Il passaggio dall’antico indiano all’antico persiano segna un grandissimo progresso.

O.O. 112 – Il Vangelo di Giovanni in relazione agli altri 3 – 29.06.1909


 

Nell’epoca post-atlantica dovevano esservene alcuni con la volontà di conquistare il mondo fisico.

Il primo passo avvenne nel tempo di Zarathustra.

Il passaggio dall’antico indiano all’antico persiano segna un grandissimo progresso.

Per Zarathustra il mondo esteriore non era più soltanto maya, o illusione.

Egli mostrò agli uomini che quanto ci circonda fisicamente ha un valore, ma che dietro vi si nasconde appunto l’essenza spirituale.

 

Mentre per la concezione di un antico indiano il fiore era maya, ed egli andava in cerca dello spirito del fiore, Zarathustra invece diceva: «Ogni cosa deve essere apprezzata, perché è parte del complessivo spirito dell’universo; la materia nasce dallo spirito».

Abbiamo già fatto rilevare che Zarathustra aveva indicato che il sole fisico è il campo d’azione di esseri spirituali.

Ma l’iniziazione diventava difficile; e per chi voleva non soltanto ascoltare le comunicazioni degli iniziati sull’esistenza di un mondo spirituale, ma desiderava guardare di persona la grande aura solare, occorrevano norme più severe per l’iniziazione.