Il mondo fisico – espressione del divino spirituale

O.O. 104 – L’Apocalisse – 18.06.1908


 

È molto importante, per l’uomo, sentire che tutto quanto ci viene incontro dal di fuori nel mondo sensibile,

nell’oggetto percepibile ai sensi, deve apparirci come la fisionomia esteriore

di una vita soprasensibile che giace invisibile nelle sue profondità.

 

Il mondo, con tutto quanto vi sta dentro, diventa, per colui che porta l’antroposofia nella vita,

sempre più un’espressione fisica di essenzialità divina spirituale;

e quando osserva il mondo visibile attorno a sé,

deve essere per lui come quando, attraverso ai tratti di un volto umano, arriva al cuore, all’anima dell’uomo.

 

Di fronte a tutto quanto gli viene incontro dal di fuori

nell’intero mondo circostante, come montagne e rocce,

come manto vegetale della terra, come animali e uomini,

di fronte a quello che gli viene incontro nel mondo che lo circonda e nelle creazioni dell’uomo,

egli si sentirà come davanti all’espressione di un volto,

davanti al volto di un’essenza spirituale divina che ne sta alla base.

 

E una nuova vita scaturisce per lui, pervadendolo, da tutto questo modo di osservare;

e un altro nobile genere di entusiasmo infiamma ciò che egli vuole intraprendere.