I rapporti del Cristo con il Buddha

O.O. 137 – L’uomo alla luce di Occultismo, Teosofia e Filosofia – 12.06.1912


 

Mentre gli uomini che dimorano sulla Terra tornano effettivamente e sempre a rinascere, e sperimentano perciò l’impulso del Cristo nelle loro incarnazioni successive all’epoca del Cristo, il Buddha invece è vissuto nell’epoca precristiana, ha raggiunto allora un’importanza tale per cui non ha più dovuto ritornare in un corpo terreno, e appartiene effettivamente a quei pochissimi uomini i quali hanno vissuto su questa Terra e l’hanno lasciata prima che il Cristo fosse venuto. È proprio così.

 

Ma quali sono i rapporti del Cristo con il Buddha, prescindendo dal fatto che, come esposto ieri, il Buddha riluce dai mondi superiori nel corpo astrale del fanciullo Gesù di Luca? Qual è altrimenti il rapporto del Cristo con il Buddha? È proprio vero che il Buddha semplicemente abbandonò la Terra prima della venuta di Cristo? Che si sia avviato verso Marte senza che lui e Cristo si siano incontrati?

 

Sono necessarie conoscenze occulte più profonde, se si vuol sciogliere questo enigma. Riflettete su ciò che vi ho detto. Ho spiegato come il Cristo fosse unito col Sole. In verità il Cristo si è unito con la Terra soltanto per mezzo del battesimo di Giovanni, o propriamente per mezzo del mistero del Golgota.

 

Il Cristo è spirito solare: dobbiamo vederlo in connessione con il Sole, con il suo regno, prima che il mistero del Golgota avvenisse sulla Terra, e cercarlo lì, così come aveva fatto anche l’antico Zarathustra. E la vita del Buddha si svolge sulla Terra mentre il Cristo opera come reggente nel regno solare, mentre non ha ancora esteso la sua reggenza sulla Terra, per lo meno non tramite il suo impulso.

 

Per trovare una spiegazione, si deve risalire alle precedenti incarnazioni del Buddha. Sappiamo che il Buddha fu prima un bodhisattva, e che come bodhisattva egli ha operato lungamente sulla Terra. I bodhisattva indubbiamente non avevano in loro un’anima ordinaria umana come quella finora descritta, ma si trovavano in circostanze particolari.

 

Dovete ricordarvi quanto è esposto nella mia Scienza occulta, dove si tratta del principio dell’evoluzione della nostra Terra: vi sta detto che allora il Sole, dopo uno stato intermedio fra la Luna e la Terra, tornò nuovamente a riunirsi con la Terra e gli altri pianeti, e che poi di nuovo se ne separò. Vi fu un tempo una condizione in cui la Terra era unita col Sole.

Successivamente, la Terra e il Sole si sono separati ed è avvenuto anche il distacco della Luna, e la Terra venne rinvigorita dalle anime degli altri pianeti.

 

Consideriamo ora il momento in cui il Sole si è staccato dalla Terra.

Allora, detto in termini astronomici, vi erano ancora dentro al Sole i due pianeti Venere e Mercurio.

Il processo si è svolto così che prima la Terra si staccò dal Sole, dentro cui rimasero Venere e Mercurio,

i quali si staccarono solo successivamente.

 

Vi erano dunque Sole e Terra: sulla Terra l’evoluzione procede nel suo corso.

Su di essa rimane indietro soltanto un piccolissimo numero di uomini.

Altri salgono nei pianeti e ne ridiscendono in un secondo tempo.

 

Ma anche altre entità – poiché l’universo non consiste di sola materia, ma anche di entità –

sono partite quando il Sole si è staccato dalla Terra. La loro guida è il Cristo.

 

Infatti, quando il Sole si è separato dalla Terra,

il Cristo già aveva conquistato una supremazia su Lucifero e sugli altri pianeti.

Più tardi avvenne il distacco di Venere e poi quello di Mercurio.

 

Osserviamo l’uscita di Venere dal Sole.

Con Venere si distaccano entità che prima erano migrate con il Sole, ma che non furono capaci di rimanervi.

Esse si separano e popolano Venere.

• Con loro andò anche quell’entità che sta all’origine di colui che divenne in seguito il Buddha,

e vi andò perché in un primo tempo rappresentasse presso gli abitanti di Venere l’inviato del Cristo, del Sole.

 

Il Cristo lo inviò prima su Venere, dove realmente il Buddha attraversò vari stadi di evoluzione,

e quando quelle anime ridiscesero da Venere sulla Terra,

vi trovarono le ordinarie anime umane naturalmente poco evolute.

Il Buddha invece, che tornò e ridiscese sulla Terra insieme alle anime di Venere,

era un’entità innalzatasi a tale grandezza da diventare bodhisattva e presto buddha.

 

Avete quindi nel Buddha un antico messaggero del Cristo,

cui venne affidato il compito di preparare l’agire del Cristo sulla Terra.

La missione del Buddha presso gli abitanti di Venere non aveva altro significato

che d’inviare un precursore che dal Sole precedesse il Cristo sulla Terra.

