall’esterno.

 

Distinguiamo attualmente tra le leggi della natura e la facoltà che in noi, può comprenderle; facoltà che chiamiamo anche della “nostra ragione”, ma l’uomo originario, seppure considerato nelle prime fasi della nostra evoluzione “Terra”, non aveva nella sua coscienza che delle immagini. Non faceva assolutamente nessuna distinzione tra le leggi della natura esterna e il suo proprio pensare. La Natura stessa non era che un pensato che si dava le proprie leggi. La ragione regnava all’esterno. Ma attualmente, nel presente stadio evolutivo, l’umanità è diventata autonoma e noi ci diciamo: – “In noi, vi è la ragione, e all’esterno, vi sono le leggi naturali.”

 

Questo, perché l’umanità terrestre si è evoluta; essa prende coscienza, fino ad un certo punto, d’una ragione che risiede in essa. Tocchiamo qui un punto importante di svolta evolutiva della Terra e dell’uomo, ma questo impulso non si è ancora pienamente realizzato, sviluppato: l’umanità è restata a metà di un cammino nel suo processo d’interiorizzazione della ragione. È un punto da tenere in considerazione, soprattutto nella nostra epoca e secondo la visione della Scienza dello spirito, perché oggi gli uomini sono estremamente fieri della loro intelligenza, vi vedono l’elemento decisivo della loro educazione. Si rappresentano la scienza come un bene comune che plana su tutta l’umanità e alla quale certuni hanno il dovere di sacrificare le loro personalità.

 

Tale è esattamente l’ideale delle nostre istituzioni scolastiche ufficiali: fare della scienza una cosa di fatto impersonale in seno alla quale si dirà il meno possibile: “io” – e il più possibile: “si”. “Si è trovato questo o quello… Si deve ritenere questo o quello per vero…” Si, l’ideale dei rappresentanti ufficiali della scienza, sarebbe che si possa passare da un’università all’altra, foss’anche molto lontana, senza trovarvi la minima differenza tra i professori, salvo forse che sotto il rapporto dei loro rispettivi temperamenti. Apparirebbe ideale che dopo aver ascoltato un corso di Botanica in una città del Nord, si potesse trasportarsi rapidamente in una città del Sud e accogliere l’esatta continuazione del medesimo corso.

 

Dappertutto, i corsi sarebbero conformi a quanto si conosce della Botanica. Si ha preventivamente paura che qualcosa di personale giunga a filtrare nel sapere. È in quest’ambito che si tende in modo estremamente energico a “livellare” tutta la cultura umana. Non devono esserci scarti su ciò che si è formulato una volta per tutte. È così che si cerca di separare radicalmente quanto è della scienza da ciò che è dell’uomo. Lo si separa d’altronde in molte altre maniere, ed è facile trovare degli esempi.

 

Ai nostri giorni, gli scienziati scrivono una quantità infinita di tesi, di dissertazioni, di saggi, etc. Questi scritti innumerevoli vengono letti, generalmente, solo da quelli che sono incaricati di giudicarli. Solitamente, un solo uomo li legge e dice ai suoi colleghi quanto bisogna pensarne. In seguito, tutta questa letteratura specializzata s’immagazzina, s’accumula in enormi cataste, nelle biblioteche. Se giunge qualcuno che deve ricominciare a scrivere sul medesimo argomento, egli consulta i cataloghi della biblioteca e giudica se vi si trova qualcosa di cui tener conto. In seguito s’impila tutto di nuovo.

 

Tutto questo concerne il meno possibile la persona, l’individuo. Nelle biblioteche pullulano migliaia d’opere che non interessano veramente a nessuno. Ed è uno spaventevole spreco, ma tra i più spaventevoli per il fatto che gli uomini non l’avvertano: sono al contrario, pienamente rassicurati. Essi stessi hanno solo bisogno di sapere che, quel che si voglia, finisce per trovarsi tutto nelle biblioteche, alla sola condizione di doverlo cercare. Certo, la scienza avrebbe un aspetto del tutto differente se gli uomini la portassero nelle loro teste piuttosto che impilarla sugli scaffali delle biblioteche!

