Il Sole di mezzanotte

O.O. 136 – Le entità spirituali nei corpi celesti e nei regni della natura – 11.04.1912


 

Il fatto che durante la notte la Terra fisica ci nasconda il Sole non è naturalmente per lo sguardo occulto una ragione per non poter avere un’impressione del Sole: la Terra fisica è infatti opaca per gli occhi fisici, ma non per quelli occulti. Al contrario, ove si tenti di rivolgere al Sole lo sguardo occulto in pieno giorno, i fattori di disturbo sono tali che è ben difficile pervenire senza danno a una buona impressione occulta del Sole.

 

Ecco perché nei misteri non si tentava neppure di far pervenire i discepoli a un’impressione occulta del Sole durante il giorno; si insegnava loro, al contrario, che avrebbero imparato a conoscere occultamente le proprietà del Sole proprio nelle ore in cui esso non è visibile per l’occhio fisico, cioè intorno alla mezzanotte. Essi venivano istruiti a rivolgere lo sguardo occulto verso il Sole proprio intorno alla mezzanotte, attraverso la Terra fisica. Ecco perché in alcune delle descrizioni pervenuteci degli antichi misteri, per esempio dei misteri egizi, si ritrovano le parole (oggi per lo più incomprese): il discepolo dovrà guardare il Sole a mezzanotte.

 

Quanti simpatici e graziosi simboli sono stati inventati in modo dilettantesco per spiegare che cosa significhi «vedere il Sole a mezzanotte»! Di solito non si ha la minima idea che queste cose vengono comprese nel modo migliore, se ci si sforza di interpretarle non già simbolicamente, ma nel senso più letterale possibile.

 

L’uomo dei nostri tempi è portato alle interpretazioni simboliche solo perché la coscienza moderna non è più adatta a comprendere quei fatti antichi. Per chi rifletta in modo più preciso dovrebbe risultare chiaro che negli scritti antichi si era soliti esprimersi con molta precisione. Quasi fra parentesi vorrei far notare qualcosa che si sarebbe potuto menzionare nella conferenza pubblica, tenuta qui l’altro ieri.

 

Nella saga dei Nibelungi è narrato che dopo la morte di Sigfrido, Crimilde dispose del tesoro dei Nibelungi, col quale fece del bene; poi Hagen se ne impossessò e lo gettò nel Reno. Quando più tardi, presso il re Attila, ella ne richiese a Hagen la restituzione, questi non le rivelò il luogo dove aveva occultato il tesoro. Ora, questo passo si trova nella saga dei Nibelungi proprio per gettar luce su certe cose. Presso certi commentatori dell’antica leggenda ho trovato interpretazioni simboliche veramente intelligentissime che si proponevano di spiegare il significato di quei racconti. Per qualcuno il tesoro dei Nibelungi significava questo, per altri quest’altro. Riconosco che alcune di tali interpretazioni fanno proprio una forte impressione.

 

Per lo più il tesoro dei Nibelungi viene interpretato come simbolo di questa o quella realtà spirituale. Però è anzitutto cosa difficile guarire gli ammalati per mezzo di simboli; e poi non è possibile in generale (e quindi neppure nel caso di Crimilde) nascondere dei simboli, gettandoli nel Reno! Io per lo meno non riesco a farmi un’idea di come si possa gettare nel Reno un simbolo del genere di quelli citati dai commentatori! Più in generale, non riesco a immaginare come si possa togliere materialmente a qualcuno una cosa che vada interpretata solo simbolicamente. Chi però sa come stanno le cose, sa che si trattava di qualcosa di molto particolare: qualcosa che oggi chiameremmo un talismano, un talismano assolutamente materiale, fisico, la cui sostanza era costituita interamente d’oro.

 

Si trattava però di oro ricavato solo dalle sabbie del fiume, portato a riva dai flutti; e tutta la forza posseduta da quest’oro alluvionale era stata per di più concentrata nella forma di quel talismano (ed è qui che si presenta il simbolo): l’effetto esercitato da quel talismano su Crimilde generò in lei le forze per cui ella poteva risanare gli ammalati, e altre simili. Questo talismano era dunque tale che Hagen potè veramente sottrarlo, nasconderlo e, più tardi, celarne il nascondiglio. Ecco dunque che abbiamo a che fare proprio con un oggetto fisico, del tutto reale, al quale sono state conferite forze occulte solo grazie al modo particolare in cui era stato prodotto.

 

Ho menzionato questo esempio solo per mostrare come vadano talvolta intese certe affermazioni negli scritti antichi. Analogamente va inteso in senso letterale anche l’espressione «scorgere il Sole a mezzanotte».

 

• L’impressione occulta del Sole si riceve nel modo migliore quando non ci si lascia affatto disturbare dall’impressione fisica, cioè quando non si vede nulla della luce solare, osservando il Sole di notte. In tali condizioni si riceve l’impressione del Sole qual è attualmente, impressione che è molto simile a quella che è stata descritta poc’anzi.