I contenuti dell’Apocalisse sono impressi nell’aura eterica della Terra

O.O. 346 – Apocalisse ed agire sacerdotale – 13.09.24


 

Sommario: Contenuti dell’Apocalisse sono impressi nell’aura eterica della Terra e operano sul corpo eterico dell’uomo durante il sonno. L’antica e la nuova Gerusalemme

 

Miei cari amici! Ora dovremo prendere in considerazione la stessa Apocalisse siccome abbiamo riunito una somma di elementi al fine di giungere all’essere di questo libro, e contemporaneamente, ci rappresenteremo la cosa in modo tale da iniziare da alcune questioni che si riferiscono al fine, allo scopo di ciò che lo scrittore dell’Apocalisse vede e di ciò che vuole comunicare agli uomini. Dopo di ciò si mostrerà perché nella trattazione deve essere scelta proprio questa composizione.

 

Guardando, in primo luogo, a ciò che ci dà lo scrittore dell’Apocalisse, ciò si presenta, così si potrebbe dire, come una comunicazione agli uomini, una rivelazione agli uomini, una manifestazione, però, che si discosta, nell’essenza da ciò che compare quando vengono portate agli uomini altre comunicazioni non provenienti dalla chiaroveggenza.

E anche lo scrittore dell’Apocalisse si riferisce a quello che fu un avvenimento particolare, una potente illuminazione, a partire da cui egli fu in grado di fare la sua comunicazione all’umanità. Con ciò, in effetti, l’Apocalisse appare, però, come qualcosa che fa la sua comparizione come un fatto appartenente al progresso dell’evoluzione cristiana.

Possiamo dire che il grande punto di svolta dell’evoluzione cristiana sulla Terra, che supera ogni cosa, che prima poteva solo venire scorto, solo sperato, è naturalmente il mistero del Golgota. Dopo di ciò, vengono i singoli eventi, che devono accadere affinché l’evoluzione cristiana continui dal mistero del Golgota attraverso i tempi. Uno di questi avvenimenti è la visione avvenuta attraverso l’Apocalisse.

Il redattore dell’Apocalisse è anche completamente cosciente del fatto che egli pone, nell’evoluzione del presente, non soltanto ciò che egli deve esperire e che comunica agli altri, bensì, è anche completamente cosciente del fatto che, ciò che si trova ricevendo, e continuando ad elaborare questo libro, è un fatto.

 

Vedete, la cosa importante nel distinguere il Cristianesimo dalle altre confessioni religiose,

è che con le altre confessioni religiose si ha a che fare con degli insegnamenti,

mentre nello sviluppo cristiano l’essenziale è il mistero del Golgota

e a questo evento essenziale, devono aggiungersi altre azioni.

• Perciò non è di primaria e fondamentale importanza che l’uomo riceva i Vangeli interpretati,

bensì è essenziale che, attraverso il Cristianesimo, venga cercato un reale rapporto con il mistero del Golgota.

 

Sotto l’influsso dell’intellettualismo, il Cristianesimo, nei nostri tempi, ha assunto nuove forme. E così, si potrebbe dire, che ne potrebbe conseguire qualcosa di simile alla famosa affermazione: Gesù non appartiene ai Vangeli.

Questa frase significa che si può prendere il contenuto dei Vangeli come insegnamento, ma che non si dovrebbe prendere in considerazione il maestro che vi è dentro. Egli è fuori questione. Significa che solo il Padre appartiene ai Vangeli.

 

Sarebbe come se, nel mistero del Golgota, ne fosse essenzialmente derivato il fatto

che Gesù Cristo sia apparso e che abbia dato un insegnamento del Padre.

• Però, questo non è affatto la cosa essenziale.

L’essenziale è che si è compiuto l’evento del Golgota,

che il Cristo Gesù ha vissuto sulla Terra e ha realizzato questo evento.

L’insegnamento è solo l’aspetto accessorio, accidentale.

Il cristianesimo deve affermarsi nuovamente per riconoscere questo, ma anche per realizzarlo.

 

Ma anche lo scrittore dell’Apocalisse è consapevole che, mentre riceve la visione, questo fatto è accaduto e che questo fatto continua ad agire attraverso di lui. È qualcosa che dipende da lui. – Che accade allora di continuo?

Considerando le cose formalmente, cioè se consideriamo il suo stato attuale, l’uomo vive durante il giorno in modo tale da portare legati a se, con una certa normalità, i suoi quattro “vestiti”: il corpo fisico, il corpo eterico, il corpo astrale, e l’Io.