 

Questo è uno dei segni – e ve ne sono ben altri – dai quali riconosciamo che la cultura generale è del tutto depersonalizzata. Gli uomini amano sentirla come una nube che li sovrasta, ma ciò che producono gli uomini non appartiene esclusivamente a loro: appartiene anche all’universo. Per questo dissi che è indispensabile considerare l’uomo in rapporto con tutto il suo pianeta, e il suo pianeta in rapporto con tutto il cosmo!

 

L’uomo si sforza, con la sua intelligenza, d’elaborare delle scienze che sfocino sempre nel “si pensa”, “si sa”, etc. Passano le generazioni e gli uomini si dissecano sempre di più: in questi mucchi di scritti, si trovano infine, solo delle non verità – oggettive, certo – ma che non toccano nulla di personale e che nessuno prende a cuore.

 

Vi sono delle associazioni di scienziati che vedono di malanimo che dopo i discorsi ufficiali, ci s’intrattenga in piccoli comitati, davanti ad una tazza di thè o di caffè… quelli che hanno la debolezza di provare un poco d’attaccamento, o d’entusiasmo, per la loro scienza, passano per dei dilettanti, per gente poco seria priva del senso dell’universale.

 

Ero un giorno ad una riunione in cui Helmholtz teneva una conferenza. Helmholtz leggeva il suo testo che non era stato dato ancora alla stampa, e la gente ascoltava… come si ascolta in questi casi. Dopo la conferenza, mi si avvicinò un giornalista che mi disse: “A che scopo questa lettura? Non se ne aveva bisogno! Quelli che lo vorranno potranno leggere il testo quando sarà stampato. Era inutile leggercelo. Helmholtz avrebbe fatto qualcosa di più utile se avesse semplicemente passeggiato nell’anfiteatro stringendo delle mani.

 

Da un lato, vi sono quelli che s’interessano a tutti i dettagli, che vi si appassionano, s’infiammano. La loro scienza si trasmuta in una cosa vivente, perché tutto ciò che noi pensiamo può essere filtrato attraverso la nostra vita affettiva e compenetrato di calore animico. Gli apporti d’una particolare scienza s’innalzano allora fino all’universale.

Dall’altro lato – ed è la mentalità più diffusa – si persegue sempre di più il desiderio di creare degli automi che si facciano carico di tutti i lavori scientifici, affinché gli uomini non abbiano più bisogno di pensare con le loro teste.

 

Ora, ciò che si fa con fuoco, direi ugualmente, con cuore, diviene, in realtà, questione riguardante tutto il nostro pianeta ed in seguito, tutto il cosmo. Quello che l’uomo fa quando pensa, è altrettanto reale che il movimento dell’acqua che scaturisce da una sorgente e discende fino al mare – dove quest’acqua evapora per poi ricadere come pioggia. E quando piove, le piante germogliano, etc. – questi sono avvenimenti planetari – e quando l’uomo pensa, è anche questo un altro avvenimento planetario.

 

È precisamente lo scopo dell’uomo: interiorizzare in sé questa intelligenza impersonale ch’era precedentemente diffusa su tutto il pianeta, e unirsi ad essa. L’uomo obbedisce dunque ad un giusto impulso quando fa del suo sapere una questione personale, quando è capace di compenetrarlo d’entusiasmo e trasmetterlo agli altri con calore, con tutto il suo cuore.

 

Quando non lo fa, s’accontenta d’immagazzinare fatti, e non arriva nulla di ciò che deve giungere. L’anima senziente dell’uomo non lo sperimenta. La cultura scientifica non si sviluppa che nelle teste, s’allontana dalla Terra, invece di discendere nei cuori. Gli spiriti luciferici guatano questo scarto di conoscenza che i cuori non hanno voluto e che le anime senzienti non hanno sperimentato – essi raccolgono tutto questo scarto. La sola possibilità di sfuggire agli spiriti luciferici nella nostra cultura razionale, è quella di compenetrarla di sentimento individuale, come vi sto dicendo.

