Il cosmo dei quattro possibili mondi

O.O. 231 – L’uomo soprasensibile alla luce dell’antroposofia – 14.11.1923


 

Se ora vogliamo ulteriormente progredire

nel senso di una sempre più esatta comprensione dell’entità soprasensibile umana,

dobbiamo ancora chiarire qualcosa.

 

• L’uomo vive prima qui nel mondo fisico sensibile. In esso percepisce il mondo esterno attraverso i sensi. Dobbiamo dire che quanto egli ivi percepisce è percepibile e fisico. Nella vita terrena percepiamo unicamente quanto è percepibile e fisico.

 

• Sopra di essa si stende un altro mondo, quello a cui appartiene il corpo eterico che permea il corpo fisico. Per la percezione fisica umana quel mondo è impercepibile e non è nemmeno fisico, è al di sopra del fisico.

Col nostro mondo percepibile e fisico confina dunque un altro mondo, un mondo impercepibile e superiore al fisico. È il mondo a noi più prossimo, quello in cui vive la terza gerarchia: angeli, arcangeli e archai. Per l’uomo terreno che è incarnato nella sfera fisica e che non ha sviluppato facoltà di veggenza spirituale, quel mondo è dunque impercepibile e non è neppure fisico; manifesta i suoi effetti nel mondo fisico, ma non è fisico.

 

• A quei due mondi se ne aggiunge un terzo. Anch’esso non è fisico; per questo riguardo assomiglia al secondo mondo, a quello eterico; è superiore al fisico. È però singolare che esso sia percepibile. È percepibile dal nostro mondo; arriviamo cioè a segnalare la caratteristica d’un mondo che penetra nel nostro ed è percepibile, ma è superiore al fisico. Perciò a tutta prima l’uomo non lo comprende nel suo vero essere.

 

Al mondo che è superiore al fisico, ma percepibile,

appartiene per esempio tutto ciò che fluttua verso di noi nella luce solare.

• L’intera popolazione del Sole, quegli esseri spirituali, è superiore al fisico, ma è percepibile sulla Terra.

 

È infatti un’assurdità pensare che la luce del Sole sia unicamente quel che ritengono i fisici;

essa è la manifestazione degli esseri solari.

Gli esseri solari sono percepibili, solo che l’uomo li vede in una figura che non sa interpretare.

• La luce delle stelle, la luce lunare e altre luci oltre a quella del Sole, della Luna e delle stelle, è percepibile,

ma gli esseri che vi stanno dietro non vengono dall’uomo giustamente interpretati.

• Abbiamo dunque un mondo che è percepibile,

ma che è superiore al fisico e che confina con quello fisico-percepibile.

 

È molto importante dare questa caratterizzazione:

 

1 – Il nostro mondo percepibile fisico.

2 – Il secondo mondo confinante col primo, nel quale dimorano angeli, arcangeli e archai,

e anche l’uomo quando vive insieme alla terza gerarchia nel tempo fra morte e rinascita.

Esso è impercepibile e ultrafisico.

3 – Il terzo mondo che è percepibile e ultrafisico. In esso dimora la seconda gerarchia.

4 – Come quarto rimane un mondo impercepibile e fisico.

 

Aggiungendo come quarto un mondo impercepibile fisico, abbiamo così elencato tutti i mondi possibili:

1 – Fisico         2 – Impercepibile/Ultrafisico         3 – Percepibile/Ultrafisico         – Impercepibile/Fisico

 

Come quarto abbiamo dunque un mondo impercepibile e fisico.

Come rappresentarcelo?

Esso è presente in mezzo a noi, è presente in forma fisica, ma è impercepibile.

 

Se solleviamo una gamba, la sentiamo pesante. La forza di gravità opera fisicamente, ma è impercepibile alla visione sensoria. Sperimentiamo sì interiormente la forza di gravità, ma essa non è fisicamente percepibile. Lo stesso si verifica anche per altre cose. Sperimentiamo in noi stessi, per altro in sentimenti che non possiamo spiegarci (e per questo abbiamo il mondo impercepibile fisico) ciò che un’antica scienza spirituale prevalentemente istintiva chiamava l’elemento mercuriale, l’elemento che tende a plasmarsi in forma di goccia.

Abbiamo sempre in noi questo elemento nelle parti costitutive dell’albume che sono in noi e tendono a prendere forma. Tale elemento è a sua volta qualcosa di fisico, ma nella sua configurazione è impercepibile. Vediamo che in noi si verifica una vivente combustione, un’azione fisica che non percepiamo, che vive nella nostra volontà, ma che non si indica quale è: impercepibile e fisica.

• In questo elemento impercepibile-fisico dimora la prima gerarchia, dimorano i serafini, i cherubini, e i troni.

 

A questo punto si presenta un singolare quadro.

Dopo esser passati per la porta della morte,

• entriamo dapprima nel dominio ultrafisico impercepibile, scompariamo in certo qual modo dal mondo.

• Passiamo quindi nella sfera della seconda gerarchia, nell’elemento ultrafisico-percepibile,

nel tempo in cui impariamo a capire i nostri destini nella fluttuante luce del Sole, della Luna e delle stelle.

 

Chi è arrivato a vedere questo, non dirige più lo sguardo nello spazio verso le sfere stellari e il Sole senza porvi mente, ma sa che nella loro fluttuante luce si formano i fili del destino dell’umanità, sa che quella è la sfera percepibile-sovrasensibile in cui vivono le persone morte, apparentemente morte.

 

• Quando poi l’uomo attraversa la trasformazione,la metamorfosi che lo rende idoneo a vivere sulla Terra,

egli è nel mondo fisico.

Solo che il dominio in cui allora si aggira appartiene al mondo dell’impercepibile fisico,

dove si formano la forza di gravità, il mercuriale, il fosforico;

come ciò avvenga arriveremo gradualmente a capire.

 

• Siamo dunque prima rapiti alla vista e trasferiti fuori nel mondo invisibile;

• in maniera impercepibile torniamo poi nel campo visibile

per prepararci, dopo esser stati ancora una volta portati fuori, alla futura vita terrena fisica.

 

Attraverso i diversi stati, nel tempo fra morte e rinascita percorriamo la via che

• dalla percepibile vita terrena fisica     • conduce alla vita terrena fisica impercepibile.

Siamo giunti alla mezzanotte dell’esistenza.

Rifacciamo a ritroso il cammino che abbiamo percorso e torniamo nella vita terrena fisica.

 

Si tratta per ora di uno schizzo che svilupperemo nei particolari nella prossima conferenza. Ma già si vede che per la vita tra morte e rinascita esiste la possibilità di non limitarsi a offrire degli astratti pensieri generali, ma che si può ad esempio mostrare come, per preparare la propria futura esistenza in un mondo visibile, si accede alla Terra in modo invisibile.

Riflettiamo a quanto la nostra conoscenza della vita umana risulti approfondita sapendo quali esseri spirituali vivono nella Terra fisica nella mezzanotte dell’esistenza.

 

In mezzo a noi, nel dominio terreno fisico,

non vi sono soltanto uomini fisicamente incarnati,

ma come un importante contenuto della vita terrena

vi sono anche quelli che si trovano a metà del tempo fra morte e rinascita,

che sperimentano la mezzanotte dell’esistenza.

 

Non ci accorgiamo di loro

perché essi non attraversano la vita terrena nel mezzodì,

ma nella mezzanotte dell’esistenza.