 

Quando dorme il corpo astrale e l’Io sono fuori dal corpo eterico e dal corpo fisico, essi sono nel territorio spirituale dell’ambiente terrestre, che si trova dietro alle apparenze fisico-sensibili. Essi non sono preparati oggi alla percezione, lo sono solo attraverso l’iniziazione.

L’uomo, nel sonno, vive un’esistenza intorpidita, di cui ha solo un sentimento generico durante il risveglio, oppure vede spesso dei sogni che, nel modo descritto, emergono dal sonno.

Da una parte abbiamo, all’interno del mondo spirituale, il corpo astrale e l’Io dell’uomo che si trovano proprio all’interno di un mondo da cui non possono ricevere nessuna impressione, nessuna impressione diretta di Cristo e del suo essere.

 

Se pensiamo a ciò che prima ho detto,

l’Io ed il corpo astrale entrano ogni notte nel mondo spirituale e qui non hanno nessun rapporto diretto con il Cristo;

la mattina ritornano nell’elemento fisico-terrestre e – perché ora il mistero del Golgota si è verificato –

ricevono subito un’impressione del Cristo perché il Cristo è nell’aurea della Terra.

Ma questa impressione rimarrebbe ottusa.

 

Proprio come le impressioni notturne rimarrebbero ottuse per il giorno,

così questa impressione potrebbe venire percepita in modo tale

che, il Cristo sia insito in ciò che giace nel sonno nel corpo fisico ed eterico,

nel modo in cui proprio lo stato di sonno viene percepito dagli adulti,

e non potrebbe sussistere nessuna esperienza chiara del Cristo.

 

Pensiamo che, dopo il compimento sulla Terra del mistero del Golgota, vi erano degli uomini che avevano ancora partecipato direttamente alla cosa e che, a partire da impressioni dirette, che avevano vissuto, potevano nuovamente trasmettere ad altri le proprie dirette impressioni percettive del mistero del Golgota.

Anche Cristo ha accolto i suoi discepoli in una scuola esoterica dopo la resurrezione e impartì loro importanti insegnamenti. In primo luogo, tutto ciò continuò a radicarsi nei primi decenni, dopo il compimento di questo mistero. Tutto ciò un giorno dovette avere una fine e vediamo anche come tutto ciò, in certe cerchie, si esaurisce.

Ora, si può dire che negli scritti identificati come gnostici ed in simili, e più antiche dissertazioni degli antichi maestri della chiesa, che erano ancora discepoli degli apostoli o discepoli dei discepoli degli apostoli, erano presenti insegnamenti esoterici potenti sul Cristianesimo che in seguito sono stati estirpati dalla chiesa perché, la chiesa, voleva essere padrona di quello che sempre è stato legato a questi insegnamenti: l’elemento cosmico.

 

Esistono cose di enorme importanza che sono state distrutte dalla chiesa.

Sono state annientate, ma la lettura nella cronaca dell’Akasha

le ricostruirà sino all’ultimo puntino sulla i, quando sarà il tempo di ricomporle.

 

Tuttavia, per lo sviluppo storico esteriore, ciò che era presente in grandi espressioni si sarebbe esaurito ma, al momento in cui incombeva questo esaurimento, vi fu anche l’Apocalisse. E quando l’Apocalisse viene accolta in maniera giusta – vorrei dire, che una prova venne fornita già da diversi uomini nel secondo stadio del tempo, dopo il mistero del Golgota –

quando l’Apocalisse, questa immagine grandiosa,

questa immagine di predizione dell’evoluzione viene accolta in maniera giusta,

cioè, quando viene accolta nel corpo astrale e specialmente nell’organizzazione dell’Io

allora l’Io ed il corpo astrale portano nello stato di sonno una simile manifestazione

– che, proprio come vi ho detto nella prima lezione,

viene direttamente dal mondo spirituale che è propriamente una specie di lettera,

una manifestazione verbale dal mondo spirituale collegata a delle visioni –

allora l’Io ed il corpo astrale portano, in uno stato di sonno,

una simile manifestazione fuori nel mondo dell’aura della Terra.

 

E questo, miei cari amici, significa che il contenuto

è stato interrato a poco a poco nell’etere dell’aura della Terra

da tutti quelli che hanno accolto l’Apocalisse con comprensione interiore.