 

Ma quello che accade ai nostri giorni, ciò che accade in realtà da molto tempo e che dovrà assolutamente cambiare, è che lasciamo diventare l’esistenza terrestre preda del mondo luciferico, o alle forze del freddo, dell’aridità e dalla secchezza. Questo ritarda la Terra nella sua evoluzione; essa potrebbe ritrovarsi, per questo, in una fase anteriore. Se ciò continuerà, essa non potrebbe giungere al termine previsto, perché gli uomini perderebbero le loro anime senzienti. La scienza impersonale è l’assassina dell’anima e dello spirito dell’uomo. Essa finirebbe per fare della Terra una pianta morta, popolata d’automi umani. È necessario oggi, comprendere la gravità di questo rischio! Non è permesso assistere con indifferenza a questo “assassinio cosmico”.

 

Tutt’altro problema si pone a proposito dell’umana facoltà del desiderio, che si collega agli impulsi volitivi. Anche qui vi sono due ideali. Il primo ideale è che tale elemento volontario fondato sui desideri, si sottometta sempre più ai comandamenti, alle leggi dello stato, etc. Si trova allora la legalità generale da una parte e i desideri istintivi degli uomini dall’altra.

 

Il secondo ideale, è che ciò che si riflette nell’uomo sotto la forma di desideri e volizioni si spinga progressivamente fino al dominio del pensiero puro, e si trasformi nella vita sociale in amore. È ciò che ho esposto nella mia “Filosofia della libertà”. Lì, ho mostrato che le leggi morali devono nascere da ciascuna individualità umana. Quando ciò che nasce dall’individuo s’innalza fino al pensiero puro vi è un accordo generale tra ciò che fanno tutti gli uomini e l’ordine sociale che ne risulta.

La maggior parte delle persone preferirebbe fissare, organizzare, ciò che dovrebbero volere gli uomini.

 

Ma questi hanno paura d’un ordine sociale in cui ciascuno potrebbe darsi liberamente la propria legge. Preferiscono degli “imperativi categorici” all’amore che dovrebbe scaturire dagli uomini, e tuttavia questi imperativi, questi precetti astratti, che siano fatti sul modello del Decalogo o d’un qualunque Codice Civile, non possono giungere che a rafforzare negli uomini i desideri istintivi – questi desideri che vediamo abbondare oggi dovunque e che infine sono divenuti il solo ingrediente della nostra vita sociale. Là, l’uomo non elabora la sua volontà fino a renderla individuale, e non l’innalza fino al livello del pensiero puro.

 

Questa mancanza concerne, in realtà tutto il suo pianeta, e attraverso questo, il cosmo intero. È quanto attendono con avidità gli spiriti arimanici. Essi se ne appropriano ed utilizzano tutto questo mondo di desideri e di volizioni che non si trasformano affatto in amore, trasmettendolo a delle entità estremamente individualizzate e la cui natura è demoniaca.

Poco fa abbiamo visto nascere una entità luciferica piuttosto collettiva, grazie all’intelligenza non elaborata; e ora, vediamo sorgere delle entità demoniache del tutto individualizzate a partire dai desideri umani non trasformati in amore.

 

Se non ci si sforzerà di realizzare una forma individualizzata di vita sociale, la Terra si colmerà d’esseri sovrasensibili arimanici che la priveranno della possibilità d’evolvere fino al suo scopo finale, vale a dire nel metamorfarsi nel “futuro Giove“.

 

 

In questo disegno schematico, ho indicato l’intelligenza astratta luciferica, collettiva, a sinistra. E dall’altra parte, ho indicato l’elemento arimanico individualizzato che nasce dalla volontà non trasformata in amore. Questo schema riassume gli inizi di una nuova civilizzazione. Si vede così formarsi ad Ovest, a partire dagli impulsi egoisti che sono così forti nel mondo occidentale, e all’Est, dove regna la sola soggettività umana con una cultura estatica in decadenza, il germe di una nuova Creazione.

Sotto molti rapporti, l’automatismo regna già nel mondo terrestre, ma ha ancora un carattere molto individualizzato. Gli automi attuali rendono un suono molto particolare: il suono dell’oro e dell’argento…

 

A proposito, non bisogna abbandonarsi a moti di simpatia o d’antipatia, ma portare uno sguardo penetrante sul divenire mondiale, ricollegando al divenire cosmico quello che accade tra gli uomini terrestri. Ci si dirà allora: è dato agli uomini far progredire giustamente l’evoluzione del loro pianeta. I pericoli che vi ho tratteggiato minacceranno l’umanità se essa non proverà a trasformare il suo sapere in saggezza.