 

Ora potete anche comprenderlo:

poiché il Buddha era stato col Cristo più a lungo degli altri uomini terreni

– poiché la Terra si era staccata precedentemente –

aveva bisogno solo di quella parte dell’impulso del Cristo che egli aveva ancora in sé dal Sole,

così che, con l’aiuto dell’impulso ricevuto dal Cristo sul Sole,

gli bastò seguire l’evento del Cristo sulla Terra dal mondo spirituale,

mentre gli altri uomini dovettero attendere la venuta del Cristo sulla Terra.

 

Per il fatto che il Buddha aveva un rapporto del tutto particolare con il Cristo, e poiché egli era stato mandato avanti come suo precursore, non dovette aspettare sulla Terra l’evento del Cristo, ma, anche senza l’aiuto del Cristo che occorre ad ogni altro uomo, portò con sé dalla Terra la capacità di ricordarsi di ciò che l’io significa sulla Terra, e di seguire l’evento del Cristo guardando giù dai mondi superiori.

 

Così nell’universo venne lungamente preparata la mirabile missione assunta dal Buddha per incarico del Cristo.

Il Buddha è stato prima inviato presso gli abitanti di Venere

– confrontate ciò che ora vi dico con le conferenze di Helsingfors -,

poi sulla Terra, poi di nuovo riprese la via verso gli uomini di Marte

e su Marte deve proseguire la missione già da lungo tempo preparata.

 

Gli uomini che sono rimasti su Marte si trovano in un grande pericolo, così come si sono trovati pure in un grande pericolo gli abitanti della Terra, quando furono liberati dal Cristo. Non avendo un io da sviluppare in modo speciale, gli uomini di Marte sono esposti al pericolo che il loro corpo astrale, e tramite questo indirettamente anche il loro corpo eterico, perdano una parte spaventosa delle loro forze e per così dire si dissecchino.

L’intera natura dell’uomo di Marte si è esplicata tanto da dare luogo a orrende guerre.

Gli uomini di Marte sono molto attaccati al suolo. Gli uomini della Terra hanno tendenze cosmopolite. Gli uomini di Marte sono molto più attaccati al suolo; vi sono ben pochi cosmopoliti su Marte. Per questo vi sono o vi sono state molte lotte e guerre. Ciò deriva da corpi astrali la cui forza non è stata mitigata dall’io. Tutto considerato, si può capire come fra gli uomini che si evolvono come quelli su Marte vi debbano essere molte lotte.

 

Marte non è che una specie di Luna reincarnata

e quegli uomini, per ciò che vi è nel loro corpo astrale non ancora mitigato dalla capacità di pacificazione dell’io,

sono ancora straordinariamente bellicosi.

 

I Greci hanno capito giusto, avendo fatto di Marte il dio della guerra. Si è invasi da un profondo senso di meraviglia, quando nelle leggende si trovano tali ricordi; e si rimane sorpresi quando si sa che guerre realmente terribili infuriarono su Marte. Sorprende poi assai scoprire che già nell’antica sapienza dei misteri vi sono descrizioni che dimostrano l’esistenza di queste conoscenze occulte.

 

Vi furono dunque guerre tremende. E ora immaginatevi il proseguimento della vita del Buddha: il maestro della compassione e dell’amore, il maestro nel vincere le differenze di casta. Capirete allora che Buddha ha veramente la sua missione su Marte. Una missione che consiste nell’introdurre su Marte ciò cui i suoi abitanti non arrivano da soli, ciò che ad essi sembrerebbe una devozione esagerata, monachesimo o altro, e nell’esercitare per mezzo di un grandioso esempio di superiore povertà e umiltà un’influenza sugli uomini di Marte, per animarli verso tale direzione. Posso darvi soltanto una prima idea dell’opera del Buddha su Marte.

 

L’azione del Buddha sugli uomini di Marte che vivono senza io è davvero pari a quella di un salvatore,

di un liberatore che li elevi a una concezione superiore dell’universo.

 

E mentre con il Cristo sulla Terra è connesso un profondo impulso verso la fratellanza universale e l’amore per il prossimo, con l’azione liberatrice che il Buddha deve esercitare su Marte è essenzialmente collegato il cosmopolitismo.

 

Un altro punto ancora va esaminato prima che ci si separi, e cioè quello che vi indica come le diverse religioni sulla Terra, che derivano tutte (e per i teosofi questo è naturale ed evidente) da un’unica sorgente, si regolino in modo diverso nei riguardi delle comunicazioni occulte che possono venir fatte.

 

Si potrebbe dire che ogni singola religione, se la si comprende bene, si riferisce a un qualche fondatore di religione, il quale per mezzo di quella religione ha comunicato una qualsiasi esperienza di un determinato grado di iniziazione in modo adeguato a un determinato gruppo di uomini. Per esempio, vi è una religione che ha una speciale tendenza a non sollevarsi fino al Cristo, che è lo spirito solare, bensì a elevarsi verso la grande anima che visse nello spirito che si incarnò poi varie volte come bodhisattva, e che perciò indica specialmente colui che a sua volta fu il grande iniziatore, l’ispiratore del Buddha.

 

Una religione quindi che non riesce a sollevarsi fino alla concezione che il Cristo sia lo spirito solare e sia disceso sulla Terra. Tale religione vede per così dire tanto lontano da sollevare la visione fino al suo messaggero e da abbracciare tutto ciò che proviene dal Sole e che nel senso più alto diventa spirito planetario. E si può facilmente capire che il Buddha venga indicato come spirito planetario.