Così si può dire che la presenza del Cristo che continua ad agire nell’aura terrestre

dà il tono fondamentale all’interno della stessa aurea terrestre.

 

Questo impulso del Cristo, quando il corpo astrale e l’Io sono fuori dal corpo fisico ed eterico,

influenza ogni notte dapprima ed in maniera profonda il corpo eterico dell’uomo.

 

Ora l’uomo, generalmente, non è in grado ritornando la mattina con il suo Io ed il suo corpo astrale nel corpo fisico a ritrovare ciò che è contenuto come impulso del Cristo nel corpo eterico.

Ma ora che, progressivamente, il contenuto dell’Apocalisse viene accolto dai discepoli di Giovanni, il senso delle parole si interra nell’etere dell’aura della Terra.

E poi, fra l’addormentarsi sino al risveglio, agisce sul corpo eterico umano ciò che è interrato nell’aura terrestre, ciò che venne interrato attraverso le grandi ed importanti impressioni che il redattore, o meglio, il ricettore dell’Apocalisse stesso, ha ricevuto dagli esseri divino-spirituali.

Ciò significa che quegli uomini che hanno una inclinazione verso il mistero del Golgota possono esporre, nello stato di sonno, il loro corpo eterico al contenuto dell’Apocalisse. È una cosa reale.

 

Grazie alla doverosa vocazione interiore al Cristo è possibile indurre un siffatto stato di sonno,

di modo che quanto provocato dal contenuto dell’Apocalisse nell’aura terrestre

e che si trova nella direzione dell’evoluzione cristica venga immesso nel corpo eterico umano.

Questo è un avvenimento reale.

Ciò è presente come azione continuativa dell’Apocalisse.

 

Nell’azione sacerdotale, a chi si è affidato a qualcuno nella cura dell’anima, si può tranquillamente dire: Attraverso il mistero del Golgota il Cristo è entrato nell’evoluzione della Terra.

Come preparazione, prima egli ha suscitato i vangeli, affinché gli uomini ricevessero nel loro corpo astrale e nel loro Io il contenuto dei vangeli, tale contenuto potesse passare nel corpo astrale e nell’Io, e gli uomini, durante il sonno, fossero preparati a ricevere al risveglio, l’impulso-Cristo nel loro corpo eterico.

Ma mentre lo scrittore dell’Apocalisse si inserì nel Cristianesimo in sviluppo gli divenne possibile incorporare al corpo eterico dell’uomo ciò che egli descrive in modo concreto, ciò che è all’interno nell’evoluzione del Cristianesimo attraverso le diverse epoche.

 

Vedete, con ciò abbiamo qualcosa nell’evoluzione della Terra

che è qualcosa di essenzialmente nuovo, rispetto agli antichi insegnamenti misterici.

• Infatti cosa hanno trasmesso propriamente gli antichi misteri all’iniziato?

Essi gli hanno trasmesso quello in cui si può guardare

se si ha una visione complessiva nella sua sostanzialità spirituale di ciò che è predisposto dall’eterno nel mondo;

nell’ambito dell’agire fisico esteriore si trova quell’entità divina che dall’eternità opera sulla sua traiettoria.

 

L’iniziato degli antichi misteri,

non ha avanzato nessun’altra pretesa che quella di ricevere nel suo corpo eterico

niente altro che ciò che si riceve proprio attraverso le esperienze dell’iniziazione.

 

L’iniziato cristiano non si è fermato qui.

Vuole raccogliere nel suo corpo eterico

• ciò che è entrato, nel corso dei tempi, nell’evoluzione della Terra,

• e tutto ciò che dipende dal mistero del Golgota e dal Cristo,

in modo tale che in effetti, per la Cristianità, si trovi, nella manifestazione dell’Apocalisse, una nuova iniziazione.

 

Questa manifestazione è una specie d’iniziazione principiante,

non per il singolo, bensì di una nuova iniziazione per l’intera Cristianità;

e ognuno si può preparare in modo da prendervi parte.

• Con ciò, però, si può dire che è stata aperta la via per uscire dal principio del Padre, o della natura.

 

In fin dei conti tutte le antiche iniziazioni, nella loro forma, erano un’iniziazione del Padre.

Si cercava la natura e lo spirito nella natura, e di ciò si era contenti.

Ora il Cristo è presente sulla Terra. Ora è presente.

Ha effettuato la sua azione sul Golgota e ora rimane qui.

