Il sistema copernicano e quello della scienza dello spirito

O.O. 110 – Gerarchie spirituali – 15.04.1909


 

Nella scienza dello spirito che deve oggi esser continuata come antroposofia, cioè in sostanza nella sapienza dei misteri, si è sempre parlato, così come ne abbiamo parlato ora, delle diverse entità delle gerarchie spirituali.

Abbiamo già visto ieri come l’odierno Saturno segni il confine fino al quale giunse l’azione dei troni, come Giove segni quello fino al quale agirono le dominazioni, e Marte quello fino al quale agirono le virtù o dynameis.

 

Ora vogliamo caratterizzare anche il modo come nel nostro sistema solare si suddivida spazialmente il dominio delle entità oggi citate. Dovremo parlare di un fatto che parrà strano anche a chi ha già una certa preparazione, ma che corrisponde assolutamente alla verità.

 

Oggi nelle scuole s’insegna come nella remota antichità e fino al tempo di Copernico, si avesse la concezione cosmica del nostro sistema solare ch’è conosciuta sotto il nome di sistema tolemaico. Si credeva allora che la Terra stesse nel centro del nostro sistema e che intorno ad essa si movessero i pianeti, come appare grossolanamente all’occhio fisico. Da Copernico in poi si sa finalmente (così si dice) ciò che prima gli uomini ignoravano, e cioè che il Sole sta nel centro, e che i pianeti ruotano in orbite ellittiche intorno al Sole. Sta bene!

 

Ma c’è qualcos’altro che, in una simile descrizione del nostro sistema solare, deve anzitutto esser reso ben chiaro, volendo parlare in modo onesto e sincero nel senso odierno. Si dovrebbe dire: fino a Copernico gli uomini non conoscevano che date forme di moto negli spazi celesti, e in base ad esse calcolavano come potesse essere il nostro sistema solare.

 

Per così dire, Copernico non pose una sedia nello spazio per guardarsi in giro e vedere come il Sole fosse collocato in un dato punto di un circolo o di un’ellisse, mentre i pianeti gli si movevano intorno; Copernico fece dei calcoli, e da questi ciò che si vede vien spiegato più semplicemente che non dai calcoli precedenti.

Il sistema cosmico di Copernico non è altro che un risultato del pensiero.

 

Prescindiamo per ora da quel che presumeva Tolomeo. Supponiamo che il Sole stia nel centro, calcoliamo dove debbano esser situati i singoli pianeti e verifichiamo poi se ciò corrisponda all’esperienza.

Certo, per la semplice osservazione fisica ciò corrisponde a tutta prima all’esperienza, e vi si costruirono poi sopra una quantità di cosmogonie, fra cui quella di Kant-Laplace; ma col progredire delle scoperte si giunse a fatti che a ben considerare non sono già più del tutto onesti scientificamente.

In seguito furono infatti aggiunti due pianeti per l’indagine puramente sensibile: Urano e Nettuno.

 

Non ne abbiamo ancora parlato, ma mostreremo in seguito che cosa essi significano per il nostro sistema solare. Nel descrivere questo sistema cosmico, ad ogni modo, si dovrebbe richiamare l’attenzione sul fatto che in realtà questi due pianeti, Urano e Nettuno, guastano i conti.

 

Se si vuole accettare il sistema cosmico di Kant-Laplace, allora Urano e Nettuno con le loro lune dovrebbero muoversi come si muovono le altre lune intorno ai loro pianeti. Ma non fanno così; anzi fra questi pianeti estremi, scoperti più tardi, ne abbiamo uno che si comporta in modo molto strano. Se il sistema di Kant-Laplace fosse giusto, per questo pianeta sarebbe dovuto accadere che, dopo staccatisi tutti i pianeti, qualcuno avesse girato l’asse di 90 gradi, perché questo pianeta segue una rotazione diversa da quella degli altri.

Questi due pianeti si distinguono grandemente dagli altri del nostro sistema solare.

