Il controllo della procreazione, nascita ed educazione

O.O. 178 – Il mistero del doppio – 25.11.1917


 

Sommario: Applicazione delle forze eteriche alle macchine. Il controllo del vivente, malattia e morte. Il controllo della procreazione, nascita ed educazione.

 

Nell’attuale periodo postatlantico,

l’attesa dell’umanità è che si riescano ad affrontare le grandi questioni della vita,

fino ad oggi in qualche modo offuscate dalla saggezza del tempo che ci ha preceduto, come ho già detto in altre occasioni.

Una di tali questioni può venir sintetizzata dicendo:

• “Bisogna tentare di porre l’elemento spirituale-eterico al servizio della vita pratica”.

 

Più volte ho ricordato che il quinto periodo postatlantico dovrà risolvere il problema di come le disposizioni d’animo umane e le loro variazioni si trasmettano in moto ondulatorio alle macchine, come l’uomo venga posto in rapporto con ciò che diventerà sempre più meccanizzato. La scorsa settimana parlai della superficialità con cui viene considerata la meccanizzazione in una certa zona del nostro pianeta.

 

Portai un esempio di come il modo di pensare americano tenti di estendere la meccanica alla stessa vita umana. Accennai alle pause utilizzate in modo che un certo numero di operai fosse in grado di sollevare fino a circa cinquanta tonnellate, e non il peso molto inferiore prima ritenuto il massimo possibile: fu sufficiente introdurre nella vita reale il principio della selezione di Darwin.

 

In casi simili vi è sempre la volontà di vincolare insieme forza umana e forza della macchina. Queste cose non vanno considerate come obiettivi da combattere, sarebbe una visione del tutto falsa, perché sono inevitabili, accadranno comunque. La questione è se nel corso della storia verranno introdotte da uomini disinteressati, consapevoli delle grandi mete del divenire, capaci di dar loro una forma che sia sana per gli esseri umani, oppure se saranno introdotte da gruppi che le utilizzano per scopi egoistici o per un egoismo di gruppo. In questo caso dunque non dobbiamo chiederci “che cosa” accadrà, perché ne abbiamo la certezza, perché va semplicemente nel senso dell’evoluzione terrena, ma “come” vi si porrà mano.

 

• L’unione dell’essere umano con l’essere della macchina

costituirà per il resto dell’evoluzione un grande, importantissimo problema.

 

Ho spesso fatto notare, anche in conferenze pubbliche, come la coscienza umana dipenda da forze distruttive. In due conferenze tenute a Basilea ho detto: «All’interno del nostro sistema nervoso, noi moriamo». Queste forze, forze di morte, diventeranno sempre più potenti.

 

Verrà stabilita la relazione fra le forze di morte nell’uomo,

affini a quelle elettriche, magnetiche, e le forze delle macchine.

• In un certo senso l’uomo riuscirà a trasmettere alle forze delle macchine le proprie intenzioni, i propri pensieri.

• Forze ancora sconosciute nell’umana natura verranno scoperte

e agiranno sull’elettricità, sul magnetismo del mondo esterno.

 

• Questo è un problema: l’unione dell’uomo con la macchina che in futuro si estenderà sempre di più.

• L’altro problema consiste in che cosa richiamerà in aiuto le sfere spirituali.

Esso però sarà possibile solo se i tempi saranno maturi,

se un sufficiente numero di uomini si saranno preparati in modo giusto.

 

Dovrà però avvenire che le forze spirituali vengano messe in moto

in modo da dominare la vita in relazione a malattia e morte.

• La medicina verrà spiritualizzata, molto spiritualizzata, e vi sarà chi metterà in caricatura tali cose;

ma le caricature mostrano soltanto quel che dovrà realmente verificarsi.

• Anche in questo caso, come per l’altro problema cui ho accennato,

dobbiamo chiederci se chi vi porrà mano lo farà in senso puramente egoistico, sia pure di gruppo.

 

• La terza questione è se, nel divenire del genere umano stesso,

si debba introdurre il pensiero umano nelle questioni riguardanti nascita e procreazione.

 

Ho già indicato come siano stati tenuti convegni su questo tema, come si sia voluto addirittura dare una formulazione materialistica della scienza sul futuro della procreazione e dell’unione fra uomo e donna. Tutto questo ci indica qualcosa di molto significativo da comprendere nel suo divenire. Oggi é ancora ragionevole domandarsi come mai coloro che conoscono giustamente queste cose non le applichino. In futuro si capirà quale sia lo stato dei fatti a tale proposito, e quali forze siano oggi in azione ad esempio per impedire in larga misura che si crei una medicina spiritualizzata o un’economia spiritualizzata.

 

Per ora non si può fare altro che parlare di queste cose fino a che gli uomini, disposti ad accoglierle in modo non egoistico, le abbiano ben comprese. Molti ritengono di poterci riuscire già oggi, ma nel momento attuale tanti fattori sono d’ostacolo e saranno superati nel modo giusto solo se vi sarà una comprensione sempre più profonda e se si rinuncerà, almeno per un certo periodo, a un’applicazione diretta e pratica su vasta scala.

 

A proposito del modo in cui la situazione si è andata evolvendo, possiamo dire che ben poco si è conservato di quanto si celava dietro le antiche ricerche ataviche fino al quattordicesimo, quindicesimo secolo. Oggi si parla molto dell’antica alchimia; si ricorda talvolta il processo di creazione dell’Homunculus, e così via, ma di solito quel che vien detto non ha fondamento. Basterebbe comprendere ciò che si può dire in relazione alla scena di Homunculus in Goethe, per saperne molto di più; è essenziale sapere che a partire dal sedicesimo secolo in avanti una nebbia ha oscurato queste realtà, che sono state ricacciate nel fondo della coscienza umana.

 

In queste cose vale la stessa legge che nell’uomo determina il ritmico scambio fra sonno e veglia. Come l’uomo non può fare a meno del sonno, così nel divenire spirituale l’umanità non potè opporsi all’oblio che è sceso sulla scienza dello spirito dal sedicesimo secolo in poi. L’elemento spirituale doveva essere dimenticato per poter tornare nuovamente in un’altra forma. Tale necessità va compresa, senza però lasciarsene scoraggiare. Ci deve essere chiaro infatti che ora è giunto il tempo del risveglio di cui dobbiamo essere partecipi, che gli avvenimenti per molti aspetti anticipano la conoscenza, e che quanto accade intorno a noi ci sarà incomprensibile se resteremo pigri verso il sapere.

 

Ho più volte ricordato che sono in azione gruppi occulti in cui prevalgono le tendenze egoistiche, e che operano nella direzione descritta nel corso di queste considerazioni. Prima di tutto era necessario rimuovere una sapienza cui oggi si fa di nuovo riferimento con parole ormai incomprensibili quali alchimia, astrologia e così via; doveva scendere l’oblio su quel sapere perché l’uomo non avesse più la possibilità di trarre l’elemento animico dall’osservazione della natura, ma solo quella di guardare in se stesso, risvegliando così le forze nella propria interiorità. Certe cose dovevano apparire astratte per assumere di nuovo una concreta forma spirituale.