Il Nirmanakaya del Buddha che apparve ai pastori si unì con la fresca matrice astrale di Gesù dodicenne

O.O. 114 – Il Vangelo di Luca – 17.09.1909


 

Fu il nirmanakaya del Buddha ad apparire ai pastori in forma di schiere angeliche.

Il Buddha s’irraggiava nel suo nirmanakaya e in tal guisa si manifestò ai pastori.

Ma egli doveva cercare anche un’altra via per agire sugli eventi di Palestina in quell’epoca importante;

ciò avvenne nel modo seguente.

• Per comprenderlo, è necessario riassumere brevemente ciò che già ci è noto intorno alla natura dell’uomo.

 

Sappiamo che la scienza dello spirito distingue vari tipi di nascite.

• Quando ha luogo quella che chiamiamo la nascita fisica,

l’uomo – per così dire – si spoglia dell’involucro fisico materno.

• A sette anni si spoglia dell’involucro eterico che, fino al cambiamento crei denti,

lo avviluppa proprio come l’involucro fisico materno lo avviluppava fino alla nascita fisica.

• Con la maturità sessuale, poi, cioè circa a quattordici-quindici anni (nei nostri paesi),

l’uomo si spoglia di ciò che lo ha circondato fino allora come un involucro astrale.

 

Soltanto col settimo anno dunque il corpo eterico dell’uomo nasce veramente,

liberandosi della sua matrice eterica.

E il corpo astrale nasce alla maturità sessuale; l’involucro astrale esterno viene eliminato.

Osserviamo ora che cosa si elimina con la maturità sessuale.

 

In passato, in Palestina, la maturità sessuale si presentava un po’ prima che non oggi fra noi; ossia normalmente al dodicesimo anno; a quell’età veniva eliminata la matrice astrale. Ordinariamente questo involucro viene eliminato e abbandonato al mondo astrale esterno.

 

Nel fanciullo che discendeva dalla linea sacerdotale della stirpe di Davide, invece, le cose andarono diversamente. A dodici anni il suo involucro astrale si staccò, ma non si dissolse nel mondo astrale generale. Quell’involucro astrale protettivo del fanciullo, con tutte le forze vivificatrici che erano penetrate in esso nel periodo fra la seconda dentizione e la pubertà, si unì allora col nirmanakaya del Buddha.

 

Quel nirmanakaya che era apparso splendente ai pastori nella schiera angelica, si unì coll’involucro astrale di Gesù dodicenne, si unì con tutte le forze che mantengono giovane una creatura nel periodo fra la seconda dentizione e la pubertà.

 

Il nirmanakaya del Buddha che, dalla nascita in poi, adombrava il fanciullo Gesù diventò una cosa sola con la fresca matrice astrale di questo fanciullo la quale si staccò da lui col subentrare della pubertà. L’accolse, se l’assimilò e ne ringiovanì. Mercé questo ringiovanimento, fu possibile che quanto prima il Buddha aveva dato al mondo, potesse ora riapparire in Gesù con un carattere d’ingenuità infantile.

 

Questo fanciullo infatti acquistò la capacità di parlare delle alte e complicate dottrine della compassione e dell’amore. Nella scena del tempio (Luca 2, 42-50) il fanciullo Gesù parlò in modo da stupire tutti coloro che l’ascoltavano, perché Lo adombrava appunto il nirmanakaya del Buddha, come rinfrescato da una fonte di gioventù, ossia dall’involucro astrale materno del fanciullo stesso.

 

Queste sono cose che allo scienziato dello spirito è dato conoscere e che l’autore del vangelo di Luca ha misteriosamente descritto nella singolare scena in cui Gesù dodicenne, nel tempio, diventa improvvisamente un altro. Nel vangelo di Luca il buddismo viene insegnato in modo comprensibile perfino all’ingenuità più infantile.

 

Dobbiamo comprenderlo, e allora sapremo perché il Buddha, per tramite di Gesù, non parli più come aveva parlato prima. Come il Buddha aveva parlato seicento anni prima, all’inizio della nostra èra nell’India antica parlò il re tibetano Kaniscia che convocò un sinodo e fece predicare l’antico buddismo come dottrina ortodossa. Ma il Buddha stesso, nel frattempo, era progredito. Egli aveva accolto in sé le forze della matrice astrale di Gesù, e con ciò era divenuto capace di parlare alle anime degli uomini in modo nuovo.

 

Il vangelo di Luca contiene dunque il buddismo in forma nuova, il buddismo ringiovanito; perciò esso esprime in forma spontanea e comprensibile alle anime più semplici la religione della compassione e dell’amore.

Leggiamo questo vangelo, e vedremo che quanto abbiamo detto è stato misteriosamente espresso dall’evangelista Luca. Ma anche altre cose contiene questo vangelo.