Il cervello quasi «nuota» in un cosmo spirituale

O.O. 151 – Il pensiero nell’uomo e nel mondo – 22.01.1914


 

Come si è in grado di pensare il cosmo fisico

– lo zodiaco, il sistema planetario, Sole, Luna e Terra con loro, Terra per sé -,

altrettanto si può pensare un cosmo spirituale:

• antropomorfismo

• teismo     • intuizionismo     • naturalismo

• gnosticismo    • logicismo    • volontarismo     • empirismo      • misticismo     • trascendentalismo     • occultismo

tutti a percorrere le dodici costellazioni spirituali.

 

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Tutto ciò esiste davvero! Solo che esiste spiritualmente.

Come è vero che il cosmo fisico esiste fisicamente, è altrettanto vero che tutto ciò esiste spiritualmente.

 

Nella metà cerebrale che l’anatomista trova e della quale si può dire che ha una forma semisferica,

vanno ad agire principalmente quegli effetti del cosmo spirituale

derivanti dalle gradazioni che stanno sopra la linea di mezzo.

 

Ma vi è anche una parte invisibile del cervello, che diventa visibile

solo se si osserva il corpo eterico, il corpo delle forze formatrici.

Essa è influenzata principalmente dalla parte del cosmo spirituale che sta al di sotto della linea di mezzo.

 

Ma come avviene questo influsso?

Per qualcuno può essere, ad esempio, il proprio logicismo orientato al sensismo,

o il proprio empirismo orientato al matematicismo.

Poi ci sono delle forze che si formano in questo modo, che vanno ad agire entro il suo cervello.

Allora viene particolarmente attivata la parte superiore del suo cervello, e attenuata l’altra.

 

Si realizzano così innumerevoli sfumature di attività cerebrale

per il fatto che il cervello quasi «nuota» in un cosmo spirituale,

le cui forze agiscono nel modo che abbiamo potuto ora descrivere.

 

I cervelli umani possono veramente essere disparatamente diversi

in base alle combinazioni che derivano da questo cosmo spirituale.

 

Quel che si trova nella metà inferiore del cosmo spirituale

non agisce sul cervello fisico, bensì sul cervello eterico.

 

Quando si parla di tutto ciò, la miglior impressione che se ne può ricavare è quella che ci fa dire:

 

▸ «Questo apre all’uomo il senso per l’infinito del mondo, per ciò che è qualitativamente grandioso,

per la possibilità che come uomini si possa esistere in questo mondo in una infinita varietà!»

 

Se solo riusciamo a cogliere questo, possiamo dire a noi stessi:

«Niente paura, le possibilità non mancano di essere diversi gli uni dagli altri

nelle varie incarnazioni che dobbiamo attraversare sulla terra.»

 

E sicuramente, chi osserva il mondo in questo modo, proprio grazie a una siffatta osservazione sarà portato a dire:

 

▸ «Ah, quanto è ricco, quanto è grandioso il mondo!

Quale fortuna poter continuare a partecipare in modo sempre più vario all’essere,

all’operare, all’anelito del mondo!»