Il rapporto del corpo astrale umano con la malattia e con la morte

O.O. 13 – La scienza occulta nelle sue linee generali – (IV)


 

Gli spiriti luciferici

diedero all’uomo la possibilità di esplicare nella sua coscienza una libera attività

ma lo esposero al contempo anche alla possibilità dell’errore e del male.

 

In conseguenza di questi processi l’uomo si trovò con gli esseri solari in un rapporto diverso da quello assegnatogli dagli spiriti della Luna terrestre. Questi volevano sviluppare lo specchio della coscienza umana in modo che l’intiera vita dell’anima umana fosse dominata dall’influenza degli spiriti solari. Ma quello sviluppo fu contrastato, e venne a crearsi nell’essere umano un’opposizione fra l’influenza dello spirito solare e l’influenza degli spiriti lunari irregolarmente evoluti. Da questo contrasto sorse nell’uomo anche l’incapacità di riconoscere la vera natura degli effetti solari fisici; essi rimasero per lui nascosti dietro alle impressioni terrene del mondo esteriore. La parte astrale dell’uomo, riempita di queste impressioni, venne attratta nella sfera dell’« io ».

 

L’« io », il quale altrimenti avrebbe sentito soltanto la scintilla del fuoco conferitagli dagli spiriti della forma, e in tutto ciò che si riferiva al fuoco esteriore si sarebbe sottomesso agli ordini di questi spiriti, agì d’ora innanzi sui fenomeni esteriori del calore per mezzo dell’elemento che in lui stesso era stato inoculato. Venne stabilita così una corrente di attrazione fra l’io e il fuoco terrestre, e in tal modo l’uomo fu spinto nella materialità terrestre più di quanto gli fosse stato destinato.

 

Mentre egli prima aveva un corpo fisico costituito principalmente di fuoco, aria e acqua, e soltanto di una forma adombrata di sostanza terrestre, ora il corpo di terra divenne più denso. Mentre prima l’uomo, quale essere sottilmente organizzato, aleggiava come in una specie di movimento ondeggiante al di sopra della solida superficie terrestre, egli ormai dovette discendere dall’ambiente che circondava la Terra e poggiare su quelle parti di essa che già più o meno si erano consolidate.

 

Che tali effetti fisici delle influenze spirituali descritte abbiano potuto presentarsi, si spiega col fatto che si trattava di influenze appunto del genere sopraddetto. Non erano cioè influenze della natura, né di quelle che agiscono per via animica da uomo a uomo. Queste ultime non penetrano con la loro azione nella corporeità altrettanto quanto le forze spirituali di cui ora parliamo.

 

Poiché l’uomo, in balìa delle sue rappresentazioni soggette all’errore, si esponeva alle influenze del mondo esteriore, poiché viveva secondo i suoi istinti e le sue passioni, senza permettere che venissero regolati dalle influenze superiori spirituali, intervenne la possibilità delle malattie. Per effetto speciale dell’influsso luciferico, l’uomo ormai non potè più sentire la sua singola vita terrestre come la continuazione dell’esistenza incorporea. Egli accoglieva ormai le impressioni terrestri le quali potevano essere sperimentate per mezzo dell’elemento astrale che gli era stato inoculato, e che si univano alle forze distruttive per il corpo fisico. Egli sentiva in questo modo la fine della propria esistenza fisica. La « morte » si presentò provocata dalla natura umana stessa.

 

Con questo si accenna ad un importante mistero della natura umana,

cioè al rapporto del corpo astrale umano con la malattia e con la morte.