Il male nell’ambito morale e il male nella natura

L’incontro con il male


 

Dopo le conferenze di cui abbiamo qui parlato, emerse spesso la domanda di come possa concordare l’indicazione di Rudolf Steiner che i tre Spiriti del male: Lucifero, Arimane e Asura, con le loro schiere appartenessero alle entità della terza gerarchia, poiché nella loro evoluzione sono Angeli, Arcangeli o Archai rimasti indietro (vedi o.o. 266/1, 1.11.1906), con il fatto che Rudolf Steiner menzionò spesso che anche tra le entità della seconda e persino della prima gerarchia ci siano spiriti (luciferici e arimanici) rimasti indietro (vedi o.o. 184, 4.10.1918, e o.o. 203, 11.3.1921).

Per rispondere a questa domanda dobbiamo ricordare che i tre tipi di entità che costituiscono la terza gerarchia (quella più vicina all’uomo, cioè gli Angeli, gli Arcangeli e le Archai) nel contempo, entro questa stessa terza gerarchia sono i rappresentanti di tutte e tre le gerarchie. Possiamo chiarirlo ancor meglio nel seguente modo:

 

 

Ne consegue che gli spiriti più elevati della terza gerarchia, gli Arcangeli e le Archai, di regola si collegano con l’uomo attraverso gli Angeli che sono al loro servizio, il cui compito consiste nel portare il karma individuale dell’uomo ad essere in armonia con il karma del suo popolo e del suo tempo.

Oltre ad agire attraverso gli esseri angelici, gli Arcangeli e le Archai, possono però, in determinate circostanze, esercitare anche degli influssi diretti sulla vita interiore dell’uomo, entrando direttamente nella sua anima. È per questo che Rudolf Steiner, nella variante pubblicata della meditazione della pietra di fondazione, chiamò le tre categorie della terza gerarchia «Spiriti dell’anima», vale a dire entità gerarchiche che agiscono nell’anima umana e la guidano.

 

Le entità della seconda gerarchia invece, gli Spiriti della forma, del movimento e della saggezza, non entrano direttamente nell’anima umana. Le loro forze sono troppo intense perché l’anima umana le possa sopportare senza perdere se stessa. Per questo esse agiscono direttamente solo negli involucri corporei dell’uomo, dove la loro azione rimane per l’uomo del tutto incosciente. Questo vale ancor più per le entità della prima gerarchia: gli Spiriti della volontà, dell’armonia (Cherubini) e dell’amore universale (Serafini).

Per la loro azione nell’anima umana tutte queste entità si avvalgono dei loro rappresentanti nella terza gerarchia: gli Spiriti della seconda gerarchia si avvalgono degli Arcangeli e gli Spiriti della prima gerarchia delle Archai.

 

• Il motivo di tale differenza fra gli Spiriti della terza gerarchia e quelli delle due gerarchie più elevate sta nel fatto che gli Spiriti della terza gerarchia hanno raggiunto il loro grado umano entro l’evoluzione alla quale appartiene anche l’uomo (gli Angeli ricevettero il loro io sull’antica Luna, gli Arcangeli sull’antico Sole, e le Archai sull’antico Saturno).

Gli Spiriti più elevati invece, a partire dagli Exusiai fino ai Serafini, avevano raggiunto tutti il loro grado umano («quello dell’io individuale») negli universi cosmici che precedettero l’epoca dell’antico Saturno (O.O. 110, 14.4.1909, II). Ma di questi universi, secondo Rudolf Steiner, nel nostro tempo non può essere ancora comunicato nulla (0.0. 104, 19.6.1908).

 

Se ora confrontiamo l’azione di tutte e tre le gerarchie, possiamo dire:

• la TERZA GERARCHIA entra direttamente nell’essere animico dell’uomo, poiché senza questo non sarebbe possibile né una guida individuale degli uomini (Angeli), né dei popoli (Arcangeli) o delle susseguenti epoche storiche (Archai).

