Il pareggio karmico

O.O. 153 – Natura interiore dell’uomo e vita fra morte e nuova nascita – 14.04.1914


 

(dopo la mezzanotte cosmica)

 

Dopo aver vissuto per qualche tempo ancora nel mondo spirituale,

dall’oscurità crepuscolare dell’ambiente spirituale circostante sorge chiara una visione,

non solo delle nostre vite passate, ma specialmente

di tutto quanto di umano è connesso con quelle vite,

di ogni elemento umano più strettamente connesso con quelle vite.

Entrano in relazione spirituale con noi uomini,

con i quali siamo stati comunque legati in fasi precedenti di esistenze.

Non che prima non ci si trovasse pure in comunione di tali uomini. Noi ci sperimentiamo sempre uniti agli uomini che ci furono vicini nella vita, durante la maggior parte del tempo fra morte e rinascita, ma ora, incontrando di nuovo questi uomini dopo l’ora della mezzanotte dell’esistenza spirituale, si palesa chiaramente in essi ciò di cui noi ci siamo resi debitori verso di loro, o ciò che essi devono a noi. Sperimentiamo ora non soltanto la visione di esserci trovati con quegli uomini in qualche momento; avevamo anche prima quella visione, ma ora essi diventano per noi l’espressione del pareggio di esperienze passate.

Dal modo in cui gli uomini stessi ci si presentano,

noi scorgiamo con quali nuove esperienze sul piano fisico si possa creare

un pareggio per il passato,

un pareggio per quanto siamo rimasti loro debitori, e così via.

In quanto stiamo di fronte alle anime di quegli uomini,

noi vediamo gli effetti che saranno in futuro

le conseguenze dei rapporti avuti in passato con loro.

Naturalmente questo si osserva meglio se si prende in considerazione un singolo caso, possibilmente concreto.

 

Supponiamo dunque ancora che una persona abbia detto una menzogna. Questo è il momento in cui nel mondo spirituale ci è data la possibilità di essere tormentati dalla verità opposta a quella menzogna. Siamo tormentati in quanto il nostro rapporto con la persona cui abbiamo mentito nel periodo descritto viene modificato ogni volta che la vediamo, e con l’occhio spirituale la vediamo molto spesso. Quella persona diventa la causa per cui sorge per noi la verità opposta alla menzogna che abbiamo detto, la verità che ora ci tormenta. Dal profondo di noi stessi sorge così la tendenza a incontrare di nuovo quella persona giù sulla Terra, a dover fare qualcosa per compensare il torto che abbiamo commesso dicendo una menzogna, perché nel mondo spirituale non può essere compensato quel che era stato creato dalla nostra menzogna. Ora possiamo solo acquistare completa chiarezza sull’effetto della nostra menzogna nel cosmo.

Quanto in tal senso venne creato sulla Terra deve anche venir compensato sulla Terra.

Si sa che per quel pareggio occorrono in noi forze che ci possono pervenire soltanto quando ci si riveste nuovamente di un corpo terreno. In tal modo sorge nell’anima nostra la tendenza a rivestirsi di un corpo terreno che ci offra la possibilità di compiere un’azione atta a compensare le imperfezioni che abbiamo prodotto sulla Terra; altrimenti alla prossima morte quella persona ci apparirà di nuovo e ci procurerà il tormento della verità.

Vediamo così quale sia la tecnica spirituale, come venga determinato in noi l’impulso a creare nel mondo spirituale un compenso karmico per le azioni compiute.

Questi compensi si verificano anche con premesse diverse, ma occorrerebbe naturalmente citare molte migliaia di casi concreti per riuscire a considerare tutto ciò di cui va tenuto conto in questa importante questione karmica.