I 7 suggelli occulti

O.O. 104 – L’Apocalisse – (Immagini di colonne…)


 

IMMAGINI DI COLONNE E SUGGELLI OCCULTI

Introduzione di Rudolf Steiner Scritto nell’ottobre 1907

 

Le tavole qui unite sono una riproduzione dei « Suggelli ed Emblemi » che servirono per la decorazione della sala nella quale ebbe luogo a Monaco di Baviera, dal 18 al 21 maggio 1907, il Congresso della Federazione delle sezioni europee della Società Teosofica. Essi non sono simboli arbitrari che si possano interpretare razionalmente, ma piuttosto sono « caratteri grafici » scientifico-spirituali che devono essere presi in modo corrispondente alla vera scienza dello spirito. Quest’ultima non escogita quei segni nell’intelletto o nella fantasia arbitraria, ma in essi ridà soltanto quello che si presenta in realtà come immagine alla percezione spirituale nei mondi soprasensibili.

 

Nessuna speculazione, nessuna spiegazione intellettuale, sia pur essa molto intelligente, è adatta di fronte a questi segni, appunto perché essi non sono escogitati, ma forniscono soltanto una descrizione di quanto il cosiddetto « veggente » percepisce nei mondi invisibili. Per i segni qui riprodotti si tratta della descrizione di esperienze del mondo «astrale» e del mondo «spirituale» o devacianico. I «suggelli » delle prime sette tavole rappresentano questi fatti reali del mondo astrale, e le sette « colonne » fatti altrettanto reali del mondo spirituale.

 

Mentre però i suggelli riproducono in modo immediato le esperienze della « visione spirituale », in quanto alle sette colonne le cose stanno diversamente. Le percezioni del mondo spirituale, infatti, non sono paragonabili ad un « vedere », ma piuttosto ad un « udire spirituale ». Occorre peraltro badare che quell’« udire » non va pensato troppo simile a quello del mondo fisico, perché, anche se è possibile paragonarlo ad esso, tuttavia ne differisce assai. Le esperienze di questo udito spirituale si possono esprimere in un’immagine, soltanto se dal suono le si traspone nella forma. Così è avvenuto per queste « colonne », ma la loro essenza è solo comprensibile se si pensano le forme plasticamente e non pittoricamente.

 

Nel senso della scienza dello spirito

le cause di ogni cosa del mondo fisico sono poste in quello soprasensibile, invisibile.

Quello che si manifesta fisicamente ha i suoi archetipi nel mondo astrale

e le sue forze primordiali spirituali, o suoni originari, nel mondo spirituale.

 

I sette suggelli

rendono gli archetipi astrali dell’evoluzione dell’umanità sulla terra nel senso della scienza dello spirito.

Quando il « veggente » ricerchi sul piano astrale quell’evoluzione nel più lontano passato e nel più lontano avvenire,

essa gli si presenta in quei sette suggelli.

Egli nulla ha da inventare, ma soltanto da comprendere i fatti da lui percepiti spiritualmente.

 

 

Il primo suggello riassume tutta l’evoluzione terrestre dell’uomo.

 

Questo come pure altri suggelli della serie, in un certo senso, si possono trovare anche descritti nella « Rivelazione di San Giovanni » o Apocalisse. Chi cerchi infatti di comprendere questo scritto nel senso della scienza dello spirito, non vede in esso null’altro che la descrizione in parole di quanto il veggente percepisce sul piano astrale, in forma di archetipi, quale evoluzione dell’umanità. Allo stesso modo costui comprende anche le prime parole di questo scritto che, rese il più possibile in modo esatto, suonano così:

« La rivelazione di Gesù Cristo che Dio gli ha dato, affinché sia mostrata in breve ai suoi servitori, come avvengano i fatti necessari; questo è stato inviato in segni mediante l’angelo di Dio al suo servitore Giovanni. Ed egli ha espresso la « parola » di Dio e la sua rivelazione attraverso Gesù Cristo, nel modo come egli ha visto ».

