Il senso del pensiero.
O.O. 293 – Arte dell’educazione I° – Antropologia – 29.08.1919
Abbiamo un altro senso, separato da quello dell’io e da tutti gli altri sensi,
ed è quello che chiamo il senso del pensiero.
• Non è quello che percepisce i nostri pensieri, ma quelli di altre persone.
Anche a questo proposito gli psicologi hanno rappresentazioni veramente comiche. Anzitutto sono talmente influenzati dall’idea che il pensiero e il linguaggio formino una cosa sola, da credere che col linguaggio venga sempre accolto anche il pensiero.
È un’assurdità, perché attraverso il senso del pensiero
potete percepire i pensieri in quanto gesti compiuti nello spazio, allo stesso modo del linguaggio.
Il linguaggio non fa che «trasmettere» i pensieri.
• Ma questi dovete percepirli per se stessi, per mezzo di un altro senso speciale.
E una volta che i gesti dell’euritmia siano formati per tutti i suoni, basterà che qualcuno li esegua davanti a voi perché dai suoi movimenti euritmici voi possiate leggere i pensieri, come nel discorso parlato li accogliete per mezzo dell’udito.