 

Quello che è accaduto attraverso il mistero del Golgota non si può accogliere in sè solo attraverso l’antica iniziazione

bensì, qui, ci si deve elevare in un mondo dello spirito che non è quello che fluiva attraverso gli antichi misteri.

Quello che fluiva tramite gli antichi misteri portava soltanto la speranza

che il mistero del Golgota sarebbe fluito un giorno nei nuovi misteri.

 

Ma ora, l’uomo si pone in contatto con lo spirito non solo attraverso la natura, bensì direttamente attraverso il Cristo.

L’antico iniziato sceglieva sempre la via traversa attraverso la natura.

Il nuovo iniziato – questa era la visione di molti iniziati a metà, o iniziati in parte,

non nei primissimi secoli dopo il mistero del Golgota, ma in quelli successivi -,

si pone in collegamento con l’entità spirituale del mondo

attraverso ciò che è fluito nel mondo dal Cristo e attraverso ciò che si fonda sul Cristo.

 

Così un tale iniziato, allora, prendeva in considerazione l’Apocalisse.

La considerava in modo tale da affermare:

• La natura è una via per penetrare nel mondo spirituale;

• quello che si manifesta nell’Apocalisse, in una grandiosa conoscenza, è l’altra via per penetrare nel mondo spirituale.

 

È cosa che rende felici e sbigottiti, quando nella ricerca spirituale, si incontrano sempre uomini – come detto, non nel primissimo secolo cristiano, ma un po’ più tardi, nel secondo fino al sesto secolo -, i quali affermano all’incirca:

«La natura è grande» – intendendo ciò che nell’antichità riconoscevano della natura –

« ma ciò che lo scrittore dell’Apocalisse manifesta dal sovrasensibile è altrettanto grande o più grande! ».

 

Perché la natura conduce al Padre,

ma ciò che viene dischiuso attraverso lo scrittore dell’Apocalisse, conduce allo Spirito, attraverso il Figlio.

Allora si cercava attraverso l’Apocalisse una via al puro e diretto spirituale.

 

Con ciò si accennava, al contempo, al reale cambiamento che comparirà e dovrà comparire nel corso dell’evoluzione umana, se gli uomini se ne renderanno degni.

In tempi antichi, si percepì fortemente che l’uomo proviene dal mondo spirituale, che egli, però, ha uno sviluppo che lo lega fortemente con ciò che gli viene incontro nel mondo fisico-sensibile. Si è sentito fortemente questo legame con il mondo fisico-sensibile e si era dell’opinione che l’uomo era divenuto un essere peccaminoso, per il fatto di essersi legato alla materia della Terra.

 

Ora, nei confronti di tutto ciò, doveva essere preparato un altro tempo, che viene preannunciato e previsto dallo scrittore dell’Apocalisse. Egli cercò l’immagine, la giusta immaginazione per porre di fronte alle anime, in quadri immaginativi, ciò che si cela dietro questo segreto. E di conseguenza rinnova, riassume una rappresentazione esistente nell’insegnamento occulto ebraico.

Nell’insegnamento occulto ebraico si indica quanto segue: Le anime vengono dal mondo spirituale. Queste anime, che provengono dal mondo spirituale, si rivestono di ciò che proviene dalla Terra; e se le anime, esteriormente, si edificano delle case per le disposizioni del tutto esteriori dello spirito, allora nascono delle città. Quando, però, rivestono le disposizioni interiori dell’anima umana, dalla pietra da costruzione della Terra, nasce il corpo umano.

Il concetto dell’edificazione esteriore delle abitazioni, fluiva assieme al concetto dell’edificazione del proprio corpo.

E questa era un’immagine bella, meravigliosamente bella perché attesta fattivamente che si vedeva la casa come ciò in cui la preparazione, e la continuazione dei fatti e degli accadimenti animici, delle funzioni dell’anima, trovava il suo rivestimento e che nella casa esteriore se ne vedeva, per così dire, l’involucro.

 

Si aveva questa meravigliosa rappresentazione: Quando edifico, a causa della mia azione esteriore, una casa dalla materia terrestre, allora il muro della casa, l’intera casa è un involucro per ciò che faccio. Vorrei dire questa è solo una continuazione ampliata, indurita, sclerotizzata di ciò che l’uomo si è edificato come prima casa per le disposizioni interiori dell’anima, il suo corpo.