Dallo scrittore della « rivelazione occulta » sono indicati i « segni » che egli ha visto.

 

Nei seguenti suggelli si potrà vedere che, per molti aspetti, essi sono simili a quanto è descritto nell’Apocalisse, ma non del tutto. I nostri disegni, infatti, hanno alla base un metodo scientifico spirituale che è sì in armonia con tutte le rivelazioni, ma che, corrispondendo alle necessità spirituali moderne dell’umanità, si è formato, in una sua propria figura, dopo il secolo XIV in quei circoli che, da allora, hanno il compito di curare queste cose. Malgrado ciò, dove sarà il caso, qui la descrizione sarà fatta con riferimento alla « rivelazione di Giovanni ».

Occorre pure rilevare espressamente che qualche cosa dei sette suggelli è già stato pubblicato in altre opere moderne; chi però è addentro in questi argomenti potrà rilevare che le altre riproduzioni, in diversi punti, si staccano dalla forma qui data che vuole portare ad espressione il puro sostrato scientifico spirituale.

 

Per il primo suggello si può confrontare la relativa descrizione nell’Apocalisse:

« Ed io mi voltai per percepire la voce che mi parlava; e vidi sette candelabri d’oro, e in mezzo ai candelabri l’immagine del figlio dell’uomo, vestito d’una veste lunga fino ai piedi e cinto d’una cintura d’oro intorno ai lombi; e il suo capo e i suoi capelli erano bianchi come candida lana o come neve, e i suoi occhi erano come una fiamma di fuoco. E i suoi piedi erano come metallo ardente, arroventato in una fornace, e la sua voce era come la voce di molte acque. Ed egli teneva nella sua mano destra sette stelle; e dalla sua bocca usciva una spada a due tagli, acuminata, e il suo volto era come il sole quando splende nella sua forza ».

 

A grandi tratti viene qui accennato ai più vasti segreti dell’evoluzione dell’umanità. Se si volesse rappresentare in modo esauriente quello che il veggente può vedere da queste immagini, occorrerebbe scrivere un grosso volume. Farò soltanto qualche osservazione. Ogni segno, ogni forma dei suggelli dice molto, e quanto qui vien detto è soltanto una parte di quel molto. Fra gli organi e i mezzi di espressione dell’uomo ve ne sono alcuni che, nella loro forma attuale, rappresentano gradini discendenti d’evoluzione di forme precedenti, che hanno quindi già superato il loro grado di perfezione; altri invece rappresentano i gradini iniziali di un’evoluzione che si muove in direzione ascendente. Tali organi umani sono oggi ancora imperfetti ed in futuro dovranno adempiere a tutt’altri compiti superiori. Un organo che in avvenire sarà molto superiore e più perfetto di quanto non sia oggi è quello della parola, con quanto nell’uomo è ad esso connesso.

 

Nell’accennare a questo, si tocca un grande segreto dell’esistenza che viene pure chiamato il « mistero della parola creatrice ». Con questo è accennato allo stato futuro di questo organo che in avvenire, quando l’uomo sarà spiritualizzato, diverrà un organo di riproduzione.

Nei miti e nei racconti religiosi si accenna a questa forma futura spiritualizzata di generazione, con l’immagine appropriata di una spada di fuoco che esce dalla bocca.

• I primi gradini dell’evoluzione terrestre dell’uomo trascorsero in un’epoca nella quale la terra era ancora infuocata; dall’elemento del fuoco si sono venute formando le prime incarnazioni umane; alla fine del suo cammino terrestre, l’uomo stesso irradierà in modo creativo verso l’esterno la sua interiorità mediante la forza dell’elemento fuoco.

 

• Questa evoluzione, dall’inizio alla fine della terra, come è ridata nel primo suggello, si apre al « veggente » quando egli osserva sul piano astrale l’archetipo dell’uomo in divenire.