• La SECONDA GERARCHIA, invece, non entra nell’anima umana, agisce solo nell’oggettivo mondo della natura (come pure nel corpo umano, dato che esso fa parte della natura). In tutti i fenomeni naturali che ci circondano, nonché nella vita dei pianeti del nostro sistema solare, e nel Sole stesso, si compie l’azione creatrice delle entità della seconda gerarchia.

• Le entità della PRIMA GERARCHIA stanno ancora più in alto. La loro vasta azione non si limita solo al sistema solare; esse agiscono in tutto il cosmo, creando e guidando i suoi numerosi mondi.

 

Da ciò deriva una risposta alla domanda di cui sopra.

• Rudolf Steiner parla sì dell’esistenza di entità rimaste indietro in tutte le gerarchie, ma nell’essere interiore dell’uomo possono penetrare direttamente solo le entità della terza gerarchia: gli Spiriti luciferici, arimanici, e asurici. Se penetrano in esso, diventano i più forti tentatori morali dell’uomo e lo seducono: Lucifero all’orgoglio e alla presunzione, Arimane alla menzogna e alla paura, Asura all’odio verso gli uomini e all’atrocità priva di senso.

 

Gli Spiriti della SECONDA GERARCHIA invece, sebbene siano entità più elevate, nella attuale epoca non possono avvicinarsi all’uomo  interiormente, come seduttori morali, poiché il loro ambito di azione è la natura esteriore. L’influsso negativo degli spiriti di questa seconda gerarchia che sono rimasti indietro, consiste in fenomeni come terremoti, eruzioni vulcaniche, alluvioni, incendi e simili catastrofi naturali. Esse portano agli uomini grandi disgrazie e sofferenze, e non di rado anche la morte fisica.

È però del tutto chiaro che, malgrado le conseguenze negative delle catastrofi naturali da essi causate, le loro azioni non vanno confrontate con le tentazioni morali che provengono dagli Spiriti rimasti indietro della terza gerarchia.

• In relazione all’uomo, l’azione delle entità della seconda gerarchia (e ancor più di quelle della prima gerarchia) è un’azione nella natura e non morale (può divenire un’azione morale, vale a dire compresa coscientemente, solo attraverso l’iniziazione).

 

• Da questo punto di vista, il confronto con il male entro l’eone terrestre si riferisce solo alle entità rimaste indietro nella terza gerarchia. Solo nelle future incarnazioni del nostro cosmo, su Giove, Venere e così via, l’uomo parteciperà coscientemente alla lotta contro le forze del male provenienti dalle sfere delle gerarchie più elevate.

• L’unico essere che appartiene a una gerarchia più elevata della terza e nonostante ciò può esercitare un’azione distruttiva nel mondo interiore (morale) dell’uomo, è SORAT, il demone solare. La sua natura e la sua provenienza cosmica rimangono tuttavia un mistero, non rivelato né dall’Apocalisse, né dalla scienza dello spirito di Rudolf Steiner.

Nelle sue conferenze sull’Apocalisse c’è solo l’indicazione: «Sorat è il nome del demone solare, dell’avversario dell’agnello, e le sue forze sono le forze avversarie del Sole, che stanno in opposizione al Sole» (0.0. 104, 29.6.108).

Da ciò si può dedurre che Sorat nel mondo spirituale in primo luogo non agisce contro l’uomo, bensì contro il più elevato spirito solare, il Cristo. Dal punto di vista cosmologico dunque, Sorat è l’oppositore del Sole e non della Terra. Ma poiché il Sole è innanzitutto la dimora della seconda gerarchia, o gerarchia solare, le cui entità nella meditazione della pietra di fondazione vengono nominate «Spiriti della luce», nel cosmo Sorat sta in opposizione ad essi come Spirito dell’oscurità.

 

Secondo la testimonianza di Rudolf Steiner, «il vero unico nome del Cristo è “Io sono”» (O.O. 266/1, 27.5.1909), e questa è un’assoluta affermazione del principio dell’io.

