Il corpo astrale trasformato in vergine Sofia viene illuminato dallo «Spirito Santo»

O.O. 103 – Il Vangelo di Giovanni – 31.05.1908


 

Il concetto di « conoscenza » nei tempi in cui le cose spirituali venivano concepite in modo più reale di oggi,

aveva un significato molto più profondo di quello odierno.

Ricordate che nella Bibbia sta scritto: « Abramo conobbe sua moglie… »,

e così pure di questo o di quell’altro dei patriarchi, che « conobbe sua moglie ».

 

Non è molto difficile comprendere che con quelle parole s’intende parlare della fecondazione.

Anche il detto « Conosci te stesso! »,

• considerato nell’espressione greca, non vuol dire: guarda sempre e solo dentro di te,

• bensì: feconda il tuo io con ciò che fluisce dal mondo spirituale!

Feconda te stesso col contenuto del mondo spirituale!

 

A questo fine occorrono due cose:

• che l’uomo si prepari mediante la catarsi e l’illuminazione,

• e poi che schiuda liberamente il proprio intimo al mondo spirituale.

 

In questa connessione con la conoscenza,

• l’interiorità umana può venir paragonata all’elemento femminile,

• ciò ch’è esterno all’elemento maschile.

L’interioritàdev’esser resa recettiva per accogliere il sé superiore;

se essa è recettiva, dal mondo spirituale fluisce entro l’uomo il suo io superiore.

 

Infatti, dove si trova l’io superiore dell’uomo? sta forse entro la sua persona? No, certo!

• Durante gli stadi di Saturno, del Sole e della Luna, l’io superiore stava effuso per tutto il cosmo.

• Allora l’io del cosmo era effuso sull’uomo ed è questo che l’uomo deve far agire su di sé,

sulla propria interiorità in precedenza adeguatamente preparata.

 

Vale a dire:

l’interiorità dell’uomo (ossia, in altre parole, il suo corpo astrale)

dev’essere purificata, nobilitata, sottoposta alla catarsi.

• Dopodiché, egli può attendere che lo spirito fuori di lui fluisca in lui per «illuminarlo ».

 

Questo può avvenire

quando l’uomo sia preparato al punto d’avere sottoposto alla catarsi il corpo astrale

e quindi formati gli organi di conoscenza interiori.

A questo punto,

quando il corpo astrale s’immerge nell’eterico e nel fisico,

si verifica senz’altro la illuminazione, il fotismòs dei greci.

 

• Avviene cioè, in realtà, che il corpo astrale imprima nell’eterico i propri organi,

e per questa ragione l’uomo scorge intorno a sé il mondo spirituale.

• L’intimo dell’uomo, il corpo astrale, riceve cioè quanto è capace di offrirgli il corpo eterico,

quanto il corpo eterico attira per lui dal cosmo intero, dall’io cosmico.

 

Questo corpo astrale purificato,

che nell’istante in cui riceve la illuminazione non contiene in sé nulla delle impure impressioni del mondo esterno,

ma solo gli organi di percezione per il mondo spirituale,

l’esoterismo cristiano lo chiamava « la pura, casta, sapiente vergine Sofia ».

 

• Attraverso tutte le esperienze fatte nel corso della catarsi,

l’uomo purifica il corpo astrale fino a trasformarlo nella « vergine Sofia ».

• E alla « vergine Sofia » viene incontro l’io cosmico che effettua l’illuminazione,

per cui l’uomo ha intorno a sé luce spirituale.

 

Questo secondo elemento, che si aggiunge alla « vergine Sofia »,

l’esoterismo cristiano lo chiamava (e lo chiama tuttora) « lo Spirito Santo ».

• Per cui ci si esprime del tutto correttamente, nel senso esoterico-cristiano, dicendo:

l’iniziato cristiano consegue con la sua disciplina iniziatica la purificazione del suo corpo astrale;

egli trasforma il corpo astrale in vergine Sofia

e viene illuminato dall’alto (o, se preferite, adombrato) dallo « Spirito Santo », dall’io cosmico.

 

E in qual modo parla, l’iniziato cristiano?

Quando egli parla di Saturno o del Sole o della Luna, della natura umana o dei processi dell’evoluzione,

le sue opinioni non contano per nulla.

Quando un uomo siffatto parla di Saturno, è Saturno stesso che parla in lui;

se parla del Sole, è l’entità stessa del Sole che parla in lui.

Egli è l’istrumento; il suo io è sommerso, cioè in quei momenti è divenuto impersonale;

attraverso quella persona,  parla l’io cosmico che si vale di essa come d’uno strumento.

