L’antica Luna, la terza incarnazione del nostro pianeta

O.O. 104 – L’Apocalisse – 22.06.1908


 

Segue poi una specie di stadio intermedio nel quale il pianeta luminoso a poco a poco si oscura per l’osservazione esteriore – se questa avesse potuto esistere – e scompare anche per determinate osservazioni chiaroveggenti, pur continuando ad esistere per le forme superiori dell’osservazione chiaroveggente. Esso ricompare poi in una nuova forma di esistenza, in un terzo stadio che chiamiamo stato lunare.

 

È l’antica Luna, la terza incarnazione del nostro pianeta. Ora la sua evoluzione materiale è giunta al punto da condensare in acqua quanto prima sul Sole era soltanto gas. Per il fatto di essersi aggiunto l’elemento liquido, nell’uomo, che a poco a poco si è evoluto come la pianta dal seme, può venir incorporato il corpo astrale, e l’uomo consiste ora di tre parti, dei corpi fisico, eterico ed astrale. Ma in realtà egli non è ancora uomo perché in quei tre corpi non è ancora immesso l’io.

 

Ad ogni gradino restano sempre indietro determinate entità. Le entità rimaste indietro sul Sole, che non poterono raggiungere il gradino lunare e che soltanto sulla Luna attraversano il loro grado solare, non hanno quindi alcuna possibilità di assumere il corpo astrale, ed anche sulla Luna consistono soltanto di corpo fisico ed eterico.

Si tratta di quelle entità che già sul Sole erano rimaste indietro, ma che nel frattempo si sono evolute al punto da poter assumere un corpo eterico; e sono ancora gli antenati degli animali attuali.

Invece gli esseri che sulla Luna ancora non erano al punto da poter assumere un corpo eterico sono gli antenati di esseri restati ancora più indietro, cioè del mondo vegetale attuale. Abbiamo quindi tre regni sulla Luna: il regno umano, consistente dei corpi fisico, eterico ed astrale, il regno animale, consistente dei corpi fisico ed eterico, e il regno vegetale, consistente del solo corpo fisico.

 

Di nuovo vi sono determinate entità che circa alla metà dell’esistenza lunare attraversano il loro gradino umano. Sono gli spiriti che di solito, nella letteratura scientifica spirituale, vengono chiamati spiriti del crepuscolo o Angeli. Anch’essi portano in loro, quale ricordo, lo stadio umano.

Allo stesso modo la Luna ha sette simili gradini. Ad ognuno vi sono delle entità che possono appunto attraversare l’esperienza umana. Avviene sempre che alcune entità precedono e altre restano indietro. Abbiamo quindi sulla Luna sette gruppi di entità che, quando la Luna stessa fu al suo termine, avevano sperimentato la loro umanità.

 

Per comprendere del tutto la Luna, noi dobbiamo peraltro ricordare qualcosa di importante che avvenne nel corso dell’evoluzione lunare. Quando l’antica Luna cominciò la sua evoluzione, poco dopo l’inizio, essa era una sfera liquida. Se avesse continuato l’evoluzione in quella guisa, attraverso i suoi sette stadi, essa non sarebbe arrivata a dare all’uomo la giusta base per il suo ulteriore sviluppo.

La Luna divenne atta ad essere la sede per lo stadio precedente dell’umanità terrestre solo perché si divise in due corpi celesti.

Uno di questi fu il predecessore del Sole attuale, e l’altro, quello che si separò, fu il predecessore della Terra odierna; ma bisogna pensare la Terra stessa mescolata alla Luna attuale, di modo che la Terra e la Luna di oggi erano allora una sola cosa.

Pensiamo dunque questi due corpi separati fra di loro: da un lato la Terra più la Luna, e dall’altro il Sole; l’antica Luna quale corpo liquido e l’antico Sole sulla via di diventare una stella fissa.

A quella separazione è legato qualcosa di molto essenziale.

 

• Prima di tutto, fu il Sole ad effettuare la separazione, ed esso prese seco le parti più tenui, la materia più eterica, mentre nella Luna, vale a dire nella Terra attuale più la Luna attuale, rimase la materia più grossolana. Di conseguenza il Sole è costituito di materia straordinariamente tenue, mentre la Luna diviene un corpo molto più denso, una massa acquosa. Poiché il Sole aveva preso seco le forze più tenui e più spirituali, potè anche essere la sede di entità molto più evolute. In realtà, parecchie delle entità superiori che ancora poterono sopportare l’esistenza saturnia sarebbero state ostacolate nel loro sviluppo se fossero rimaste legate più a lungo alla Luna. Esse avevano bisogno di una sede con le più fini sostanze, e soltanto là potevano evolvere. Si scelsero così una sede adatta, e si svilupparono ulteriormente sul Sole. Rimasero invece legate alla Luna, che a seguito dell’uscita delle sostanze più tenui aveva subito un densificarsi, i germi umani, consistenti dei corpi fisico, eterico ed astrale, e pure i germi animali e vegetali.