Nel demone solare invece, quale massimo «avversario del Cristo» (0.0. 104, 29.6.1908) abbiamo a che fare con la più radicale negazione del principio dell’io. Infatti, Anticristo, nel senso esoterico, significa «negatore dell’io». E poiché al centro dell’attuale eone terrestre sta lo sviluppo dell’io umano, l’azione anticristica di Sorat è rivolta contro di esso, ma anche contro i suoi creatori, vale a dire contro gli Spiriti gerarchici che donarono all’uomo l’io individuale. Sorat può essere perciò definito il principale avversario degli Elohim solari, o Spiriti della forma, i quali sono i veri «padri» celesti dell’uomo, come esseri dell’io. Questo non chiarisce tuttavia in modo sufficiente la provenienza e la natura di Sorat.

 

Il motivo per cui nonostante tutto Rudolf Steiner non svelò il mistero di Sorat, può benissimo essere considerato nel fatto che Sorat finora agisce solo attraverso le tre potenze oppositrici al suo servizio nell’evoluzione terrestre, e lui stesso non è ancora entrato in essa.

Il suo primo ingresso diretto nell’evoluzione terrestre, del quale parla in modo così chiaro l’Apocalisse, avverrà sicuramente intorno all’anno 2664, quando il numero della Bestia apparirà per la quarta volta nel corso dell’evoluzione generale dell’umanità.

 

• Infatti la prima volta l’azione di Sorat fu indirizzata soprattutto al piano fisico servendosi dell’accademia di Gondhishapur, la quale nel VII secolo esisteva realmente sulla Terra.

• La seconda volta, con lo sterminio dell’Ordine dei templari, la sua azione ebbe un carattere più eterico. Allora i demoni arimanici di Sorat, quando parlavano attraverso i cavalieri torturati, usufruivano dei loro corpi eterici che, per un certo tempo, furono privati dal collegamento con il loro io.

• Nel XX secolo la bestia dell’abisso agisce principalmente in relazione alla terza apparizione del numero apocalittico sul piano astrale. Per esercitare la sua azione nell’umanità essa utilizza per la prima volta non solo gli Spiriti luciferici e arimanici, bensì anche gli Spiriti asurici.

• Alla quarta apparizione del numero apocalittico nell’evoluzione terrestre, il demone solare cercherà di attaccare l’io umano stesso, e non solo attraverso gli esseri asurici, ma con le proprie forze. Per poter superare questa futura prova sarà necessario che allora un sufficiente numero di uomini possa sperimentare coscientemente il Cristo nell’eterico, e che il loro io individuale, attraverso la forza dell’io universale del Cristo, sia così rafforzato da rendere prive di forza tutte le tentazioni di Sorat. In quel periodo diverrà riconoscibile agli uomini anche il mistero della sua provenienza cosmica.

 

L’incontro con Sorat nella seconda metà del terzo millennio non sarà tuttavia ancora l’ultimo confronto con esso. Questo confronto avverrà in un futuro ancora più lontano, quando l’umanità disporrà completamente delle forze spirituali e sarà in grado di impegnarle nel senso del Cristo o nel senso del demone solare che gli si oppone. Allora il contrasto fra gli uomini che si serviranno della magia bianca e quelli che praticheranno la magia nera, condurrà alla definitiva separazione dell’umanità in quella del bene e in quella del male. Gli uomini che sceglieranno coscientemente il «cammino oscuro» e si arrenderanno del tutto a Sorat e ai suoi demoni, diverranno l’umanità «rimasta indietro» dell’eone terrestre, coloro che portano il sigillo del numero della Bestia. «Nel mistero del 666 o Sorat [è] nascosto il mistero della magia nera» (O.O. 104, 29.6.1908).

In quel futuro apocalittico dunque sarà possibile opporsi a Sorat solo con le forze della vera «magia bianca», e la sorgente di queste forze saranno le forze del Logos solare, entrato nell’evoluzione terrestre con il mistero del Golgota.