E quando ora ha edificato come casa il suo corpo, edifica poi una seconda casa, che viene eretta con gli ingredienti della Terra. Era una rappresentazione proprio reale quella di scorgere realmente nel corpo una casa e di scorgere in questa casa un involucro, di cui l’uomo si riveste qui nel mondo fisico terrestre. Perciò nel processo del costruire la casa dell’uomo si vedeva qualcosa che risulta dal processo animico di costruzione corporeo.

 

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Nei tempi antichi, l’uomo era realmente cresciuto, anche esteriormente, forte, con ciò che era la sua casa e con cose simili. Lo vogliamo disegnare (tavola 7)

Qui si trova il suo corpo con la pelle. E se egli si procura un’altra pelle, per l’attività esteriore dell’anima nel corso della vita, ciò sarebbe simile ad una tenda che viene fatta dall’uomo stesso e che non cresce da sola.

Nell’insegnamento ebraico occulto si è visto in un modo del tutto particolare nel dominio dell’elemento terreno e nella raccolta degli elementi terrestri, questo confluire verso l’evoluzione umana.

 

Vedete, in riferimento all’elemento fisico, si può affermare che la Terra è disposta in maniera tale da avere un polo nord, in maniera tale da raccogliere colà il freddo; e si può descrivere questo polo nord a partire dalla natura della Terra in maniera esteriore, fisico-geografica e vederlo come qualcosa di essenziale della Terra. L’insegnamento occulto ebraico lo ha fatto anche con quello che si nasconde come attività animica nelle forze della Terra, e – come nel senso di un polo nord geografico – ora si vide come un luogo dove tutto confluisce come cultura, dove c’è la raccolta di tutte le case più perfette, e tutto ciò lo si vide in Gerusalemme, nella città concretissima di Gerusalemme. Questo era il polo per la concentrazione della cultura esteriore riguardo l’anima umana e la coronazione di questa città era il tempio di Salomone.

 

Ora si sentiva che questa città è stata creata nell’evoluzione della Terra. Quelli che capivano qualcosa dell’insegnamento occulto ebraico, non vedevano in ciò che segue al mistero del Golgota, nella distruzione di Gerusalemme, un avvenimento esteriore compiuto dai romani. I romani erano solo i fautori di potenze spirituali, e compivano ciò che era interamente nei piani delle potenze spirituali. Perciò, si rappresentavano la questione nel modo che segue:

• « Questo vecchio modo di cercare dalla Terra gli ingredienti per edificare il corpo umano come dimora è compiuto. Essendo giunta Gerusalemme alla sua grandezza, sulla Terra si è compito tutto ciò che poteva venire trasformato come le sostanze e la materialità per edificare il corpo umano come dimora.»

 

Cambiato nell’elemento cristiano, questo insegnamento occulto ebraico significa:

Se il mistero del Golgota non fosse avvenuto la distruzione di Gerusalemme sarebbe avvenuta lo stesso,

ma non sarebbe stata posta all’interno del declino dell’essere umano

che crea, con l’aiuto della Terra, ciò che può divenire nuova configurazione.

In un certo senso, è stato posto il germe per una totale nuova configurazione

nella Gerusalemme che era destinata al declino.

 

La Madre Terra muore in Gerusalemme.

La Figlia Terra, vive nell’aspettativa di un altro germe nuovo.

Qui, poi, i corpi e le case dell’antica Gerusalemme

non vengono edificati più attraverso la raccolta degli ingredienti dalla Terra,

tutto ciò sta lì come coronamento di ciò che si verifica sulla Terra,

bensì la Terra stessa si eleva come un polo spirituale dell’antica Gerusalemme.

 

Non si sarà più in grado di realizzare qualcosa

a partire dagli ingredienti della Terra come avveniva nell’antica Gerusalemme.

Perciò, fa la sua comparsa il nuovo tempo, predisposto in germe attraverso il mistero del Golgota.

Gli uomini ricevono ora, dall’alto verso il basso, ciò che li avvolge nella loro interiorità,

La nuova città si cala dall’alto verso il basso e si riversa sulla Terra: La nuova Gerusalemme.

 

L’antica Gerusalemme era fatta di Terra e dei suoi materiali,

la nuova Gerusalemme è fatta del cielo e dei suoi ingredienti spirituali.