 

Perciò di fronte ai veri insegnamenti cristiani esoterici, non è lecito parlare di opinioni o vedute personali:

è quanto mai errato il parlarne, perché esse non esistono affatto.

 

Colui che parla del mondo nel senso del vero esoterismo cristiano e con l’atteggiamento dovuto, è consapevole di dover descrivere i fatti come sono, come risultano all’osservazione spirituale, con esclusione di ogni opinione personale.

In qualsiasi sistema di nozioni scientifico-spirituali si deve semplicemente riferire la successione degli eventi, senza la minima interferenza delle opinioni di chi espone.

 

Abbiamo dunque imparato a conoscere due concetti nel loro significato spirituale:

• quello della vergine Sofia, ch’è il corpo astrale purificato,

• e quello dello Spirito Santo, dell’io cosmico,

che viene accolto dalla vergine Sofia e può quindi esprimersi poi da quel corpo astrale.

 

• Ma esiste un grado ancora più alto:

quello per cui si è in grado di aiutare altri a conseguire quelle due realtà.

 

• Gli uomini della nostra epoca evolutiva possono ricevere nel modo descritto

la vergine Sofia (il corpo astrale purificato) e lo Spirito Santo (la illuminazione).

• Ma solo il Cristo Gesù potè dare alla Terra ciò che occorre perché gli uomini possano conseguire tutto ciò.

• Il Cristo ha conferito alla parte spirituale della Terra le forze necessarie,

perché possa avverarsi tutto quanto è connesso con l’iniziazione cristiana, quale l’abbiamo descritta.

 

Ma in che modo è avvenuto questo?

Per comprenderlo, dobbiamo tener conto di due diversi complessi di fatti.

• Anzitutto dobbiamo imparare a conoscere un fatto puramente storico:

e precisamente il modo di attribuire i nomi, che quando furono scritti i vangeli era del tutto diverso da oggi.

 

Coloro che oggi interpretano i vangeli, fraintendono del tutto il principio secondo il quale a quei tempi si assegnavano i nomi e giungono perciò a conclusioni inesatte.

In realtà è molto difficile spiegare il principio che regolava allora l’attribuzione dei nomi; cercheremo tuttavia di renderlo comprensibile, almeno in modo approssimativo.

 

Immaginate che oggi, nei confronti d’una persona, non ci accontentassimo del nome attribuitole alla solita maniera astratta attualmente in uso; ma che ci mettessimo ad osservarla attentamente per coglierne le caratteristiche più salienti, che fossimo in grado di indagare chiaroveggentemente le basi profonde della sua natura, e le attribuissimo poi un nome corrispondente alle sue principali qualità.

Se procedessimo a una siffatta denominazione, seguiremmo a un dipresso, a un gradino inferiore, qualcosa di simile al modo con cui si attribuivano i nomi, nello spirito dell’autore del vangelo di Giovanni.

 

Volendo spiegare più chiaramente come procedeva l’autore di questo vangelo nell’attribuire i nomi alle persone, dovrei dire così: l’autore di questo vangelo ha preso in considerazione, riguardo alle sue qualità più salienti, colei che fu la madre storica di Gesù, chiedendosi poi dove trovare un nome che le si addicesse nel modo più perfetto.

E poiché ella era pervenuta fino all’altezza spirituale a cui ora si trovava, attraverso le sue precedenti incarnazioni; poiché nella sua personalità esteriore si manifestava come un’impronta, una rivelazione di ciò che nell’esoterismo cristiano vien chiamato la vergine Sofia, egli chiamò la madre di Gesù appunto la « vergine Sofia ».

 

Questo è stato sempre il suo nome, nei luoghi dove fu insegnato il cristianesimo esoterico. In senso esteriore l’autore del vangelo di Giovanni non la nomina, a differenza da quelli che scelsero per lei il nome «profano» di Maria.

Egli non poteva adottare il nome di Maria;

Giovanni doveva esprimere nel nome di lei il senso profondo dell’evoluzione universale.

E lo fa, accennando che essa non può venir chiamata Maria: infatti, la nomina semplicemente come « madre di Gesù » e le pone accanto sua sorella Maria, moglie di Cleofa.

Così facendo, lo scrittore accenna al fatto che non vuol proferire pubblicamente il nome di lei, che non lo si deve nominare pubblicamente.

 

In cerchie esoteriche essa fu sempre chiamata la « vergine Sofia »:

essa rappresentò, come persona storica esteriore, la « vergine Sofia ».