Il mondo della coscienza ordinaria che sperimentiamo allo stato di veglia tra la nascita e la morte.

O.O. 207 – Cosmosofia I – 1.10.21


 

Il mondo della coscienza ordinaria

che sperimentiamo allo stato di veglia tra la nascita e la morte.

 

 

Qui incorporiamo nel nostro vero essere umano ciò che può vivere nella libertà.

Sotto e sopra di noi non esiste libertà.

Portiamo la libertà oltre la morte

prendendo con noi il contenuto essenziale della coscienza che abbiamo tra la nascita e la morte.

 

L’uomo deve all’esistenza terrena la conquista dell’esperienza della libertà,

che non gli può più essere tolta se l’ha conquistata nel corso della vita terrena,

e se la porta nel mondo delle necessità spirituali.

 

La vita terrena assume il suo significato più profondo

poiché siamo in grado di collocarla tra ciò che è sotto e ciò che è sopra di noi.

 

Se vogliamo conoscere l’elemento animico

dobbiamo in un certo senso guardare nelle intercapedini tra corpo fisico, corpo eterico, corpo astrale ed io,

per vedere ciò che vi si muove.

 

Se vogliamo conoscere l’uomo come essere spirituale

dobbiamo indagare la sua esperienza con le entità che si immaginano,

con le entità che si manifestano all’esterno attraverso l’inspirazione o in effetti l’espirazione,

e con quelle che si rivelano tramite l’intuizione.

 

• Come in qualche modo ricerchiamo

che cosa sviluppano le nostre parti costitutive nel loro reciproco scambio di attività,

quando vogliamo esaminare la vita animica,

• così dobbiamo ricercare il rapporto con le entità delle gerarchie superiori

se vogliamo guardare all’uomo come a un essere spirituale.