«Il discepolo che il Signore ama»

O.O. 100 – Evoluzione dell’Umanità e conoscenza del Cristo – 20.11.1907


 

In tutto il Vangelo giovanneo non viene mai nominato il discepolo Giovanni.

Di lui è detto solo: «Il discepolo che il Signore ama», per esempio al capitolo 19, versetto 26.

Questa è un’espressione tecnica che definisce il discepolo iniziato dal Maestro stesso.

Giovanni descrive la sua iniziazione nel risveglio di Lazzaro, al capitolo 11.

 

I nessi più segreti del Cristo con l’evoluzione del mondo possono essere rivelati

solo perché è stato il Signore stesso a compiere l’iniziazione dello scrittore del Vangelo di Giovanni.

 

Come già esposto prima, le iniziazioni antiche duravano tre giorni e mezzo;

è per questo che il risveglio di Lazzaro avvenne il quarto giorno.

Anche di Lazzaro è detto che il Cristo lo amava (cap. 11, 3, 35 e 36).

Ecco di nuovo l’espressione tecnica intesa a definire il discepolo prediletto.

 

Mentre il corpo di Lazzaro era disteso come morto nella tomba, il suo corpo eterico venne estratto

affinché sperimentasse l’iniziazione ed accogliesse la stessa forza che è nel Cristo.

Egli divenne così un risvegliato, quello che il Signore ama e al quale si deve il Vangelo di Giovanni.

 

Leggendo poi l’intero Vangelo di Giovanni,

si vedrà che non contiene una sola riga che possa contraddire questo fatto,

fatta eccezione per l’esposizione velata del processo iniziatico.