• L’inizio dell’evoluzione terrestre è data nei piedi infuocati, la fine nel volto di fuoco, e la forza perfetta della « parola creatrice », che alla fine dovrà essere conquistata, nella spada di fuoco che esce dalla bocca.

• Mentre avviene questa evoluzione, il divenire dell’uomo e le sue forze così sviluppantisi si trovano sotto l’influenza successiva di forze che si esprimono nelle sette stelle della mano destra. Così ogni linea, ogni punto di quest’immagine rappresenta in certo modo qualcosa che è in rapporto con il complessivo mistero evolutivo dell’uomo.

 

Il secondo suggello

rappresenta uno dei primi stadi evolutivi dell’umanità terrestre con tutto quanto vi appartiene.

 

Nel lontanissimo passato l’uomo terrestre ancora non aveva quella che si chiama anima individuale.

Allora egli aveva quello che oggi hanno ancora gli animali,

rimasti indietro a un precedente gradino evolutivo dell’umanità: aveva cioè l’anima di gruppo.

 

Quando, mediante la chiaroveggenza immaginativa,

si voglia retrospettivamente seguire fino ai tempi primordiali le anime di gruppo umane sul piano astrale,

ne risulta che le diverse forme delle stesse possono essere ricondotte a quattro tipi fondamentali.

• Questi sono riprodotti nei quattro animali apocalittici del secondo suggello: leone, toro, aquila, e quella figura

che, quale anima-gruppo, si avvicina all’anima individuale dell’uomo attuale

e che perciò vien pure chiamata « uomo ».

• In tal modo si tocca la verità di quello che spesso, per quel che riguarda i quattro animali,

viene « interpretato » in maniera aridamente allegorica.

 

 

Il terzo suggello rappresenta i segreti della cosiddetta armonia delle sfere.

 

L’uomo sperimenta questi segreti nell’intervallo fra la morte e una rinascita (nel mondo spirituale o devacian, come lo chiama abitualmente la letteratura teosofica).

Per tutti questi suggelli occorre sempre tener presente che essi rappresentano soltanto le esperienze del mondo astrale. Ma in quest’ultimo possono esser osservati anche altri mondi, oltre a quello astrale stesso. Il nostro mondo fisico, per esempio, può esser osservato sul piano astrale nei suoi archetipi. E sempre su questo piano il mondo spirituale può esser osservato nelle sue immagini riflesse. Così il terzo suggello rappresenta le immagini, riflesse nell’astrale, del mondo dello spirito.

Gli angeli che suonano le trombe rappresentano gli esseri primordiali spirituali dei fenomeni universali; i suoni stessi delle trombe rappresentano le forze che scorrono nel mondo da quegli esseri primordiali, mediante le quali gli esseri e le cose vengono formati e conservati poi nel loro divenire e nel loro agire.

I « cavalieri dell’Apocalisse » rappresentano i principali punti di evoluzione attraverso i quali passa un’individualità umana nel corso di molte incarnazioni; punti che sul piano astrale sono rappresentati nei cavalieri sui cavalli:

un candido cavallo, che esprime un primissimo gradino dell’evoluzione animica;

un cavallo fulvo, color del fuoco, che indica un livello di evoluzione dell’anima a carattere guerresco;

un cavallo nero, che corrisponde a quel livello animico sul quale è sviluppato soltanto il percepire fisico esteriore dell’anima; ed infine

un cavallo dai riflessi verdi, immagine dell’anima matura che ha la padronanza sopra il corpo (e per questo il colore verde, che risulta quale espressione della forza vitale agente dall’interno verso l’esterno).

 

 

Il quarto suggello 

rappresenta fra l’altro due colonne, delle quali una sorge dal mare e l’altra dalla terra ferma.

 

• In queste colonne è accennato al segreto della funzione che svolgono nell’evoluzione umana il sangue rosso, ricco di ossigeno, e il sangue blu-rosso, ricco di anidride carbonica. Sulla terra l’io umano compie la sua evoluzione per il fatto che esso, fisicamente, esprime la sua vita nell’azione reciproca fra sangue rosso, senza il quale non ci sarebbe vita, e sangue blu, senza il quale non ci sarebbe conoscenza.