 

Si può certamente, ricevere queste verità della Scienza spirituale e coltivarle con molta interiorità, con molto sentimento; voglio mostrarvelo, attirando la vostra attenzione su di un simbolo cosmico, che è in vero, retrogrado: l’aspetto attuale della nostra Luna.

Guardiamo la Luna al suo primo o al suo ultimo quarto! Abbiamo là, nella curvatura della sua falce, una immagine di quello che potrebbe divenire la Terra. A colui che vede il sovrasensibile, la parte oscura di questa Luna mostra delle piccole forme demoniache che si muovono in maniera ributtante.

 

Esse appaiono nella parte oscura che s’incardina nella curva chiara del crescente lunare. La Luna ci presenta una immagine di quello che la Terra potrebbe diventare, se gli uomini non la preserveranno! È un’immagine cosmica, e noi dobbiamo abituarci conoscere il senso intimo di quanto vediamo nel cosmo. Qualcosa che è come una caricatura dell’esistenza terrestre è stata deposta là, in questa falce lunare. Sì può comprender meglio ciò che si vede nel cosmo, quando si osserva ciò che accade tra gli uomini, e inversamente, si possono comprendere meglio gli scopi umani quando si percepisce il vero significato dei dati del cosmo. Ma allora, gli aspetti del cosmo possono insegnarci ciò che dovrà essere la Morale, l’Etica, della futura umanità!

 

Quanto vi ho detto su Lucifero e Arimane non dovrà mai servire per edificare delle teorie. E non è sufficiente cercare di definire ciò che sono Lucifero e Arimane. È necessario che impariamo a vederli, in tutto ciò che ci circonda: l’attività degli spiriti luciferici che vorrebbero trattenere la Terra a stadi precedenti, e quella degli spiriti arimanici che vorrebbero ritardare l’evoluzione attuale ed impedire che giungesse allo stadio del futuro Giove.

 

È necessario anche comprendere queste cose nei dettagli; bisogna, si può dire, giudicare di quanto è morale con l’aiuto delle leggi della natura, e giudicare le leggi naturali con l’aiuto della Morale. Si getta così un ponte tra la concezione morale del mondo e la sua concezione scientifica, questo grande ponte di cui vi ho già parlato qui.

 

È necessario anche considerare da questo punto di vista le cose che attualmente accadono, perché è solamente quando la liberà volontà di un uomo interviene nel divenire mondiale che potranno essere messe in opera i rimedi che vi ho brevemente indicati oggi. La direzione futura dell’evoluzione dipenderà essenzialmente dall’uomo e dall’umanità. Questa è una verità che non bisogna scordare mai.

 

Colui che non ama che delle teorie, colui che, ad esempio, si preoccupa solamente di ciò che accadrà nel corso dei secoli o dei millenni, dimentica che siamo già in un’epoca in cui il compito di metamorfosare la Terra è già affidato all’umanità.

Tutto quello che d’intelligente deve essere adottato dall’anima senziente dell’uomo e tutto quello che sale dall’uomo in forma di desideri deve potersi trasformare in amore.

Si tratta dell’amore per tutti gli esseri umani – un amore che non si può raggiungere che nel pensiero puro e libero.

 

Nel pensare, chiarezza.

Nel sentire, interiorità.

Nel volere, presa di sé.

Se mi sforzo,

posso sperare di condurmi al meglio sui sentieri della vita,

davanti ai cuori umani,

nella cerchia dei doveri.

Perché

 la chiarezza zampilla dalla luce dell’anima,

l’interiorità conserva il calore spirituale.

e la presa di sé fortifica la forza vitale.

E tutto insieme, con la fiducia in Dio,

ci assicura un giusto procedere sui cammini della vita.

 

Così, ho attirato la vostra attenzione su due correnti culturali che sono della più grande importanza.

Ho ancora una volta, provato a mostrare, da questa prospettiva, quale sia lo scopo di una Scienza spirituale veramente assunta con serietà. Non si tratta di d’attuarsi in misteriose rivelazioni, ma di voler intervenire nell’evoluzione dell’umanità, affinché, grazie all’essere umano, il divenire universale si formi in una giusta maniera