Il karma dei corpi cosmici, dei popoli e delle razze

O.O. 110 – Gerarchie spirituali – 18.04.1909


 

Dal momento in cui il pianeta è giunto al suo compimento,

le entità che gli appartengono devono già fare i conti col suo dissolvimento,

con la sua scomparsa dall’insieme del cosmo.

 

Se seguiamo ad esempio l’evoluzione dell’antico Saturno, dobbiamo dire:

fino alla costituzione complessiva dell’intera sfera di calore,

il processo dell’evoluzione di Saturno è ascendente, o se vogliamo discendente,

perché è un processo di condensazione.

 

Dal momento invece nel quale Saturno comincia a muoversi da sé,

(parlo ora della prima evoluzione di Saturno) si costituisce la sfera di Saturno,

e allora avvengono i fatti di cui parliamo.

 

Se gli spiriti vi hanno preso parte, quando viene il periodo del dissolvimento,

essi saranno vincolati a tutto ciò che fu costruito durante la formazione, e questo è karma.

Non se ne può sfuggire: tutto quanto è stato formato deve venire allo stesso modo dissolto.

 

Così il karma della prima metà dell’evoluzione si compie nella seconda metà.

Nella seconda metà dell’evoluzione

vien demolito a poco a poco ciò che era stato costruito nella prima.

 

Il sorgere di un mondo produce karma;

il dissolversi di un mondo, nel più vasto senso della parola,

non è altro che sofferenza sotto l’azione del karma;

in pari tempo cancellazione del relativo karma.

Avviene così in grande, ma anche in piccolo per ogni pianeta,

perché ogni pianeta rispecchia fedelmente i processi che avvengono nell’universo.

Lo stesso fatto si può osservare anche in un popolo.

 

Immaginiamo un popolo che sorga nel suo sviluppo giovanile, pieno di forza, d’attività, d’energia; immaginiamolo mentre dà origine, nel succedersi delle epoche, ai più svariati elementi di civiltà e di progresso. Tutto ciò deve giungere a un punto culminante; ma mentre tutto ciò si accumula, si accumula anche il karma del popolo.

Come nell’evoluzione di Saturno si è accumulato del karma per tutto ciò che si è costituito, così si accumula anche il karma di un popolo mentre si va costruendo la sua civiltà. Tale karma avrà raggiunto il suo massimo grado, il suo punto culminante, là dove il popolo avrà generato da sé le sue forze originarie ed elementari.

• Abbiamo però visto che dappertutto vi sono entità che guidano.

 

Studiando l’evoluzione terrestre, abbiamo visto che entità spirituali superiori, angeli, arcangeli e principati, discesero per guidare l’umanità ancora incapace di procedere da sola e la condussero a un dato grado di sviluppo. Sono le entità spirituali delle gerarchie che avevano raggiunto la loro perfezione e maturità in tempi antecedenti.

Quando però quel culmine è raggiunto, quando gli spiriti che discendono da altezze celesti per guidare i popoli hanno raggiunto la loro mèta, allora altre entità spirituali devono farsi capi, guide dei popoli.

Se i popoli devono ancora in certo modo superare il loro culmine, progredire oltre, delle personalità atte a guidarli devono offrirsi spontaneamente per divenire i veicoli di entità spirituali superiori. Solo così diviene possibile superare di certi gradi ciò che stava nel piano originario e condurlo a progredire di più.

 

Un fatto deve però avverarsi in questo caso:

coloro che scendono per prendere dimora in entità che diverranno guide dei popoli,

coloro che debbono far procedere le civiltà oltre un dato punto,

poiché del karma si è accumulato, debbono prendere quel karma su di sé.

Questa è l’importante legge dell’assumere il karma dei popoli e delle razze.

 

Da un dato momento in poi,

i capi devono in certo qual modo assumere il karma di un popolo o di una razza.

È essenziale che individualità, quali ad esempio Ermete,

debbano prendere su di sé il karma del loro popolo, il karma che si era accumulato fino allora.

Questi fatti sui singoli pianeti sono il riflesso dei grandi processi cosmici.