Il sangue blu è l’espressione fisica delle forze che dànno la conoscenza ma che per sé sole, nella loro forma umana, sono in relazione con la morte;

il sangue rosso è invece l’espressione della vita che però, nella forma umana, per sé sola non potrebbe dare alcuna conoscenza.

• Nel loro comune agire, esse rappresentano l’albero della conoscenza e l’albero della vita, o anche le due colonne, sulle quali si sviluppano la vita e la conoscenza dell’io fino a quel grado di perfezione nel quale l’uomo diverrà uno con le forze universali della terra. Questa lontana condizione futura appare nel suggello come un torso umano formato da nuvole e un volto che si è assimilato le forze spirituali del Sole.

• L’uomo allora non acquisterà più il « sapere » dall’esterno, ma lo avrà « ingoiato », la qual cosa è accennata dal libro nel centro del suggello. Soltanto grazie a un tale « ingerire » ad un livello superiore di esistenza, si aprono i sette suggelli del libro, come è pure indicato nel terzo suggello.

• Nella « Rivelazione di San Giovanni » si trovano queste significative parole: « Ed io presi il libretto dalla mano dell’angelo e lo mangiai… ».

 

 

Il quinto suggello

 

rappresenta uno stadio superiore di evoluzione dell’uomo

che si realizzerà quando la Terra si sarà di nuovo riunita al Sole

e quando l’uomo lavorerà non più soltanto con le forze terrestri, ma anche con le forze del Sole.

 

La « donna che genera il Sole » si riferisce a quell’uomo del futuro.

• Certe forze di natura inferiore che vivono nell’uomo e che lo ostacolano

nel pieno sviluppo della sua superiore spiritualità saranno allora state da lui espulse.

 

Nel suggello quelle forze sono rappresentate

• da un lato nella bestia con le « sette teste e le dieci corna »,

• e dall’altro lato nella luna ai piedi dell’uomo solare.

Per la scienza dello spirito la luna è il centro di certe forze inferiori che ancor oggi agiscono nell’entità umana

e che l’uomo dell’avvenire costringerà « sotto di sé ».

 

 

Il sesto suggello rappresenta l’uomo purificato,

non soltanto spiritualizzato, ma divenuto forte nella spiritualità, che non solamente ha superato le forze inferiori,

ma anche le ha trasformate al punto che esse si trovano, migliorate, al suo servizio.

• La bestia addomesticata esprime questo fatto.

• Nella « Rivelazione di San Giovanni » si legge in proposito:

« Ed io guardai un angelo che scendeva dal cielo, che teneva le chiavi dell’abisso e aveva nella mano una grossa catena. Ed egli ridusse in suo potere il drago, il serpente dei tempi primordiali, che è il diavolo e Satana, e lo legò per mille anni ».

 

 

 

Il settimo suggello è la riproduzione del « mistero del santo Gral ».

È quell’esperienza astrale che riproduce il senso universale dell’evoluzione dell’uomo.

 

Il cubo rappresenta il « mondo spaziale », ancora non compenetrato da alcun essere fisico e da alcun avvenimento fisico. Per la scienza dello spirito, infatti, lo spazio non è soltanto il « vuoto », ma il portatore che nasconde in sé, in modo ancora invisibile, i semi di tutto quanto è fisico. Da esso si condensa tutto il mondo fisico, come un sale precipita da una soluzione ancora del tutto trasparente.

 

È quello che, in rapporto all’uomo, si forma dal mondo spaziale, attraversa la sua evoluzione dall’inferiore al superiore.

Dalle tre dimensioni dello spazio, che sono espresse nel cubo, crescono dapprima le forze umane inferiori,

rese visibili mediante i due serpentiche generano dal loro intimo la superiore natura spirituale affinata,

rappresentata dalle cosmiche spirali.

