Il bene non sarebbe un sì grande bene, se esso non crescesse mediante il superamento del male

O.O. 104 – L’Apocalisse – 25.06.1908


 

Gli uomini parlano di bene e di male, e non sanno che per il piano cosmico

è necessario che pure il male arrivi al suo culmine,

affinché chi lo deve superare, proprio nel superare il male usi la forza che faccia sorgere un bene tanto più grande.

 

Devono peraltro venir preparati i più progrediti fra gli uomini

perché essi superino l’epoca della grande guerra di tutti contro tutti,

nella quale essi avranno di fronte uomini con in viso i segni del male;

essi devono venir preparati affinché nell’umanità possa fluire quanta più forza buona sarà possibile.

 

Potrà ancora verificarsi che, fino ad un certo grado, dei corpi teneri vengano trasformati, dopo la grande guerra di tutti contro tutti, dalle anime convertite, dalle anime che ancora nell’ultimo periodo saranno state condotte al bene. Con questo, molto verrà raggiunto.

 

Il bene non sarebbe un sì grande bene, se esso non crescesse mediante il superamento del male.

L’amore non sarebbe così intenso se non divenisse un amore talmente grande

da vincere persino la bruttezza nel viso degli uomini cattivi.

 

Questo vien preparato già prima, e agli scolari viene detto: non dovete credere che il male non abbia la sua giustificazione nel piano della creazione; vi è compreso, affinché attraverso di esso esista un giorno il grande bene.

 

Coloro che vengono preparati nella loro anima attraverso tali insegnamenti, affinché essi possano in futuro assolvere quel grande compito educativo, sono i discepoli di quell’indirizzo spirituale che si chiama manicheismo. Il manicheismo vien di solito falsamente compreso. Se si sente dire o si legge qualcosa in proposito, si ode soltanto un discorso vuoto, e cioè che i manichei credevano che sin dall’inizio del mondo ci fossero due principi, il bene e il male.

 

Non è così, ma si tratta invece dell’insegnamento che ho appena esposto. Un tale insegnamento, la sua trasposizione nell’avvenire, e l’insieme dei discepoli che vengono indirizzati in modo da poter eseguire un compito simile nelle future incarnazioni, ecco quanto si intende per manicheismo. Manes, quell’alta individualità che continuamente si incarna sulla terra, è lo spirito guida di coloro che vivono per la conversione del male.

 

Quando si parla delle grandi guide degli uomini, dobbiamo anche pensare a questa individualità che si è posta tale compito. Se anche nel presente il principio di Manes ha dovuto passare molto in seconda linea, perché si ha poca comprensione per lo spiritualismo, questo grandioso e mirabile principio manicheo acquisterà sempre più discepoli, man mano che noi andiamo incontro alla comprensione della vita spirituale.

 

Vediamo così come l’umanità attuale continuerà a vivere nell’epoca nuova, successiva alla guerra di tutti contro tutti, come visse nella nostra epoca quella razza di Atlantidi che fondò la nostra civiltà. Dopo la grande guerra di tutti contro tutti l’umanità si svilupperà in sette successivi gradini.

 

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Se già abbiamo detto che nel sesto periodo gli uomini porteranno in viso il loro bene e il loro male, potremo dire, a maggior ragione, che dal settimo periodo l’uomo nella sua figura, e tutti gli esseri nella loro figura, saranno l’espressione del bene e del male, in misura ancora maggiore che non nel sesto periodo.

• Tutto ciò che è materia porterà il marchio dello spirito.

 

• Nella settima epoca non esisterà nulla, assolutamente nulla, che potrà essere in qualche modo celato.

Già per gli uomini della sesta epoca non sarà possibile nascondere qualcosa a chi avrà la capacità di vedere.

Il cattivo esprimerà il male, il buono il bene.

• Nella settima epoca non sarà neppure possibile nascondere col linguaggio quello che vi è nell’anima.

 

Il pensiero non sarà più un pensiero muto che possa rimanere nascosto.

• Quando l’anima penserà, essa lascerà risuonare anche al di fuori il suo pensiero.

Il pensiero sarà come già oggi esso è per l’iniziato.

 

Oggi per l’iniziato il pensiero risuona nel devacian.

Ma il devacian sarà disceso fino nel mondo fisico,

• come il mondo astrale sarà disceso fino nel mondo fisico nella sesta epoca.

 

Già oggi la sesta epoca può venir ritrovata nel mondo astrale, e la settima nel mondo celeste.

La sesta epoca è il mondo astrale disceso, vale a dire le sue immagini, le sue espressioni, le sue manifestazioni.

La settima sarà il mondo celeste disceso, la sua espressione.

E allora la terra sarà giunta alla fine della sua evoluzione fisica.

 

Allora la terra si trasforma in un corpo celeste astrale.

Tutto ciò che, quale essere, fa parte della terra, si trasforma in un corpo celeste astrale.

La sostanza fisica scompare come tale;

per la parte che fino ad allora avrà trovato la possibilità di spiritualizzarsi, essa diverrà spirito, sostanza astrale.

 

Pensate dunque: tutti gli esseri della terra che fino ad allora

avranno trovato la possibilità di esprimere, nella loro figura materiale esteriore,

il bene, il nobile, l’intellettuale, il bello,

tutti quelli che nel loro viso mostreranno l’impronta del Cristo Gesù,

che nelle loro parole esprimeranno il Cristo Gesù, che risuoneranno dei loro risonanti pensieri,

tutti costoro avranno il potere di sciogliere la materia fisica che avranno in loro, come l’acqua tiepida scioglie il sale.

• Tutto quello che è fisico si trasformerà in una sfera cosmica astrale.

 

Invece coloro che, fino ad allora, non saranno riusciti ad essere nella materia, nel corpo,

un’espressione del nobile, del bello, dell’intellettuale, del bene, questi non avranno la forza di sciogliere la materia.

• Per costoro la materia continuerà ad esistere, essi si induriranno nella materia e manterranno figura materiale.

 

• A questo punto dell’evoluzione terrestre vi sarà una salita allo spirito di pure figure che vivranno nell’astrale

e che distaccheranno da sé un’altra sfera materiale,

una sfera contenente gli esseri che sono inutilizzabili per l’ascesa perché essi non potranno sciogliere la materia.