Il sistema nervoso

O.O. 293 – Arte dell’educazione I° – Antropologia – 28.08.1919


 

Il sistema nervoso estende le sue propaggini da un lato fino alla superficie esterna, dall’altro si prolunga all’interno. Negli intervalli si trovano zone intermedie, come il cervello, soprattutto il midollo spinale, e anche il gran simpatico. Qui ci è data l’occasione d’essere veramente svegli. Dove i nervi sono più sviluppati, siamo maggiormente svegli.

 

Ma il sistema nervoso ha una singolare relazione con lo spirito. È un sistema di organi che, per il funzionamento del corpo, ha continuamente la tendenza a deperire e a mineralizzarsi. Se in un uomo vivente poteste isolare il sistema nervoso dai sistemi linfatico, muscolare, sanguigno e osseo (il sistema osseo potreste persino lasciarlo unito a quello nervoso), otterreste, già nell’uomo vivo, un cadavere, o almeno qualcosa che tende continuamente a divenire cadavere.

 

Nel sistema nervoso avviene il continuo morire dell’uomo.

È l’unico sistema che non ha alcuna relazione con l’animico-spirituale.

Il sangue, i muscoli, ecc., hanno sempre rapporti diretti con l’animico-spirituale.

 

• Il sistema nervoso non ne ha di immediati;

il solo rapporto con l’animico-spirituale consiste

nel suo continuo eliminarsi dall’organizzazione umana, nell’esserne assente,

perché va continuamente morendo.

 

Gli altri sistemi «vivono», perciò formano relazioni dirette con l’animico-spirituale.

Il sistema nervoso muore in continuazione e sembra ripetere all’uomo:

• «Puoi svilupparti perché non ti oppongo alcun ostacolo,

perché faccio in modo di non essere affatto presente con la mia vita».

 

Questa è la singolare situazione. La psicologia e la fisiologia insegnano che il sistema nervoso è quello che trasmette il pensare, il sentire e l’animico-spirituale in generale. Tramite che cosa può essere un organo di trasmissione? Solo perché si sottrae di continuo alla vita, non oppone ostacoli al pensare e al sentire, non stabilisce alcun rapporto con essi e lascia l’uomo vuoto rispetto all’animico-spirituale, là dove esso si trova.

Dal punto di vista animico-spirituale, dovunque ci siano nervi ci sono semplicemente spazi vuoti. Perciò l’animico-spirituale può penetrarvi. Dobbiamo essere grati al sistema nervoso di non occuparsi dell’animico-spirituale, di non fare tutto ciò che psicologi e fisiologi gli attribuiscono. Se lo facesse, se soltanto per cinque minuti i nervi eseguissero ciò che dovrebbero eseguire secondo fisiologi e psicologi, in quei cinque minuti noi non sapremmo più niente né del mondo né di noi stessi: dormiremmo. In tal caso i nervi farebbero appunto ciò che fanno gli organi che trasmettono il sonno, che trasmettono il volere senziente, il sentire volente.

 

È proprio così! Oggi ci troviamo davvero in difficoltà quando scopriamo che cosa sia verità in fatto di fisiologia e di psicologia, perché ci accusano di mettere il mondo sossopra. La verità è solo che il mondo è già sossopra, e che per mezzo della scienza dello spirito è necessario rimetterlo in piedi. I fisiologi dicono: gli organi del pensiero sono i nervi, e specialmente il cervello. La verità è che il cervello e i nervi hanno a che fare con la conoscenza pensante solo perché continuamente si escludono dall’organismo umano, e perché solo così si può sviluppare la conoscenza pensante.

 

Adesso osservate qualcosa molto esattamente

e concentrate per favore tutte le vostre forze intellettive.

Attorno all’uomo, dove è la sfera dei sensi, avvengono processi reali che s’inseriscono continuamente nel divenire del mondo. Supponiamo che la luce agisca sull’uomo attraverso l’occhio. Nell’occhio, vale a dire nella sfera dei sensi, avviene un processo reale, fisico-chimico. Questo continua nell’interno del corpo umano, e arriva pure fino a quella regione interna (v. tratteggio scuro nella figura) dove nuovamente hanno luogo processi fisico-chimici. Ora immaginate di stare di fronte a una superficie illuminata e che da quella raggi di luce vi colpiscano gli occhi. Anche qui si producono nuovamente fenomeni fisico-chimici che proseguono all’interno del corpo entro i sistemi muscolare e sanguigno.

In mezzo resta una zona vuota.

 

In questa zona lasciata vuota, giacché i nervi se ne ritirano,

non si sviluppano fenomeni indipendenti, come nell’occhio o nell’interno dell’uomo,

ma si continua ciò che è fuori: la natura della luce, la natura dei colori stessi, ecc.

Dunque, alla superficie del nostro corpo dove sono i sensi, abbiamo dei processi reali

che dipendono dall’occhio, dall’orecchio, dall’organo che accoglie il calore, ecc.

Processi simili ci sono pure nell’interno dell’uomo.

 

Ma non ce ne sono in mezzo, tra i due:

là dove veramente si estendono i nervi, si crea uno spazio libero;

e lì ci è possibile vivere in contatto con l’esterno.

 

L’occhio modifica per noi la luce e il colore;

ma là dove abbiamo i nostri nervi, si produce un vuoto rispetto alla vita,

e là colore e luce non si modificano, noi li sperimentiamo quali sono.

 

Solo nei riguardi della sfera dei sensi siamo separati dal mondo esterno,

ma all’interno viviamo i fenomeni esterni come in un involucro.

Lì diventiamo noi stessi luce, noi stessi suono;

lì i fenomeni stessi si dispiegano perché i nervi non oppongono loro alcuna resistenza,

come la oppongono invece il sangue e i muscoli.

 

Ora acquistiamo il senso di quale importanza abbia il fatto

che esista in noi, nei riguardi della vita, uno spazio vuoto nel quale siamo svegli,

mentre sogniamo dormendo e dormiamo sognando, sia alla superficie esterna, sia nell’interno.

Siamo completamente desti soltanto in un’unica zona giacente tra la periferia e l’interno.

Questo in rapporto allo spazio.

 

Però se guardiamo l’uomo dal punto di vista spirituale,

dobbiamo mettere in relazione col vegliare, sognare e dormire anche l’elemento tempo