 

Grazie alla crescita di queste forze superiori, l’uomo può divenire ricettivo (un calice)

per l’accoglimento della pura essenza spirituale del mondo, rappresentata dalla colomba.

Con questo l’uomo diviene signore delle forze spirituali universali, la cui immagine è l’arcobaleno.

 

Ecco una descrizione appena abbozzata di questo suggello che nasconde in sé profondità incommensurabili

e che si può manifestare a chi lo lascia agire su di sé nella meditazione piena di devozione.

Il suggello è circondato con il detto della moderna scienza dello spirito:

« Ex Deo nascimur, in Christo morimur, per Spiritum Sanctum reviviscimus »,

« Da Dio nasciamo, in Cristo moriamo, attraverso Io Spirito Santo ci rigeneriamo ».

In questo detto è proprio pienamente indicato il senso dell’evoluzione umana.

 

Nella sala del congresso (Monaco – 1907) questi suggelli erano intercalati da sette colonne che qui sono pure riprodotte. Nei capitelli di queste colonne, come si è detto prima, sono rappresentate esperienze del « veggente » nel mondo spirituale (la parola veggente in questo campo non è però più la denominazione appropriata). Si tratta della percezione delle forze primordiali che consistono in suoni spirituali. Le forme plastiche dei capitelli sono riduzioni di quello che il « veggente » ode. Tali forme non sono assolutamente arbitrarie, ma esse risultano in modo del tutto naturale quando il « veggente » lascia agire sulla mano plasmatrice la « musica spirituale », l’armonia delle sfere, che permea tutto il suo essere. Le forme plastiche sono qui veramente una specie di « musica congelata » che porta ad espressione i segreti universali. Che queste forme compaiano quali capitelli di colonne appare del tutto naturale a chi penetra chiaramente la realtà delle cose.

 

Il fondamento dell’evoluzione fisica degli esseri della terra si trova nel mondo spirituale.

Di là essa viene « sostenuta ».

Ora, ogni evoluzione consiste di un progredire attraverso sette gradini.

 

(Il numero sette non deve con questo essere considerato come il risultato di una superstizione, bensì come l’espressione di una legge spirituale, allo stesso modo come i sette colori dell’arcobaleno sono l’espressione di una legge fisica).

La terra stessa, nella sua evoluzione, progredisce attraverso sette stadi, indicati coi nomi dei sette pianeti: Saturno, Sole, Luna, Marte, Mercurio, Giove e Venere (a questo proposito si confronti la mia Scienza occulta oppure La cronaca dell’akasha). Ma non soltanto un corpo celeste progredisce in questo modo nella sua evoluzione, ma ogni evoluzione si svolge in sette gradini che, secondo la moderna scienza dello spirito, vengono indicati con espressioni equivalenti ai sette stati planetari.

 

Come prima abbiamo detto, le forze spirituali portatrici di questi stati vengono riprodotte nelle forme dei sette capitelli. Non si giungerà però ad alcuna comprensione della cosa se, nel guardare le forme, ci si baserà soltanto su di una spiegazione intellettuale. Occorre immedesimarsi nelle forme, sentendole artisticamente, e lasciare agire su di sé i capitelli appunto come forma. Chi non badi a questo, crederà di trovarsi di fronte soltanto ad allegorie oppure, nel migliore dei casi, a dei simboli.

E allora egli avrebbe frainteso.

 

Lo stesso motivo passa attraverso tutti i sette capitelli: una forza dall’alto e una dal basso tendono dapprima una verso l’altra, poi, raggiungendosi, agiscono assieme. Queste forze sono da sentire nella loro pienezza e nella loro vita interiore, e poi l’anima stessa deve sperimentarle nel modo in cui esse, formandosi in maniera vivente, si allargano, si riuniscono, si serrano, s’intrecciano, si chiudono e così via. Si potrà sentire una tale complicazione di forze come si sente il « prender forma » delle piante dalle loro forze vitali; si potrà allora sentire come la linea di forza nella colonna cresca dapprima verticalmente verso l’alto, come essa si sviluppi poi nelle figurazioni plastiche inferiori dei capitelli che si aprono e si schiudono alle forze che vengono loro incontro dall’alto, e ne nasca così un vero capitello portante.