 

Vedremo in seguito come essi si comportino; per ora vogliamo notare solo il fatto che, nel sistema di Copernico, si ha da fare con un semplice calcolo che fu presentato come un’ipotesi, come una premessa, in tempi nei quali si era perduta completamente la nozione delle correlazioni spirituali, dell’osservazione della spiritualità che sta alla base dei fatti esteriori.

 

L’antico sistema di Tolomeo non era invece affatto un puro sistema fisico;

era un sistema che risaliva ancora all’antica osservazione spirituale

dove non s’ignorava che i pianeti sono segni di confine per determinati domìni di entità superiori.

 

L’intero organismo del nostro sistema solare va disegnato diversamente

volendo descrivere adeguatamente questi domìni di entità.

 

Disegnerò il sistema planetario, come veniva spiegato nei misteri di Zaratustra. Potremmo altrettanto bene consultare altri misteri, ma vogliamo ricorrere proprio a questo per descrivere le caratteristiche del nostro sistema solare coi suoi pianeti, in rapporto con le entità spirituali che operano in esso.

 

Nel sistema di Zaratustra era stato accolto qualcosa che differisce dalle nostre osservazioni celesti. Sappiamo già che si può osservare un certo avanzare (chiamiamolo apparente o anche altrimenti) del Sole attraverso lo zodiaco nel corso di lunghi anni. Si dice di solito, ed è giusto, che circa dall’ottavo secolo avanti la nostra era all’equinozio di primavera il Sole sorge nel segno dell’Ariete; ma ogni anno il Sole avanza di un poco, sicché dopo lunghi, lunghissimi periodi di tempo, tutta la costellazione dell’Ariete sarà stata percorsa dal Sole al momento del suo sorgere in primavera. Prima dell’anno 800 avanti la nostra era, il Sole non sorgeva nell’Ariete, ma nel Toro, e sorse nella costellazione del Toro per un periodo di circa 2200 anni; percorse dunque con l’equinozio primaverile tutto il segno zodiacale del Toro. Prima ancora sorgeva nel segno dei Gemelli.

 

I Gemelli erano la costellazione dello zodiaco all’equinozio di primavera, in tempi di 800 più circa 2200 anni antecedenti l’era volgare. Se ci trasportiamo dunque 3 o 4 mila anni avanti Cristo, dobbiamo trasferire l’equinozio di primavera nel segno zodiacale dei Gemelli. Era quello il tempo dei misteri di Zaratustra che fiorivano in tempi ben lontani, nell’antichità più remota.

 

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Parlando dei fenomeni celesti,

si calcolava sempre tutto in rapporto alla costellazione dei Gemelli;

se volessimo spiegare lo zodiaco come l’abbiamo già fatto ieri,

dovremmo dunque disegnare in alto la costellazione dei Gemelli.

• Poi subito vicino allo zodiaco dovremmo disegnare il limite del dominio dei troni

che ha dunque per segno il confine di Saturno.

• Poi dobbiamo delimitare il dominio delle entità spirituali

chiamate dominazioni o spiriti della saggezza, il cui segno estremo è Giove.

• Dobbiamo quindi segnare il confine delle virtù, dette anche spiriti del movimento;

questo è il dominio che ha per segno di confine Marte.

Abbiamo veduto che qui vi è il campo di battaglia lasciato dietro di sé dalla battaglia nei cieli.

 

Ora però, se vogliamo ripartire giustamente i domini, dobbiamo segnare ciò che ha per segno di confine il Sole.

Come dunque

Marte segna il limite fino al quale giunge il dominio delle virtù,

• dobbiamo porre il Sole stesso come il segno che delimita la sfera

fino alla quale giungono le potestà o spiriti della forma.

 

Arriviamo ora al confine che indichiamo col segno di Venere.

• Fino a Venere giunge il dominio degli spiriti della personalità o archai;

• segue il dominio che designiamo col segno di Mercurio, fino al quale si estende

il dominio degli spiriti che chiamiamo arcangeli o spiriti del fuoco;

siamo così giunti molto vicini alla Terra.

• Possiamo ora disegnare il dominio che ha come suo segno di confine la Luna,

e veniamo al punto ove dobbiamo segnare la Terra.