 

L’antica Luna ha ora un aspetto molto speciale. Anche se essa girava attorno al suo Sole, non vi si sarebbe ancora trovato nulla di simile a rocce o a zolle. Non vi era nulla di minerale. La massa principale della Luna, sulla quale, per così dire, saltellavano quegli esseri, era una specie di poltiglia, davvero una specie di poltiglia, qualcosa come insalata cotta o spinaci cotti. Quella poltiglia costituiva la massa fondamentale della Luna, come la massa di base della nostra terra sono le zolle.

 

In quella specie di magma erano inserite certe zone, diciamo, simili al legno e alla corteccia degli alberi. Quando oggi si sale su di una montagna, si cammina su delle rocce. Allora si sarebbe camminato su di un terreno che, quando era solido, era come legno, come una piattaforma di legno.

Invece di granito si sarebbero trovati grossi tronchi paragonabili al legno. Questo è detto naturalmente per fare un paragone. Così era la massa di base e da questa sorgevano di continuo delle proliferazioni. Era il regno inferiore, l’attuale regno minerale, che allora era a metà fra gli attuali regni minerale e vegetale, e che viveva in un suo certo modo.

 

Vi erano di continuo delle proliferazioni. Non era come oggi. Oggi, quando si abbia della terra, se la si vuole portar via, bisogna farlo con mezzi esteriori. La massa dell’antica Luna moriva – ma non come fanno singole piante – e si riformava di nuovo. Essa era di continuo in intima e vivente agitazione e movimento.

La massa di base dell’antica Luna era in continuo annientamento e in continua proliferazione.

Da quella massa fondamentale sorgeva un altro regno.

 

A seguito della separazione della Luna dal Sole, gli altri regni si erano in realtà modificati. Sul Sole essi corrispondevano press’a poco ai nostri regni. Dopo l’allontanamento della Luna l’antico regno vegetale era stato rimandato indietro di un mezzo gradino, e altrettanto era avvenuto per gli altri regni; di conseguenza il regno successivo ad esso era una specie di regno animale-vegetale. Esso cresceva dal terreno, ed erano quasi animali-piante. Avevano la forma di piante, ma se si fossero toccati avrebbero avuto delle sensazioni, essi squittivano e facevano altre cose del genere.

Essi erano in sostanza per metà animali e per metà piante; piante in quanto crescevano appunto dal terreno, ed erano, in gran parte, radicati nel terreno, animali in quanto avevano qualche possibilità di sensazione.

Il regno che precedette il nostro era quello degli uomini-animali, esseri che erano a metà fra l’uomo attuale e l’animale attuale, superiori alle scimmie di oggi, ma non ancora così elevati come l’uomo di oggi.

Questa era press’a poco la figura degli antenati umani sulla Luna.

 

Proprio le saghe e i miti hanno meravigliosamente conservato queste cose. Pensate a come una saga tedesca ha conservato nascosto questo mistero. Sempre restano indietro determinate entità. Anche quegli esseri che erano fra le piante e gli animali di oggi, che potevano aver radice soltanto su di un terreno vegetale, come quello della Luna, rimasero indietro e di conseguenza non poterono prosperare sul terreno minerale della nostra terra odierna. In questo terreno possono crescere le nostre piante odierne, ma quelle che erano a metà fra piante e animali e avevano bisogno di un terreno vivente, quelle, se sono rimaste indietro, non possono crescere su terreno minerale.

Il vischio è una pianta di questo genere e di conseguenza, nell’attuale mondo vegetale, esso deve vivere a spese altrui perché è un essere rimasto indietro. Esso non ha più nessuna sensibilità, malgrado che il corpo astrale del vischio, che lo circonda, sia del tutto diverso da quello delle altre piante.

Questo sentì la saga tedesca, e cioè che in sostanza il vischio non appartiene all’essere della nostra terra, gli è estraneo. La saga celebra nel dio Baldur il dio del sole terreno, della forza terrena. Nessun essere della terra gli si potrà avvicinare in modo ostile. Di conseguenza, anche il dio del quale la saga tedesca aveva coscienza che fosse un ritardatario, Loki, non può uccidere Baldur con alcuna delle creature della terra. Egli lo può, invece, far uccidere con un ramo di vischio perché esso è estraneo fra le creature terrestri e può quindi servire il ritardatario Loki, non apparentato con gli dei della terra. In queste saghe si nasconde una profonda saggezza.

Nella saga di Baldur e di Loki avvertiamo dappertutto l’antica saggezza, anche negli usi legati al vischio. Se li si studiasse, si troverebbe che quanto se ne dice proviene da antichissima saggezza primordiale.

 

Nella seconda metà dell’evoluzione lunare giunse poi il momento in cui sia gli esseri che si erano evoluti sul Sole quanto quelli evolutisi sulla Luna ebbero raggiunto quello che dovevano raggiungere durante il periodo dell’antica Luna; e si riunirono quindi di nuovo. II Sole e la Luna si riunirono di nuovo per un tratto nel loro sviluppo successivo, come un unico corpo.

Quindi si oscurò quello stadio evolutivo, intervenne quello stato puramente spirituale che alcuni sono usi chiamare pralaya; poi albeggiò il nostro stadio evolutivo terrestre.