 

Dapprima si sviluppa la forza dal basso nel modo più semplice, mentre le viene incontro, in modo altrettanto semplice, la forza dall’alto (colonna di Saturno); le forme si riempiono quindi dall’alto, si addentrano nelle punte dal basso e agiscono in modo che le forme inferiori si spostano verso i lati, mentre le stesse forme inferiori si aprono in formazioni viventi (colonna del Sole). Nel capitello successivo la parte superiore si articola maggiormente, e una punta, che prima era germogliata, diviene come un principio fecondante, mentre la parte inferiore si trasforma in una coppa portatrice di frutto.

 

L’altro motivo di forza, tra i due, si è trasformato in un principio sostenitore perché il rapporto fra le parti mediane non potrebbe essere sentito abbastanza forte nella funzione di energia sorreggente (colonna della Luna). In seguito interviene una divisione fra la parte superiore e quella inferiore, i forti sostegni del capitello della Luna sono diventati essi stessi simili a colonne, mentre quello che c’è in mezzo in alto e in basso si è sviluppato in una forma nuova; dall’alto si accenna un nuovo motivo (colonna di Marte). Le figure nate dalla riunione fra l’alto e il basso hanno assunto vita e appaiono perciò come avviluppate da serpenti. Si dovrà sentire come questo motivo sia sbocciato organicamente dal precedente. Le forme intermedie che erano nel capitello di Marte sono scomparse, e la loro forza è stata assorbita dalla parte sostenitrice interna del capitello; gli accenni che prima venivano dall’alto sono divenuti più pieni (colonna di Mercurio).

 

Ora l’evoluzione procede in una specie di semplificazione che peraltro racchiude in sé il frutto della precedente complessità. La parte superiore si apre a forma di calice, quella inferiore semplifica la vita in una forma casta (colonna di Giove). L’ultimo stadio mostra nel modo più alto questa « pienezza interiore » unita alla semplificazione esteriore. Le trasformazioni di crescita dal basso hanno suscitato dall’alto una forma a calice capace di portare dei frutti (colonna di Venere).

Se si può avvertire quello che del divenire cosmico è espresso in questa colonna, si sentiranno leggi che racchiudono tutto l’essere, che risolvono gli enigmi della vita in tutt’altro modo che le astratte «leggi naturali».

In queste figurazioni vuol esser data una prova di come la veggenza spirituale possa divenire forma, vita ed espressione artistica. Si noti che le figurazioni riproducono viventi forze essenziali dei mondi superiori; e queste stesse forze superiori spirituali agiscono profondamente su chi osserva le immagini. Esse agiscono direttamente sopra forze ad esse corrispondenti, che sonnecchiano in ogni uomo. Ma la loro azione è giusta soltanto se si considerano queste immagini col giusto atteggiamento interiore dell’anima.

 

Chi esamini le immagini con rappresentazioni antroposofiche nella testa

e sentimenti antroposofici nel cuore ne avrà un’impressione molto sacra.

 

Chi le volesse appendere o mettere in un posto qualsiasi, guardandole con pensieri e sentimenti di tutti i giorni, ne risentirebbe effetti sfavorevoli che potrebbero andare fino a cattive influenze sulla vita del corpo. Ci si comporti in conseguenza e ci si accosti a queste immagini soltanto in un rapporto che sia all’unisono con la dedizione verso i mondi spirituali. Queste immagini devono servire per adornare una sala che serva per la vita superiore, e mai devono trovarsi o essere osservate in luoghi nei quali i pensieri degli uomini non siano all’unisono con esse.