 

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Dobbiamo dunque immaginare

• la Terra come punto di partenza;

• intorno alla Terra un dominio che arriva fino alla Luna;

• poi un dominio che giunge fino a Mercurio;

• indi un dominio che giunge fino a Venere

• e poi ancora uno fino al Sole.

 

Farà meraviglia l’ordine in cui ho nominato i singoli pianeti,

poiché fra la Terra e il Sole si penserà che avrei dovuto segnare Mercurio vicino al Sole e più in là Venere.

Ma non è così, perché il nome dei due pianeti fu scambiato dall’astronomia moderna.

• Quello che si chiama oggi Mercurio, in tutte le dottrine antiche si chiamava Venere,

e quello che si chiama ora Venere, si chiamava Mercurio.

 

Non si comprendono le antiche scritture e gli antichi insegnamenti, se si riferisce ciò ch’essi dicono di Venere e di Mercurio ai pianeti che oggi portano questi nomi; quanto vien detto di Venere deve esser riferito all’odierno Mercurio, e quanto si dice di Mercurio deve esser riferito a Venere, perché con l’andar del tempo questi due nomi sono stati scambiati tra loro.

 

Quando si è invertito il sistema cosmico, quando la Terra fu privata della sua posizione di centro,

non si mutò solo la prospettiva, ma si scambiarono pure i nomi di Mercurio e Venere rispetto alle antiche designazioni.

 

Si potrà ora molto facilmente far concordare ciò che abbiamo disegnato col sistema cosmico fisico.

Basterà pensare: Qui sta il Sole; intorno al Sole gira Venere; più in là gira, intorno al Sole, Mercurio.

Seguono poi la Terra e la Luna. Poi Marte e Giove, poi Saturno.

Dobbiamo immaginare il moto fisico con ogni pianeta che gira intorno al Sole.

(Si veda il disegno che segue).

 

Si può però anche immaginare che la Terra stia ferma e gli altri pianeti si siano girati in modo da collocarsi dietro al Sole sulla loro via. Volendolo disegnare, ecco quel che ne risulta.

Disegniamo il nostro solito sistema cosmico fisico, segniamo in un fulcro il Sole, e facciamo girare intorno al Sole Venere, Mercurio e la Terra con la sua Luna… Questa è la Terra, poi Mercurio e Venere secondo l’antica denominazione; poi Marte, i Planetoidi, Giove e poi Saturno.

 

Immaginiamo ora che mentre sotto vi è la Terra, seguano Mercurio e Venere, lassù sia Marte, poi Giove e così via. Avremmo così il Sole , Mercurio , l’attuale Venere.

Siccome questi pianeti prendono tutte le possibili reciproche posizioni, potrebbero anche stare una volta così. È plausibile.

 

Così si è disegnato il presente sistema cosmico fisico; è solo stato scelto un momento nel quale la Terra, Mercurio e Venere stanno da una parte del Sole, e gli altri pianeti: Marte, Giove e Saturno, stanno dall’altra parte. Ecco che cosa è disegnato qui, nulla più.

Qui è la Terra, Mercurio, Venere; dall’altro lato del Sole stanno Marte, Giove e Saturno. Si tratta dunque solo di un mutamento di prospettiva.

 

Un sistema così può assolutamente venir pensato, ma solo quando vi sia questa costellazione. Essa vi fu realmente in un tempo nel quale al di sopra di Saturno stavano i Gemelli. Allora si potevano osservare bene con la chiaroveggenza i domini delle gerarchie spirituali nei loro rapporti. Appariva allora che tutt’intorno alla Terra, fino alla Luna, vi era la sfera degli angeli.

 

Se come base non si pone il sistema fisico, ma questa speciale costellazione,

allora

• intorno alla Terra vi è la sfera degli angeli fino alla Luna;

• poi fino a Mercurio si estende la sfera degli arcangeli;

• poi fino a Venere la sfera degli spiriti della personalità;

• e fino al Sole la sfera delle potestà o exusiai o spiriti della forma.

• Segue la sfera delle virtù che ho descritta ieri,

• poi la sfera delle dominazioni

• e finalmente quella dei troni.