 

Troverete una simile rappresentazione strana nei confronti di tutto ciò che si pensa nel nostro tempo e che potete imparare da ciò che viene pensato nel nostro tempo. Come ci si rappresenta nel nostro tempo dal punto di vista anatomico-fisiologico l’uomo nella sua evoluzione? Questi mangia, riceve sostanze nutritive nel suo stomaco, le digerisce, elimina alcune sostanze e sostituisce ciò che deve venire sostituito, attraverso le sostanze che assimila.

Ma non è così.

L’uomo è una entità triarticolata,

• egli è uomo dei nervi e dei sensi,   • egli è uomo del ritmo,   • ed egli è uomo delle membra e del ricambio.

 

Nel vero uomo delle membra e del ricambio

non entra sostanzialmente nulla di ciò che si trova nei prodotti alimentari,

che vengono però assimilati tutti nell’uomo dei nervi e dei sensi.

L’uomo dei nervi e dei sensi, assimila ciò che viene usato come il sale e simili sostanze,

che sono sempre divise finemente in aria e luce, e le porta nell’uomo delle membra e del ricambio.

L’uomo delle membra e del ricambio viene nutrito interamente dall’alto verso il basso.

Non è assolutamente vero che riceve dai prodotti alimentari fisici le sue sostanze.

• Quando qualcosa di sostanziale perviene dalla Terra nell’uomo del ricambio e delle membra,

è già presente la malattia.

 

• Tutto ciò che viene assimilato attraverso la nutrizione e che viene digerito,

sostiene soltanto gli organi dell’uomo dei nervi e dei sensi.

• Proprio la testa, è ciò che viene formata sostanzialmente a partire dalla terra.

• Gli organi dell’uomo delle membra e del ricambio, al contrario, sono formati dal cielo.

 

Ciò che si trova nell’uomo del ritmo,ha un’importanza equilibratrice che va da tutte due le parti.

L’uomo non mangia l’ossigeno dell’aria, bensì lo inspira.

Il modo in cui l’uomo assume le sostanze attraverso il sistema neurosensoriale,

è più grezzo che per l’uomo delle membra e del ricambio.

• Vi è una respirazione enormemente raffinata

per cui l’uomo accoglie ciò che ha bisogno per l’uomo delle membra e del ricambio.

Rispetto a tutto ciò, la respirazione è qualcosa di più rozzo.

 

E ciò che l’uomo fa con l’ossigeno – il fatto di produrre anidride carbonica –

è qualcosa di ben più fine rispetto a quello che accade

affinché i generi alimentari che passano attraverso lo stomaco, possano rifornire il capo.

Il trapasso è nell’uomo ritmico.

Questa è la verità sulla costruzione dell’organismo umano ed i suoi processi.

 

Ciò che viene insegnato in anatomia e psicologia è, di fronte al volto della verità, soltanto un controsenso, provocato dalla concezione materialistica.

Nel momento in cui si comincia a sapere qualcosa, si sa che ciò che edifica il corpo umano non è solo ciò che proviene dal basso, dal regno minerale, vegetale e animale, bensì ciò che alimenta spesso proprio i suoi organi considerati più grezzi è qualcosa che proviene dall’alto.

Qui potrete rappresentarvi chiaramente che vi era una specie di eccedenza, nell’alimentazione dal basso al tempo in cui Gerusalemme andò in rovina.

• Con il mistero del Golgota, a poco a poco, comincia davvero a divenire importante ciò che viene dall’alto.

 

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Se anche gli uomini hanno trasformato nella maniera menzionata questi fatti, oggi, per il momento, l’evoluzione viene compiuta in maniera tale che, in molti contesti, al posto dell’antica alimentazione dal basso, l’alimentazione dall’alto formi la cosa essenziale. Con ciò ne viene trasformato anche l’uomo.

La nostra testa, non assomiglia più alla testa degli antichi. Le teste degli antichi erano conformate molto più in modo tale da avere una fronte che tornava indietro di un po’. L’attuale fronte dell’uomo è sporgente, il cervello esteriore è divenuto più importante.

Questa è già la trasformazione, perché proprio quello che qui diviene più importante nel cervello, per gli organi di digestione, era più simile a ciò che si trova di sotto. Il cervello periferico diviene più simile agli organi di digestione dell’uomo che i tessuti fini del cervello medio, cioè, la prosecuzione dei nervi sensoriali verso il fulcro della testa. Perché proprio quello che è organo del ricambio viene nutrito, dall’alto.

 

Queste cose si possono esaminare fino nel più singolo particolare, quando si possiede la volontà di parlare nei confronti di certe cose, nel modo in cui lo scrittore dell’Apocalisse afferma: Qui si trova la saggezza.

