Il Cristo ha versato la sua forza in Lazzaro; Lazzaro risorge rinnovato

O.O. 112 – Il Vangelo di Giovanni in relazione agli altri 3 – 30.06.1909


 

Il Cristo ha versato la sua forza in Lazzaro; Lazzaro risorge rinnovato.

 

È degna di nota una parola del Vangelo di Giovanni. A proposito del miracolo di Lazzaro,

è detto che il Signore «amava» Lazzaro.

La stessa parola viene adoperata dopo, anche per il discepolo «che il Signore amava».

Che cosa significa questo? Ci viene svelato soltanto dalla cronaca dell’akasha.

 

Chi è Lazzaro, dopo la sua resurrezione?

È lo scrittore stesso del Vangelo di Giovanni, è Lazzaro iniziato dal Cristo.

 

Il Cristo ha versato il messaggio del suo proprio essere nell’essere di Lazzaro, affinché il messaggio del quarto Vangelo, del Vangelo di Giovanni, potesse risuonare nel mondo quale descrizione dell’essenza del Cristo.

Anche per questo, nel Vangelo di Giovanni, non viene nominato il discepolo Giovanni, prima della storia di Lazzaro.

 

Si legga con attenzione, e senza farsi fuorviare da quegli strani teologi i quali hanno scoperto che, in un determinato punto del Vangelo di Giovanni, e precisamente nel verso 35 del I capitolo, si trova il nome di «Giovanni» quale indicazione del discepolo Giovanni.

A quel punto sta scritto: «Il giorno seguente Giovanni era di nuovo là con due dei suoi discepoli…».

 

Niente, ma proprio niente, indica che queste parole si riferiscano a colui che in seguito viene chiamato il «discepolo che il Signore amava».

Di questo discepolo non è parola nel Vangelo di Giovanni, fino al momento del risveglio di Lazzaro. Perché?

 

Perché colui che si cela dietro al discepolo «che il Signore amava» è il medesimo che il Signore aveva amato già prima. Egli lo amava perché già lo aveva riconosciuto invisibilmente nella propria anima, come il discepolo che doveva venir risvegliato per portare nel mondo il messaggio del Cristo.

 

Questa è la ragione per cui il discepolo, l’apostolo «che il Signore amava», appare soltanto dopo la descrizione del risveglio di Lazzaro. Appena allora, egli lo era divenuto. L’individualità di Lazzaro si era allora trasformata in modo da divenire, nel senso del cristianesimo, l’individualità di Giovanni.

 

Abbiamo quindi nel senso più alto un battesimo eseguito su Lazzaro per mezzo dell’impulso stesso del Cristo: Lazzaro è diventato un iniziato nel nuovo senso della parola, malgrado fossero state rispettate in certo modo le forme antiche, lo stato letargico; così venne creato un passaggio dall’iniziazione antica a quella nuova.