 

Quando dunque si parla dei sistemi cosmici di Copernico e di Tolomeo è necessario rendersi conto che nel sistema di Tolomeo sussiste ancora qualcosa della costellazione degli spiriti dirigenti, e in tal caso si deve prendere la Terra come punto di partenza della prospettiva.

 

Verrà un tempo in cui questo sistema cosmico sarà ridiventato giusto,

perché l’uomo avrà nuovamente conoscenza dei mondi spirituali.

È sperabile che gli uomini d’allora siano meno fanatici che non adesso.

 

Attualmente si dice: « Prima di Copernico la gente diceva cose insensate, aveva un sistema cosmico primitivo. Soltanto da Copernico in poi sappiamo finalmente la verità; tutto il resto è falso; e naturalmente, fino al più lontano avvenire, si trattasse pure di milioni di anni, si insegnerà sempre il sistema di Copernico, perché esso è giusto ». Così press’a poco pensano e parlano gli uomini del presente. Non vi fu mai popolazione superstiziosa come gli attuali teorici dell’astronomia, e non vi fu mai un fanatismo così grande come quello che domina ora in questo campo. È sperabile che le future generazioni saranno più tolleranti e diranno:

• « Dai secoli quindicesimo e sedicesimo in poi gli uomini avevano perduto la coscienza che esiste un mondo spirituale, che in quel mondo spirituale si hanno altre prospettive e si devono ordinare i corpi celesti in modo diverso da come si ordinano quando si osservano solo fisicamente.

 

Prima era diverso, ma poi venne il tempo in cui gli uomini considerarono l’ordine dei corpi celesti solo fisicamente. Benissimo!

Anche questo si può fare (diranno gli uomini dell’avvenire); dal secolo XVI in avanti era giusto.

Gli uomini dovettero distogliere gli sguardi per qualche tempo da tutto quanto esiste nel mondo spirituale; ma poi si ricredettero e ritornarono alla prospettiva spirituale originaria ».

 

Gli uomini dell’avvenire comprenderanno, si spera, che un tempo fu possibile anche la mitologia astronomica, e non solo le altre mitologie, e non guarderanno il nostro tempo con lo stesso disprezzo con cui gli uomini d’oggi, nella loro superstizione, guardano ai loro predecessori.

Vediamo dunque che il sistema di Copernico è diventato diverso per il semplice motivo che in esso venne tenuto conto soltanto di vedute fisiche. Prima d’allora, nel sistema cosmico di Tolomeo, sussistevano ancora residui di vedute spirituali. Però solo tenendo conto di quest’altro sistema cosmico ci si può fare un’idea dell’agire e operare delle entità spirituali entro il nostro sistema solare e planetario.

 

Teniamo presenti le condizioni spirituali quando diciamo:

• fino alla Luna dominano gli angeli;

• fino a Mercurio gli arcangeli;

• fino a Venere gli spiriti della personalità,

• fino al Sole le potestà,

• fino a Marte le virtù;

• poi vengono le entità che chiamiamo dominazioni (Giove).

• e finalmente vengono i troni (Saturno).

 

Basta dunque che disegniamo altre linee nel sistema fisico

per delimitare con queste i confini dei domini delle gerarchie.

Per le attività spirituali nel centro del sistema non sta affatto il nostro Sole, ma la Terra.

Perciò in tutti i tempi nei quali si è data importanza essenziale allo sviluppo spirituale si disse:

« Certo il Sole è un corpo cosmico più elevato: vi si evolvono entità che stanno più in alto dell’uomo;

ma quello che importa nell’evoluzione è l’uomo che vive sulla Terra ».

 

E quando il Sole si separò dalla Terra, ciò avvenne affinché l’uomo potesse progredire nel giusto modo nella sua evoluzione. Se il Sole fosse rimasto unito con la Terra, l’uomo non sarebbe mai potuto avanzare con la giusta celerità. Questo fu reso possibile solo dal fatto che il Sole si separò insieme alle entità che potevano sopportare condizioni del tutto diverse.

 

Il Sole abbandonò la Terra a se stessa, perché l’uomo potesse evolversi con la rapidità a lui confacente.