– Soltanto nella nostra conoscenza abituale che vive e opera oggi fra gli uomini non vi è saggezza, ma oscurità. Ciò che oggi si chiamano risultati della scienza, sono il risultato del kaliyuga, dell’oscuramento esteriore della mentalità umana. Si dovrebbe trattare tutto ciò come un segreto e non portarlo per la strada, perché l’esoterismo consiste nel fatto di rimanere in una certa cerchia.

L’accrescere della nuova Gerusalemme, vedete, è già iniziato dal mistero del Golgota. L’uomo se compirà completamente il suo periodo terreno, giungerà ad elaborare, con i suoi sensi, nel suo proprio corpo non solo la sostanza celeste, bensì, attraverso questa sostanza celeste, attraverso ciò che si chiama conoscenza ed arte spirituale, si estenderà a quello che sarà la città esteriore, alla prosecuzione del corpo nel senso in cui lo ho spiegato.

 

L’antica Gerusalemme fu edificata da sotto a sopra,

la nuova Gerusalemme sarà edificata davvero, da sopra a sotto.

 

Questa è la potente prospettiva che è sorta da una visione, da una sovracolossale visione dello scrittore dell’Apocalisse.

In lui sorge questo elemento potente: Qui sale tutto ciò che gli uomini poterono costruire, a partire dal suolo terreno, verso l’alto e si è concentrato nell’antica Gerusalemme. Tutto ciò avrà una fine. Vide il sorgere e questo disfarsi nell’antica Gerusalemme e vide giungere, da sopra, dal mondo spirituale, la città degli uomini della nuova Gerusalemme.

Questo è il punto di arrivo, l’ultimo tendere della manifestazione dell’Apocalisse. Essa contiene vere vie cristiane per l’uomo e vere mete cristiane per l’uomo. Se ci sforziamo nel capirla giungeremo, nell’Apocalisse, ad una certa particolarità, a cui tendono alcuni uomini, ma che però non possono intuire interamente. Chi si sforza seriamente di capire l’Apocalisse, non può che dirsi: Si come faccio, come mi inserisco in una rappresentazione come quella della vecchia e della nuova Gerusalemme? Come faccio a inserirmi? Non posso solamente parlare, girando attorno a queste immagini che per me, in primo luogo, non hanno alcun significato, devo penetrare all’interno del significato.

 

E per penetrare all’interno del significato,

si ha bisogno di una cosmologia, e di una visione dell’uomo,

che può venire data attraverso una nuova concezione del mondo

come l’Antroposofia, attraverso uno sguardo reale nel mondo spirituale.

• Attraverso l’Apocalisse si giunge all’Antroposofia,

perché si ha bisogno dei mezzi dell’Antroposofia per capire l’Apocalisse,

perché si nota quanto segue: Giovanni ha ricevuto l’Apocalisse

dalle regioni in cui si trovava l’Antroposofia prima che giungesse agli uomini.

 

Se si vuole capire l’Apocalisse in maniera seria ed onesta, la si deve capire antroposoficamente. In qualcosa di simile all’ultima meta, alla nuova Gerusalemme, lo si nota nel modo più intenso.

Dovete conoscere i misteri della struttura umana da sopra e da sotto, non soltanto come una scienza esteriore e allora potrete estendere queste rappresentazioni a tutta l’attività che gli uomini effettuano sulla Terra, che è diretta da sotto verso l’alto e si tramuta in un qualcosa che dall’alto va verso il basso.

 

La costruzione dell’antica Gerusalemme,

si trasformerà nella costruzione spirituale della nuova Gerusalemme, che sarà costruita da sopra a sotto.

E gli uomini devono crescere all’interno in ciò che deve venire costruito spiritualmente

non devono vedere l’ Apocalisse in un senso simbolico-teoretico-ad immagini come fanno gli esegeti della Bibbia,

bensì in modo tale che lo spirito sia, per noi, così reale, come per millenni lo è stato l’elemento fisico-materiale.

 

Questo è ciò che deve venire registrato: L’Apocalisse non contiene immagini, bensì indicazioni su fatti del tutto concreti, su ciò che accadrà e non soltanto ciò che vuole accennare in immagini all’avvenire. Questo è importante. Così dobbiamo sentirci all’interno dell’Apocalisse, così ci dobbiamo ritrovare nell’Apocalisse.