Il sistema nervoso del gran simpatico

O.O. 55 – Il sangue è un succo molto peculiare – 25.10.1906


 

Nell’uomo non esiste in fondo altro che un più complicato sviluppo dei tre corpi

che si trovano nei più semplici esseri viventi, capaci di sensazione.

 

Consideriamo ora l’uomo e prescindiamo dal suo sangue, consideriamolo come un essere che sia formato dalla sostanza proveniente dal mondo fisico che lo circonda, un essere che come la pianta contenga in sé dei succhi, sollevando la sostanza a vivere, un essere nel quale si inserisca un sistema nervoso.

 

Questo primo sistema nervoso è quello cosiddetto del gran simpatico.

Il sistema nervoso del gran simpatico si estende nell’uomo dalle due parti della colonna vertebrale,

ha da ognuna delle parti una serie di nodi, si dirama e si ramifica mandando le sue diramazioni ai diversi organi:

polmoni, organi della digestione e così via.

È collegato con il midollo spinale mediante dei cordoni laterali.

Il sistema nervoso del gran simpatico significa innanzi tutto la vita di sensazione, come è stato descritto.

 

Ma con la sua coscienza l’uomo non può discendere in ciò che dei processi cosmici viene riflesso da questi nervi.

Essi sono un mezzo di espressione.

• Come la vita umana è costruita sulla base dell’universo circostante,

• così nel sistema nervoso del gran simpatico si riflette lo stesso universo.

 

Questi nervi vivono un’oscura vita interiore.

• Se l’uomo potesse discendere nel sistema nervoso del gran simpatico,

e se il suo superiore sistema nervoso si addormentasse,

egli potrebbe vedere le grandi leggi del cosmo dominare e operare in una vita di luce.

 

Nei tempi antichi esisteva una chiaroveggenza oggi superata: si poteva conoscere allontanando l’attività del sistema nervoso superiore mediante speciali processi e rendendo così libera la coscienza inferiore. Allora l’uomo vive nel sistema nervoso che in un modo speciale diventa specchio per il mondo che lo circonda.

Certi animali inferiori hanno conservato questo gradino della coscienza e lo mantengono ancor oggi. È una coscienza ottusa, crepuscolare, ma è in sostanza più onnicomprensiva dell’attuale coscienza umana. Quella coscienza riflette in un’ottusa vita interiore un mondo molto più ampio, e non solo il piccolo settore che l’uomo di oggi riesce a percepire.

 

Però nell’uomo avviene qualcos’altro. Se nel corso dell’evoluzione il cosmo ha trovato un’immagine speculare nel sistema nervoso del gran simpatico, a questo livello dell’evoluzione l’essere si apre di nuovo verso l’esterno: al sistema del gran simpatico si aggiunge la spina dorsale. Il sistema della spina dorsale e del cervello porta poi agli organi che stabiliscono il collegamento con il mondo esterno.

 

Quando la formazione dell’uomo è a questo punto,

egli non è più solo chiamato a far rispecchiare in sé le originarie leggi di formazione del cosmo,

ma la stessa immagine speculare entra in relazione con il mondo circostante.

 

Quando il sistema nervoso del gran simpatico si è collegato con le parti superiori del sistema nervoso,

abbiamo l’espressione dell’avvenuta trasformazione del corpo astrale.

• Esso non vive allora più soltanto la vita cosmica in una coscienza ottusa,

ma aggiunge a questa la sua particolare vita interiore.

 

• Mediante il sistema nervoso del gran simpatico un essere sente quanto avviene fuori di lui;

mediante il sistema nervoso superiore sente quel che avviene in lui.

• Mediante poi la forma più elevata del sistema nervoso,

che attualmente appare nella generale evoluzione dell’umanità,

dal corpo astrale superiormente articolato viene preso il materiale

per creare immagini del mondo esterno, rappresentazioni.

 

L’uomo ha quindi perduto la facoltà

di sperimentare le originarie e antiche immagini del mondo esterno,

ma sente invece la sua vita interiore e sulla base di questa

costruisce a un livello superiore un nuovo mondo di immagini

che rispecchia sì soltanto una minor parte del mondo esterno, ma in un modo più chiaro e più completo.