I Vangeli sono un rinnovamento delle antiche descrizioni iniziatiche

O.O. 131 – Da Gesù a Cristo – 04.10.1911


 

Se guardiamo negli antichi misteri, abbiamo la possibilità di scoprire

che cosa i discepoli dovessero fare per giungere al Dio in un modo o nell’altro.

Si possono chiamare processi animici interiori ciò che essi sperimentavano.

L’anima doveva sperimentare determinate cose.

 

Così, per esempio, dopo aver superato il primo gradino, dopo essersi approfondita in se stessa, doveva sperimentare le sensazioni e i sentimenti interiori in modo che essi divenissero più vivaci e intensi di quanto non lo siano di solito nell’uomo. L’uomo diveniva così anche conscio di quanto egli sia impigliato in una natura inferiore che gli impedisce di pervenire alle fonti dell’esistenza.

 

In altre parole soltanto così l’uomo diveniva conscio di come la natura inferiore fosse una seduttrice per l’uomo che tende verso l’alto, conscio che quanto ha portato giù l’uomo dai primordi della esistenza è divenuta la sua propria natura inferiore. Questa era la tentazione che si presentava ai discepoli dei misteri. Nel momento in cui il dio si risvegliava, il discepolo si accorgeva di che consista nell’uomo la natura inferiore delle brame; egli sapeva che qualcosa di simile a un’entità estranea gli diceva di non seguire le altezze mobili ed aeree del mondo spirituale, ma di seguire le solide cose materiali che gli erano vicine. Tutti dovevano attraversare questa esperienza; a ognuno appariva come di fronte al solito mondo sensibile fosse irreale quello spirituale, come tutto ciò che è sensibile fosse seducente in confronto alle aspirazioni spirituali.

 

Su di un altro gradino nell’evoluzione dei misteri ci si mostra come il discepolo superasse quelle forze seduttrici, come pervenisse ad un gradino superiore mediante lo sviluppo delle sue forze rinvigorite quali il coraggio, l’intrepidezza e così via. Tutto ciò veniva avvolto per il discepolo dei misteri in determinate prescrizioni e può ancora riecheggiare tanto in quello che dissero gli scrittori non iniziati, quanto anche nei metodi iniziatici, quali possono venir dati dalla scienza dello spirito e quali sono anche descritti nel mio libro: La scienza occulta. Vi erano così diversi metodi: quelli dei misteri greci e quelli dei misteri di Mithra. Alla fine il discepolo sperimentava l’unione con ciò che era l’uomo divino. I metodi erano comunque differenti, e si può rilevare che nei paesi più diversi esistevano le più diverse prescrizioni per l’iniziazione.

 

• Ecco quello che volevo mostrare nel mio libro Il cristianesimo quale fatto mistico, che cioè nei Vangeli ci si presenta soprattutto un rinnovamento delle antiche prescrizioni iniziatiche, ci si presenta ciò che i discepoli dovevano fare al fine di pervenire all’unione con la divinità. Quel che esteriormente è avvenuto è simile ai processi che si svolgevano nei misteri. Così l’entità divina che viveva in Gesù di Nazareth doveva per esempio sperimentare la tentazione, dopo che era discesa in lei l’entità di Mithra. Come ai discepoli dei misteri il tentatore si presentava in piccolo, così di fronte al Dio che diviene uomo si presenta del pari il tentatore.

Ciò che era vero nei misteri si trova ridato nei Vangeli.

 

I Vangeli sono così un rinnovamento delle antiche descrizioni iniziatiche; gli scrittori dei Vangeli si sono quindi detti: « Poiché ciò che avveniva altrimenti soltanto nelle profondità dei misteri si è svolto ora sul vasto piano della storia universale, è ora lecito descriverlo con le medesime parole che venivano usate per le prescrizioni iniziatiche ».

 

Per questo i Vangeli non sono mai stati pensati quali biografie esteriori del portatore del Cristo. Questo è appunto l’equivoco della moderna ricerca sui Vangeli: il volervi cercare una biografia esteriore di Gesù di Nazareth. Nei tempi in cui i Vangeli vennero scritti non si pensava affatto di dare una biografia esteriore di Gesù di Nazareth; nei Vangeli si voleva invece esprimere ciò che può portare l’anima umana ad amare veramente quella grande anima come l’origine dell’esistenza cosmica.