Un sistema ha l’uno o l’altro aspetto, a seconda del punto di partenza,

della prospettiva che scegliamo!

 

 Se nel nostro sistema cosmico, si chiede dove stia il centro, in rapporto a quanto può esser visto puramente dai nostri sensi fisici, allora si ha il sistema copernicano.

Se si chiede invece quale sia l’ordinamento del nostro sistema solare secondo i domini delle gerarchie spirituali, allora dobbiamo ancora porre al centro la Terra, e ne risultano altre linee di confine; in tal caso i pianeti sono qualcosa di ben diverso, cioè segni di confine dei domini delle singole gerarchie spirituali.

 

Ora sarà facile porre in relazione ciò che abbiamo detto intorno alla divisione spaziale dei singoli domini con quanto abbiamo detto prima sul compito e la missione delle singole entità spirituali.

Le entità che sono più vicine alla Terra, che operano nella cerchia più immediata intorno alla Terra, sono gli angeli. Da questa sfera guidano la vita della singola individualità che passa da un’incarnazione all’altra.

 

Ma occorre una potenza maggiore per distribuire in modo conveniente intere masse di popoli sulla Terra, assegnando le loro diverse missioni.

Che a questo debbano concorrere influenze provenienti dagli spazi cosmici può essere mostrato da una semplice riflessione.

Non è forse vero che non dipende solo da condizioni terrene, ma cosmiche, che una popolazione abbia queste o quelle disposizioni nel suo carattere?

 

Consideriamo come agisca diversamente dall’altra una razza che sia diversa per il colore della pelle e dei capelli; in ciò operano condizioni cosmiche che devono essere regolate dagli spazi celesti. Questo avviene per un influsso proveniente dalla sfera che giunge fino a Mercurio, fino al confine degli arcangeli. Se poi cerchiamo donde provenga all’umanità intera, quale si evolve sulla Terra, la direzione che la guida e la conduce, troviamo che questa direzione proviene da sfere celesti ancor più lontane, cioè dallo spazio cosmico che giunge fino a Venere. Quando poi deve venire diretto e guidato il compito della Terra stessa, questa direzione deve partire dal punto centrale di tutto il sistema.

 

Ho detto che la nostra umanità si evolve attraverso Saturno, Sole, Luna, Terra, Giove, Venere e Vulcano.

Le entità della gerarchia spirituale che dirigono la missione dell’umanità da un pianeta all’altro

sono le potestà, gli spiriti della forma.

Essi devono trovarsi in un posto eletto e vi stanno infatti; il loro dominio giunge fino al Sole.

 

Il Sole ebbe esistenza come corpo separato già accanto all’antica Luna, è ora nuovamente accanto alla Terra,

e sarà ancora accanto a Giove. Il suo dominio si estende al di là del singolo pianeta.

 

Perciò l’esistenza del Sole deve essere congiunta con quelle entità spirituali

il cui dominio si estende anche al di là dei singoli pianeti.

Sotto questo aspetto il Sole è veramente un corpo celeste eletto

in quanto arriva fino ad esso il dominio che si estende oltre il singolo pianeta.

 

Vediamo dunque che in sostanza

troviamo la sfera spaziale esterna, la dimora esterna delle gerarchie,

non tanto nei singoli pianeti quanto nelle orbite che vengono circoscritte dai pianeti come segni di confine.

• Se immaginiamo tutta la cerchia della Terra fino alla Luna, essa è tutta pervasa dall’attività degli angeli;

quella della Terra fino a Mercurio, dall’attività degli arcangeli e così via.

 

Abbiamo dunque a che fare con sfere spaziali,

e i pianeti sono i segni di confine dell’attività spaziale delle entità superiori.

• Vediamo pure come si possa rintracciare una linea ininterrotta di perfezionamento dall’uomo in su.

 

L’uomo stesso è incatenato alla Terra;

però l’eterno che passa da un’incarnazione all’altra viene guidato da entità che non sono incatenate alla Terra,

ma che attraverso all’atmosfera giungono a ciò che sta al di là di essa, fino alla Luna.

E così di seguito sempre più in alto.